Gentile direttore,
nel maggio di 90 anni or sono, a Berlino, nella Bebelplatz, un’organizzazione studentesca nazista, celebrava il recente insediamento al potere delle croci uncinate di Hitler col più grande rogo di libri dell’età contemporanea. Oggi, assai più modestamente - si parva licet - a Lucca, l’attuale amministrazione comunale fa del suo peggio per impedire ai libri di circolare e al popolo dei lettori di confrontarsi sugli argomenti contenuti in quelle pagine. È accaduto alla benemerita Associazione Millimetrica che, dopo aver ottenuto l’autorizzazione a presentare nei locali della Biblioteca civica Agorà il mio ultimo libro, Rossa e plebea. Pisa, mezzo secolo fa, Carmignani ed, 2022, si è vista del tutto pretestuosamente e con suo grave danno d’immagine, rifiutata la stessa autorizzazione.
Me ne dispiaccio per gli amici di Millimetrica più usi alla poesia e alla musica ragionata che a subire vessazioni burocratiche e politiche; ne sono personalmente amareggiato perché in Rossa e plebea non c’è niente di meno che corretto o che possa solo lontanamente essere accusato d’intolleranza verso persone o vicende, tra l’altro risalenti, come suona il titolo, a mezzo secolo fa; mi rammarico, poi, del fatto che il motu proprio dei responsabili dell’Agorà finisca per macchiare il volto, fino a poco tempo fa, colto e civile della città.
Arroganti, gli attuali amministratori lucchesi? Prepotenti? Forse l’uno e l’altro. E preoccupati. Della libera circolazione delle idee, delle memorie, delle esperienze. Prendersela con i libri, proprio da parte di chi il libro dovrebbe difenderlo, promuoverlo, valorizzarlo non è proprio un bel segnale. Testimonia del degrado del costume civile di una comunità, anche se, mai come in questo caso, sono convinto che il pesce puzzi dalla testa.