La situazione sanitaria del S. Luca. Purtroppo sono a dover descrivere l’avventura o meglio definirla disavventura di un accesso al pronto soccorso dell’ospedale della nostra provincia di una anziana di 89 anni. Inizio descrivendo la situazione in cui versa il pronto soccorso: carenza di medici e quelli presenti si trovano a fare turni massacranti per troppi accessi alla struttura, senza contare le reperibilità mensili.
Questa 89enne che presentava problemi respiratori e con febbre, è stata tenuta per quattro giorni su una lettiga senza cuscino, in stanze predisposte per quattro persone, ma che in realtà erano occupate da sette, violando a mio parere la privacy e l’igiene del paziente.
Per quanto riguarda i pasti, è stato detto da una oss ai parenti che non le spettavano e dovevano provvedere a portarli da casa (anche qui a mio avviso non credo che sia possibile introdurre cibo dall’esterno).
I parenti sono riusciti a parlare con il medico dopo tre giorni, fino ad allora si erano dovuti relazionare sempre con le infermiere. Dopo aver avuto un confronto con un dirigente dove venivano evidenziati i problemi in cui versa il pronto soccorso, egli confermava di esserne al corrente, ma che al momento la situazione era senza soluzione. Questo è quello che accade al S. Luca.