Conosciuto anche come Boa constrictor, in virtù delle sue tecniche di aggressione, il boa è un serpente che suscita grande timore, in quanto è in grado di uccidere prede anche molto voluminose e più grandi di lui. Il boa, che appartiene alla categoria dei bordi, avvolge infatti le vittime, accerchiandole e soffocandole.
Molti si domandano l’origine del termine boa: questa parola deriva da quella latina Bova, la quale indica la biscia d’acqua. Considerando che, in alcune zone del mondo, il boa è responsabile di vere e proprie razzie, è utile conoscere alcune informazioni sul serpente dalla lunghezza straordinaria.
Noto per essere uno dei rettili più lunghi del mondo, il boa costrittore è tuttavia più piccolo dell’anaconda e del pitone. Nonostante questo, il boa è capace di inghiottire prede molto più grandi della sua stessa testa, che pure presenta dimensioni ragguardevoli. In età adulta, il boa constrictor raggiunge un peso stimato tra i 15 kg e i 20 chilogrammi, a fronte di una lunghezza che può raggiungere anche i 3 metri. Le femmine, invece, sono più piccole e pesano non più dii 10 chilogrammi, con una particolarità: la loro lunghezza è in genere superiore rispetto a quella dei maschi e arriva a 3 metri e mezzo. Durante l’intero ciclo vitale, il boa constrictor continua a crescere in maniera costante. Inoltre, sia la lunghezza che il peso sono indicativi, poiché in natura esistono esemplari ben al di sopra oppure al di sotto della media.
Per quanto riguarda le zone in cui il boa ha stabilito il suo habitat naturale, è frequente trovare vere e proprie colonie di questi serpenti in Messico , sopratutto nelle regioni dello Yucatàn, nel Chiapas e nelle città meridionali di Veracruz e Tabasco. Inoltre, si registrano numerosi esemplari di boa anche nelle piccole Antille e in gran parte dei paesi dell’America centrale. L’ambiente più adatto alla vita del boa costrittore è la foresta tropicale, caratterizzata da foltissima vegetazione, piogge forti e abbondanti e temperature elevate, comprese tra i 20 e i 28 gradi celsius. In realtà, il boa può adattarsi facilmente anche a microclimi meno favorevoli rispetto a quelli della foresta tropicale, purché vi sia sufficiente vegetazione e una temperatura mite, quindi non meravigliatevi se nelle nostre campagne trovate una pelle di Boa. In condizioni ottimali, il boa può raggiungere un’età massima di 20 anni. Posso confermare perché il mio boa costrittore di nome Giorgio ha la bellezza di 15 anni e continua.
Crescere ad ogni muta di pelle. Il boa costrittore si nutre di volatili, mammiferi di piccole dimensioni con relativa prole, ma anche di pipistrelli e piccoli serpenti. Con il riferimento alla riproduzione , gli esemplari maschi sono attirati dall’odore emanato dalle femmine e che risulta differente in funzione delle diverse specie esistenti in natura. Poiché i boa sono ovoviperi , le femmine non depongono le uova , ma partoriscono piccoli serpenti, i quali alla nascita sono già formati e mangianti. In occasione di una nascita possono venire al mondo anche 50-60 serpenti, che misurano circa mezzo metro. Le madri assenti fin dall’inizio con i piccoli boa, che quando nascono possiedono un innato istinto per la caccia e sanno come nascondersi e difendersi da i predatori.
Considerato il predatore per eccellenza, il boa agisce prevalentemente di notte, avvinghiandosi intorno al corpo delle sue vittime con l’intera lunghezza e inghiottendole. Il metodo di caccia del boa è, in genere , quello di porgere un’imboscata alle sue prede, rappresentate da uccelli, ratti , scimmie e anche maiali selvatici. Pensando a questi ultimi, l’immagine di un boa mentre inghiottisce l’intero corpo risulta particolarmente forte. Una particolarità legata alla digestione del boa è connessa alla presenza di fortissimi acidi nel suo stomaco, grazie a cui il serpente può digerire. Tuttavia, dopo i pasti così abbondanti, il boa non ha bisogno di ingerire altro per intere settimane.
La gestione in cattività.
Sebbene tra i grandi costrittori il boa sia uno dei più “maneggevoli”, si tratta pur sempre di un animale di grandi dimensioni che necessita di un terrario adeguato: diciamo che una buona regola per stabilire la superficie minima della teca può essere (lunghezza dell’animale). I terrari possono essere in tutto vetro o in legno con frontale in vetro: questi secondi sono preferibili perché minimizzano la dispersione di calore.
Fondamentale una buona aerazione, ottenuta con prese d’aria su due lati opposti della teca ad altezze diverse.
Come materiale di fondo la scelta più razionale è la semplice carta da giornale o da pacchi, da cambiare frequentemente: altrimenti il prato sintetico o astroturf, che si può sciacquare e disinfettare all’occorrenza. È importante fornire all’animale la possibilità di arrampicarsi e due rifugi, uno aereo e uno terrestre, uno nella zona più calda e uno in quella più fresca della teca. Altro componente essenziale dell’arredamento è una grande ciotola d’acqua, stabile, non rovesciabile e grande abbastanza da consentire all’animale di immergersi completamente: l’acqua va cambiata tutti i giorni dato che molti pericolosi batteri crescono proprio nell’acqua stagnante.
La temperatura media ideale per un corretto ambientamento del boa constrictor è di circa 30°C, con estremi compresi fra 26 e 35°C (assolutamente da non superare); di notte si calerà a 24-26°C. Questo risultato si ottiene con riscaldamento da fondo su circa metà della superficie di fondo, eventualmente integrato con una fonte di calore radiante tipo lampada a infrarossi o in ceramica. È importante che ogni fonte di calore sia accuratamente fuori dalla portata del serpente per evitare pericolose ustioni da contatto.
L’umidità relativa va mantenuta tra 75 e 90%, sistemando la ciotola dell’acqua sulla fonte di calore in modo da favorire l’evaporazione e nebulizzando il terrario una – due volte al dì. Il boa, come la maggior parte dei serpenti, ha abitudini crepuscolari – notturne e non si espone ai raggi del sole come sauri e cheloni, quindi la qualità della luce non ha particolare importanza: comunque dovendo installare un impianto di illuminazione è consigliabile scegliere una lampada a spettro solare tipo zoomed 2.0, reptisun, reptistar, reptiglo, ecc. Questa luce va tenuta accesa 12-14 h d’estate, 12 h d’inverno.
Alimentazione in cattività: Roditori, volatili, conigli secondo la taglia. Scegliere una preda di taglia pari a circa 2.5 volte la lunghezza della testa del serpente o pari in calibro a quello del boa a metà corpo e alimentare i baby ogni 5-6 giorni, i subadulti (1-1.5 mt) ogni 7-10 gg e gli adulti ogni 10-20 gg. Solitamente i boa si abituano facilmente alla preda morta e in questi casi può essere necessaria una periodica integrazione vitaminica: altrimenti nella preda viva correttamente alimentata sono presenti tutte le sostanze necessarie a un corretto accrescimento del serpente.
Occasionalmente integrazioni vitaminico-minerali sono indicate per le femmine gestanti. Attenzioni medico-veterinarie , se è tutto regolare ,Controllo ogni 9-12 mesi con esame delle feci.