Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento inviatoci da un lettore in merito ad alcune dichiarazioni apparse sulla stampa e sui social in seguito alla firma di un protocollo d'intesa tra comune di Capannori, Ascit, Reteambiente e Rifiuti Zero:
Leggendo le dichiarazioni che autorevoli esponenti preposti alla tutela e salvaguardia dell’ambiente e quindi della qualità della vita, apparse sui quotidiani e sui social, mi sorge spontanea una domanda: hanno contezza questi signori di quali sono gli elementi inquinanti che determinano la salute dei cittadini che insistono su certi territori?
Ritengo che gli obiettivi che vengono enunciati a proposito della raccolta differenziata siano condivisibili. Ma usare il termine guru dei rifiuti (usato dal sindaco Menesini per definire il presidente di rifiuti zero) mi sembra veramente impropria e lesiva verso l’impegno di tutti i cittadini capannoresi che da anni si impegnano, con sacrifici personali ed economici, nel laborioso sistema della differenziazione dei materiali di scarto per evitarne l’incenerimento e la conseguente emissioni di fumi nell’aria.
Ma si pensa veramente di salvare il pianeta, come più volte affermato nelle dichiarazioni seguite alla firma di un protocollo d’intesa, continuando a portare in zone già fortemente inquinate da numerosissimi e impattanti insediamenti industriali altri impianti sperimentali e fortemente energivori? Infatti grandi consumi di acqua e energia elettrica sono necessari allo smaltimento dei pannoloni, e se RetiAmbiente pensa che l’impianto del riciclo dei pannoloni sia un obiettivo strategico da raggiungere perché obbligatoriamente a Capannori?
Non dovrebbe essere, tra gli altri, compito della massima autorità comunale preposta alla salvaguardia della salute tenere conto delle condizioni che già sono veramente pericolose della qualità dell’aria e cercare con ogni forza di tutelare il benessere dei suoi amministrati invece di fare voli pindarici sulla salvezza del pianeta?
È vero sono i comportamenti dei singoli che contribuiscono a migliorare la prosperità dell’ambiente, ma se vi è già un forte degrado non sarebbe opportuno che chi è chiamato a decidere le sorti di un territorio tenesse conto di ciò e non volesse fare sempre il primo della classe, sulle teste altrui?