Diamo inizio con questo primo articolo alla rubrica “Sicurezza stradale ai massimi livelli” che, con cadenza quindicinale, vuole informare i cittadini su uno dei temi più importanti ma meno discussi dalla società odierna: la sicurezza stradale. Quando parliamo di sicurezza stradale non possiamo non parlare dell’elemento principale che la caratterizza ossia della strada che è certamente uno dei luoghi più democratici del mondo.
La dimostrazione pratica di questa affermazione sta nel constatare che su di essa transitano continuamente, in qualsiasi ora del giorno e della notte, con qualsiasi fenomeno meteorologico in corso, gli uomini e le donne, i maggiorenni e i minorenni, buoni e i cattivi, i ricchi e i poveri, i laureati e gli analfabeti, gli alti e i bassi, i maggiorenni e i minorenni, i giovani e i vecchi . i grassi e i magri, insomma tutte le categorie di persone che contempla il genere umano.
Attraversare o percorrere la strada significa dover rispettare le regole del codice della strada oppure trasgredirle. Nel caso di trasgressione però si può pagare una contravvenzione pecuniaria, oppure subire la perdita del titolo di guida o ancor peggio avere delle conseguenze penali anche molto severe, mentre osservarle significa soprattutto aver rispetto della propria vita e soprattutto di quella degli altri.
Possiamo classificare gli utenti della strada in pedoni, automobilisti, ciclisti a seconda del mezzo di locomozione utilizzato. La strada unisce tutti i paesi del mondo ed è per questo semplice motivo fondamentale poiché favorisce lo scambio delle culture, delle merci e delle persone. L’articolo 2 del Codice della strada definisce così la strada: “area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali”.
La strada può essere a senso unico o a doppio senso di circolazione e comprende i marciapiedi, le piste ciclabili e le banchine. Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: autostrade; strade extraurbane principali; strade extraurbane secondarie; strade urbane di scorrimento; strade urbane di quartiere; strade urbane ciclabili; strade locali. Itinerari ciclopedonali.
La strada comprende dunque la carreggiata con relativa suddivisione in corsie, il marciapiede, gli attraversamenti pedonali, lo spartitraffico, la pista ciclabile, le intersezioni e il salvagente. Le strade nel mondo sono più di 200 milioni, cioè l'equivalente di 176.000 km. ossia 4,4 volte il giro della terra, perché la sua circonferenza è 40.075 km.
L'idea di creare una vera pavimentazione su cui spostarsi con sicurezza e rapidità si deve agli ingegneri romani, senza dubbio i primi e più grandi costruttori di strade dell'antichità. Il sistema alla base della costruzione delle strade romane si rivela piuttosto complesso. Il primo passo era quello di definire i margini e scavare in profondità la terra adibita a carreggiata. All’interno di questo scavo venivano posti quattro strati di materiali diversi e da qui il nome tecnico “via strata” da cui ha origine il termine italiano “strada”.
Le “viae” erano le strade che collegavano Roma con altre città, mentre le strade che si inserivano nel contesto urbano venivano chiamate “strate”. Qualche tratto di strada pavimentata si trova anche prima di quelle realizzate dai Romani in Mesopotamia, in Grecia e nei territori etruschi che furono i primi costruttori di strade sul suolo italico. Infatti la via Clodia ricalcò almeno in parte un importante percorso etrusco che collegava Caere (Cerveteri) a Volsini novii (Bolsena), e la via Cassia, da Roma a Cortona fu prima etrusca, e così la via Aurelia che costeggiava il Tirreno. Chiunque di noi conosce il modo di dire popolare “tutte le strade portano a Roma” e come tutte le perle di saggezza antica non è casuale, ma trae origine proprio dal sistema stradale dell'antica Roma su cui in buona parte si basa ancora l'attuale sistema viario italiano. Vi do appuntamento al secondo articolo di questa nuova rubrica.