Quando si pensa a Wimbledon il pensiero cade inevitabilmente su Matteo Berrettini - finalista nello Slam londinese nel 2021 e alle prese da mesi con problemi fisici che ne limitano l’impatto in questa stagione - e magari si sogna la definitiva affermazione da parte di Jannik Sinner che spera di concretizzare il suo definitivo passo in avanti. Nel frattempo però ci sono anche altri giocatori a cui guardare, a partire da Lorenzo Musetti - di cui parla in maniera molto interessante Simone Tartarini in un'intervista di Betwayinsider, il coach che sta seguendo la maturazione del tennista romano: “La peculiarità principale dell’erba è che la palla scivola, e quindi arriva sempre. Di conseguenza bisogna sempre andare incontro alla palla, non la si può aspettare. Bisogna essere subito molto aggressivi, colpendo la palla dall’alto al basso, perché se la si gioca in maniera ascendente non è efficace. È un po’ quello che dico sempre a Lorenzo e che a volte non fa: non è necessario snaturare il proprio tennis, perché quando lo si fa diventa poi difficile avere un’identità, ma l’obiettivo di base è quello di colpire la palla mentre sale e farla scendere. E poi bisogna costruire una tecnica intorno a questo principio”.
Musetti, i sogni da bambino e la voglia di diventare grandi anche a Wimbledon
Prosegue sempre Tartarini nell’intervista: “Quando Lorenzo era bambino lui sognava sempre di giocare sull’erba, ma purtroppo ci ha sempre giocato pochissimo. Da junior ha fatto quarti di finale da 16 anni, poi l’anno dopo non abbiamo giocato il torneo junior per costruire la classifica; l’anno successivo non avevamo i punti ATP per entrare in quali a Wimbledon, quindi nel 2020 il torneo non si è giocato a causa del COVID, poi nel 2021 era l’anno della maturità, non abbiamo potuto fare preparazione e abbiamo pescato al primo turno Hurkacz che poi ha fatto semifinale. Infine lo scorso anno si è incontrato al primo turno Fritz, che poi ha perso in quarti da Nadal. L’obiettivo sull’erba è quello di essere più propositivo soprattutto in fase di risposta. Si tratta di una questione più mentale che tecnica, deve essere più pronto a scegliere le soluzioni e ad implementarle. Secondo me lui può fare bene anche sull’erba, perché ha fatto vedere sul veloce che le armi tecniche le ha, deve solamente convincersi di poterlo fare. Quindi bisogna evitare di allontanarsi troppo dal campo, giocare troppo con il taglio sotto la palla, diventare troppo difensivo, e tutto parte dall’aspetto mentale. Essere testa di serie o meno secondo me cambia poco: sì, si evitano i più forti all’inizio, ma c’è da dire che sull’erba i livelli cambiano un po’ in funzione delle tipologie di gioco”. Insomma, parole da tenere bene a mente anche per chi guarda con attenzione alle quote online del tennis: se dovessero esserci le condizioni adatte, Musetti potrebbe regalare grandi soddisfazioni, magari a partire già da quest’anno.