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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento sulla ex manifattura tabacchi inviatoci da un lettore che ha lanciato una singolare proposta analoga a quanto avvenuto a Firenze:
Per affrontare consapevolmente la complessità degli interventi di rigenerazione urbana di aree dismesse, la pubblica amministrazione dovrebbe avviare un processo di partecipazione per produrre un progetto organico, che rispecchi la propria visione politica di sviluppo e che risponda alle esigenze e agli interessi della Città, sulla cui base poter accogliere e valutare le proposte degli investitori in maniera unitaria.
Nel caso della Manifattura Sud, tuttavia, il sindaco ha deciso di affidarsi completamente alle potenzialità finanziarie della Fondazione e all’esperienza di COIMA SGR, che in società con lo studio professionale ReP (Rocco e Puccetti Architetti) di Lucca, ha formulato le attuali proposte di Project Financing per la sistemazione urbanistica preliminare dell’area.
Questo progetto, tuttavia, prevede soltanto il potenziamento dei parcheggi, di fatto già esistenti e gestiti da Metro srl, la realizzazione della passerella che collega direttamente il complesso immobiliare alle Mura Urbane e l’apertura di porte al piano terra e al primo piano dei prospetti della piazza sopraelevata, che è stata prevista per realizzare due piani di parcheggio nel cortile Sud.
Le proposte formulate da Coima Fondazione (la terza è ancora da formalizzare, ma pare analoga) contemplano inoltre queste ulteriori condizioni dense di criticità: la gestione per oltre 40 anni (50 nella prima ipotesi) dei parcheggi, attualmente gestiti da Metro srl, i cui proventi contribuiscono notevolmente al bilancio comunale; la rinuncia del Comune ad applicare per tutto il periodo di concessione la tariffa COSAP, relativa all’utilizzo degli spazi pubblici delle piazze interne e esterne del complesso; limitazioni e condizionamenti per i prossimi decenni su eventuali scelte politiche inerenti soluzioni di mobilità alternative sull’area; la cessione definitiva e irrevocabile della parte Sud della Manifattura (18.043 mq) a 3.200.000,00 € (177,00 € al mq) a titolo di contributo pubblico del concedente, che insieme ai proventi quarantennali dell’uso dei parcheggi, serve “per consentire il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario della concessione e favorire la sostenibilità della medesima”. Alcuni attenti cittadini, oltre ai consiglieri di minoranza, hanno segnalato che un Project Financing finalizzato sostanzialmente alla creazione di parcheggi già esistenti configura la possibilità di un danno erariale.
Di fatto si continua a lavorare su una proposta, ritenuta da alcuni risolutrice per il recupero della Manifattura, che segue logiche finanziarie proprie di operazioni condotte da abili immobiliaristi e che è specificatamente finalizzata all’acquisizione definitiva e irrevocabile del complesso immobiliare a basso costo, senza alcuna definizione temporale o organica di utilizzo (eccetto 6000 mq circa promessi a Tagetik). Tutti i progetti di Project Financing formulati, infatti, pur prevedendo un investimento pari a 65 milioni di Euro, specificano chiaramente che “al fine di mitigare l’impegno finanziario da parte della Fondazione è stato ipotizzato uno sviluppo per fasi, che saranno attivate una volta verificata, per ciascuna di esse, la concreta possibilità di trarne una redditività adeguata, compatibilmente con la natura mission related dell’investimento complessivo”.
Tali valutazioni, dopo la cessione, saranno compiute da COIMA SGR e ReP e l’Amministrazione Comunale non potrà più interloquire o avanzare alcuna richiesta. Non sembra inoltre che vi sia certezza che la proprietà totale o parziale del complesso rimanga in futuro nel patrimonio della Fondazione.
Pendono sui termini della proposta anche alcune forti criticità, che non pare suscitino eccessive preoccupazioni nei proponenti. In particolare la Manifattura è un bene vincolato e nella Delibera di alienazione, con la quale la Soprintendenza ha autorizzato la vendita della Manifattura Sud, sono espressamente indicate prescrizioni e condizioni di tutela delle “caratteristiche volumetriche e architettoniche, che non consentono destinazioni d’uso residenziali o ricettive, che comporterebbero la frantumazione e lo snaturamento degli spazi”, e sono esclusi “usi, anche a carattere temporaneo, suscettibili di arrecare pregiudizio alla sua conservazione e fruizione pubblica o comunque non compatibili con il carattere storico e artistico del bene medesimo” con espressa conferma della “fruizione pubblica”. Con tali motivazioni la Soprintendenza si riserva espressamente il parere vincolante sul progetto di recupero.
Il Project Financing, inoltre, non sembrerebbe applicabile ai beni vincolati, essendosi creato un vuoto normativo a seguito dell’approvazione del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs n.50/2016).
Nonostante tutto e nonostante la forte mobilitazione della società civile, la Pubblica Amministrazione continua a perseguire come unica soluzione il Project Financing sui parcheggi, anche se nel frattempo è pervenuto il progetto di utilizzo presentato dall’impresa sociale Music Innovation Hub, www.musicinnovationhub.org, che risponderebbe più fedelmente ai requisiti di pubblica utilità e alle prescrizioni della Soprintendenza, con una proposta che prevede un contratto di gestione per 50 anni, un investimento di 31 milioni e un canone (da determinarsi), mantenendo però la proprietà pubblica del complesso Manifattura Sud. Questo progetto tuttavia pare non venga preso in considerazione dalla PA, nonostante l’affidabilità dei proponenti e la fattibilità del procedimento.
Questa stessa procedura, infatti, è stata recentemente utilizzata dalla Città Metropolitana di Firenze, che ha concesso in uso con trattativa privata alla Società Artea per 50 anni l’ex-convento Sant’Orsola (18.000 mq), conservandone la proprietà. Il progetto implica il cambio di destinazioni per attività ad uso pubblico con un un investimento di 31,5 milioni e un canone di 125.000,00€ l’anno.
La Fondazione Cassa di Risparmio, invece, continua a proporre un Project Financing parcheggi per effettuare l’acquisizione definitiva della proprietà della Manifattura (18.043 mq a 3.200.000,00€, oltre alla rendita dei parcheggi e all’abbuono della Cosap sulle aree di proprietà comunale limitrofe per 40 anni), prevedendo un investimento di 65 milioni.
Una domanda sorge spontanea: ma è così conveniente ristrutturare nel Centro Storico di Firenze rispetto ai costi di ristrutturazione di Lucca?!
Ma in tutta questa tormentata vicenda, non si comprende ancora il motivo per cui la Fondazione e il Comune non vogliano seguire modalità d’intervento normali, che consentano l’uso pubblico del complesso e la salvaguardia della specificità di un bene che è parte della storia e della tradizione della città.
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Riceviamo e pubblichiamo questo intervento della presidente della commissione provinciale pari opportunità Paola Mazzoni dopo i recenti casi di cronaca nazionale:
"Le cronache nazionali riferiscono, purtroppo, con grande tristezza che un'altra giovane ragazza è stata uccisa (il riferimento è al recente episodio avvenuto a Caccamo in Sicilia - ndr). Non ci è ancora dato di sapere per certo se sia stato il suo giovane fidanzato, tuttavia chiunque sia stato ha deliberatamente ucciso e poi bruciato (speriamo non in vita) questa sfortunata giovane.
Oltre alla violenza sulle donne che continua a crescere nonostante in tanti modi chi si occupa di parità di genere e di violenza sulle donne non smetta mai di essere presente sui giornali, nei programmi televisivi e sul territorio, al fianco di chi ha bisogno non si riesce ad invertire questa scandalosa 'abitudine' del massacro.
Nel periodo del lockdown si è registrato un netto incremento di violenza di genere e sui minori, si tratta di violenza domestica: l'isolamento e la convivenza forzata hanno portato per le donne e i loro figli una maggiore esposizione alla violenza. Sono ormai troppe le donne che perdono la vita tra le mura domestiche o per gelosia o per 'amore'. Nessuna forma di violenza volontaria è accettabile. Occorre l'impegno di tutta la comunità nel sensibilizzare l'educazione al 'No alla violenza' sin dai primi anni di scuola, ma soprattutto in ambito familiare. Occorre insegnare che la diversità non è un limite, e che si può costruire un percorso al rispetto della differenza. Anche i divorzi sono aumentati durante le convivenze forzate e anch'essi con le relative immaginabili conseguenze.
C'è troppa violenza. Non si può solo stare a guardare e aspettare la prossima disgrazia, bisogna intervenire. Occorre sviluppare progetti con le scuole fin dalle materne proprio per educare alla parità, a contrastare gli stereotipi di genere e alla non violenza di ogni genere. Alla base di queste violenze in età adolescenziale, la prima analisi va fatta sui genitori. Quindi anche in questo caso, essere a conoscenza di quello che accade o è accaduto dentro le mura domestiche. E' altrettanto vero che siamo in un periodo, nel quale i ragazzi sono 'martellati' da mille stimoli non sempre positivi".