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Lucca dietro le mura: segreti, fantasmi e colpi di scena
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera che ci hanno inviato alcuni residenti del centro storico di Lucca a proposito di quanto è avvenuto in Corso Garibaldi, questa sera, per la ricerca di un parcheggio a seguito della pulizia che Sistema Ambiente opererà domattina presto:
Gentile dottor Grandi,
siamo un gruppo di cittadini di Lucca, sia residenti, sia appassionati del centro storico della nostra amata città.
Ci scusiamo se le scriviamo solo adesso, venerdì sera 8 gennaio, ma abbiamo cercato fino a ora un parcheggio alternativo alla zona di Corso Garibaldi, che comprende i 124 stalli dalla discesa del baluardo San Colombano, fino a Via San Girolamo.
Siamo venuti a conoscenza attraverso i cartelli comunali, incastrati tra una macchina e l’altra, che domani mattina, sabato 9 gennaio dalle ore 06.30 fino alle 8.00, passeranno i solerti mezzi di Sistema Ambiente e verranno rimosse le centinaia di migliaia di foglie e detriti che da mesi stazionano placidamente lungo la strada intitolata all’eroe dei due mondi. Ci sarebbe piaciuto molto spostare le nostre rispettive auto stasera tardi, quando saremmo dovuti ritornare da cene con amici e feste nei vari locali, il disagio sarebbe stato minore. Ma dal momento che sono mesi che esiste un DPCM che ci impone il copri fuoco dalle 22 alle ore 5 della mattina, abbiamo dovuto ingegnarci subito e cercare posti altrove.
Lo sapevano tutti. Tranne gli amici del Comune della nostra città, i Vigili Urbani e soprattutto Sistema Ambiente. Quindi immaginiamo che domattina alle 6 la strada sarà completamente deserta… e se così non fosse? Tranquillo dottor Grandi, nessuno verrà né a rimuoverle (per fortuna), né a fare contravvenzioni; e sa perché? Perché a quell’ora non ci sono pattuglie dei vigili, (testuali parole dette dagli uffici della partecipata lucchese).
Allora, lei cosa farebbe fosse nel nostro senso di civiltà ed educazione civica? Andrebbe a cercare posto insieme ad altri 123 occupanti degli stalli gialli e blu al parcheggio della stazione di Lucca o al parcheggio Carducci, oppure la lascerebbe impunemente parcheggiata lungo il viale alberato da magnolie bellissime, sapendo che nessuno la sanzionerà, con la conseguenza che la strada non verrà pulita? Perché questo giochino è già successo lo scorso mese e ci dicono che succede ogni mese anche in altre parti della città, tipo Borgo Giannotti o Viale Giusti.
Vede dottore, pensando di essere troppo svegli nel cercare un’alternativa sensata che non scontenti quasi tutta Corso Garibaldi e dia la possibilità agli operatori ecologici di compiere il loro sacrosanto lavoro, abbiamo chiesto ai nostri figli di 6, 9 e 10 anni cosa avrebbero fatto al posto di assessori, consiglieri, dirigenti, presidenti di partecipate o altri funzionari del caso. E pensi, ci hanno risposto come avremmo pensato noi; fare la pulizia di Corso Garibaldi, dividendola in più tratti, dando così la possibilità agli altri residenti e automobilisti di cercare posto nelle vicinanze. Nel caso poi ci fossero stati i furbetti di turno che sentendosi impuniti, avrebbero lasciato l’auto parcheggiata senza spostarla, lasciare un biglietto sul parabrezza dalla mattina avvertendo del pericolo imminente, oppure farsi accompagnare durante la pulizia da una volante per controllare chi ha sgarrato.
Per fortuna che il futuro della nostra amata città è dei giovani e giovanissimi, perché i meno giovani di oggi che ci amministrano, sono davvero roba da Asilo Mariuccia.
Dimenticavo: Passi domattina a prendere un caffè da asporto in zona Corso Garibaldi, vedrà che ci sarà tre quarti della sporcizia dello scorso mese!
Buon anno.
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Prima del diffondersi della pandemia, le sale giochi fisiche erano senza dubbio la tendenza preponderante in Italia per i giocatori. Le sale da gioco esistono in Italia da decenni, ma inizialmente, anche per restrizioni normative, esse erano limitate ai tradizionali videogiochi. Si acquistavano i gettoni, si inserivano, e ci si poteva rilassare con l’ultimo titolo di successo.
Dopo un periodo di crisi coinciso con la diffusione capillare delle consolle per il gioco casalingo, sono state le slot machine a donare una seconda vita alle sale da gioco che sembravano ormai in estinzione. Ne sono state aperte migliaia in tutta Italia, e sono rapidamente diventate un elemento del PIL non da sottovalutare, tanto che i governi che si sono susseguiti hanno quasi sempre puntato ad esse per nuovi introiti fiscali.
Da marzo scorso, con l’emergenza coronavirus, tutto è cambiato. Le sale giochi sono state chiuse per un lunghissimo periodo, e i giocatori hanno iniziato a riversarsi nei siti online. Hanno fatto di necessità virtù, scoprendo che non solo potevano giocare alle loro slot preferite anche online, ma anche che potevano ottenere promozioni in grado di farli giocare di più con la stessa spesa, come i bonus casino senza deposito.
eSports, perchè hanno così tanto successo?
Tale cambiamento non ha riguardato solo il mondo delle slot machine. Molti italiani durante il lockdown si sono scoperti o riscoperti anche amanti dei tradizionali videogiochi. Si è trattato di una tendenza globale e non solo riguardante il nostro paese.
"Durante la pandemia, i giochi sono diventati un modo importante per le persone di rimanere intrattenuti e connessi con i loro amici e divertirsi a casa osservando misure di distanziamento sociale", ha detto a questo proposito Nadeem Bakhsh, co-fondatore della società produttrice di giochi Hala Yalla.
Ciò che sta accadendo nel gioco è a dir poco una rivoluzione globale, ha dichiarato dal canto suo Michael Korjen, responsabile dell’innovazione tecnologica di un altro operatore del settore. "Se nel sentire la parola gioco, stai immaginando adolescenti rinchiusi, collegati a nient'altro che a una console di gioco, dovresti ripensarci, poiché quello stereotipo è scomparso molto tempo fa. Il giocatore medio ha maggiori probabilità di essere un professionista di 20 o 30 anni, con una crescente partecipazione femminile
Con l'allentamento delle restrizioni legate al Covid, la tendenza non sembra essere rallentata. Il Covid-19 ha decimato il tradizionale settore dell'intrattenimento dal vivo e il settore dei giochi è stato il più grande vincitore, mentre i consumatori affollavano i giochi durante il lockdown per soddisfare le loro esigenze di intrattenimento. Si stima che nel 2019 il mercato globale dei giochi abbia generato 152,1 miliardi di dollari da 2,5 miliardi di giocatori in tutto il mondo.
Negli ultimi anni, c'è stata anche una crescita significativa nelle giocatrici, su scala globale. In effetti, sulla base di dati recenti, quasi la metà di tutti i giocatori sono ora donne , il 46% per l'esattezza.
Il boom dell’iGaming in Italia
In termini di fatturato, tuttavia, è proprio il settore dei casinò online e delle scommesse sportive ad averla fatta da padrone negli ultimi mesi. Secondo quanto riportato dal sito del settore Synergy Casino, infatti, questo comparto solo nel mese di novembre ha fatto segnare il suo record di sempre con oltre 250 milioni di fatturato.
Queste le società che, come profitti, si sono piazzate ai primi posti:
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Pokerstars, con l’11% di fatturato
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Sisal, con il 9%
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Lottomatica, con l’8%
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Eurobet, con il 7,09%
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888, con il 7,05%
All’interno del settore, sono stati proprio i casinò a ottenere il miglior risultato con 123,6 milioni di euro, complice anche, come si è detto, la chiusura delle tradizionali sale da gioco fisico. A seguire le scommesse sportive, con 111 milioni di euro. In questo caso, il tradizionale leader del mercato, Bet365, ha segnato il passo fermandosi all’11% del mercato e venendo superato da Eurobet, Snai, Goldbet, Sisal e Planetwin365.
Ci si interroga anche in questo caso se sarà possibile mantenere questi numeri anche dopo la prossima estate, quando le campagne di vaccinazioni dovrebbero consentire una riapertura definitiva delle sale da gioco tradizionali. Anche potendo ipotizzare una flessione, l’impressione riportata dagli analisti è che non si tratti di un fenomeno reversibile.
Molti italiani si sono avvicinati al gioco online e ne hanno scoperto la modalità e le promozione. Non sarà forse così facile convincere tutti a tornare nelle sale tradizionali.