Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento-testimonianza di un artista che, da sempre, cerca di valorizzare una parte del centro storico, via del Fosso, che, altrimenti, resterebbe sconosciuta ai più:
Una zona da valorizzare: si tratta di via del Fosso centro storico, al numero civico 153 dove ho il mio studio di pittura. Mi chiamo Fabrizio Barsotti, pittore utodidatta, dipingo facendo una mia ricerca personale, dal nero delle mie tele il buio è un palcoscenico in movimento dove la mia testa si mette letteralmente in gioco tra luci e ombre.
La via del Fosso considerata l'antica via della Seta lucchese, sono sempre presenti tracce del passato, una via dove anticamente esistevano Tessitori e Tintori che usavano l'acqua del pubblico condotto lucchese che dal 1376 alimentava con la forza motrice. C'erano il fabbro, il calzolaio, il lattoniere, una palestra gestita da anni dal critico Mario Rocchi, un magazzino di apparecchi elettrici Giulio Stilli che aveva il negozio in via della Fratta. C'era una vecchia alimentari ora chiusa e trasformata in piccolo appartamento, tornitore, la legatoria Barsetti, ex ristorante Mirò chiuso da anni.
Ora la via è completamente abbandonata da anni con troppi fondi vuoti, tra le vecchie attività artigianali è rimasto il falegname Volpi, nella ex lavanderia Verciani il ristorante Mecenate, l'Opificio 120, studi di Architetti, lo studio del fotografo Lucio Ghilardi, tra gli artisti anche Giuditta Pieroni e Elisabetta Tuccimei.
Tanti progetti fermi da anni in cantiere proposti da varie amministrazioni, come l'antica via della Seta lucchese, la via dell'arte e artigianato. Dal 2019 la rinascita della zona con le iniziative artistiche i Fossi dell'Arte da un progetto del pittore lucchese Fabrizio Barsotti da sempre impegnato per valorizzare la zona con Arci Lucca e Versilia e il Collettivo Vivi i Fossi con sei appuntamenti.
Quest'anno 2020 in momento Covid siamo riusciti a presentare due appuntamenti, ci sono tante cose ancora da fare per la zona, stiamo aspettando di vedere sbloccati i sei pannelli dei Custodi della città sulla storia del pubblico condotto lucchese, che la Sovraintendenza deve sbloccare. Il logo dei fossi dell'Arte 2020 era stato disegnato da Ale Sorbera con il patrocinio Comune di Lucca. Con il traffico il pubblico condotto presenta cedimenti strutturali, con strada rotta, asfalto, tutto il fosso è un museo a cielo aperto, a due passi dal Museo D'Arte Contemporanea Lucca Contemporary Art di via della Fratta, da piazza San Francesco, Villa Bottini, Porta San Gervasio.
Da valorizzare con un progetto eco-mostro ex Cartiera Pasquini, i restauri della Madonna dello Stellario e della fontana del Nottolini. La città è bella, ma ci sono tante realtà ferme da anni, ripartiamo da: via del Fosso, ex Mercato del Carmine, Manifattura Tabacchi, Caserma Lorenzini, Vicolo San Carlo e un simbolo chiuso come il Caffè De Simo.