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Continua, imperterrito, il pluridecennale tormentone del nuovo ponte sul fiume Serchio: ma quando iniziano - in concreto - questi benedetti lavori? Se lo chiede anche un nostro lettore da Torre in Valfreddana:
Nuovo ponte sul fiume Serchio: la Provincia aggiorna il quadro economico complessivo dell'opera lunedì, 4 gennaio 2021. L'emergenza Covid inciderà sui costi di realizzazione del nuovo ponte sul fiume Serchio a Lucca e la Provincia, di conseguenza, adegua il quadro economico alla luce dei maggiori investimenti che dovranno essere sostenuti alla voce "misure di sicurezza".
Ma sul costo dell'opera incide anche l'aggiornamento del prezzario regionale 2021 (approvato dalla Giunta regionale il 30 novembre scorso) che per alcune voci ha avuto un aumento importante. Così l'ufficio tecnico della Provincia ha ritenuto di dover aggiornare le voci di prezzo che trovano riferimento nel prezzario regionale e incrementare sia la quota per gli "imprevisti", sia quella per gli "accantonamenti".
In questi giorni il presidente della Provincia Luca Menesini ha firmato, infatti, un decreto deliberativo che approva il nuovo quadro economico che passa da 17.520.000 euro, indicati con un decreto di un anno fa circa (13 dicembre 2019) agli attuali 19.700.000 euro complessivi.
Se il precedente adeguamento sui costi di realizzazione della grande opera pubblica elaborato dalla Provincia era relativo all'aumento dei prezzi di alcuni materiali che saranno utilizzati per costruire il ponte, in questo caso c'è una doppia motivazione che induce l'ente pubblico a rivedere il quadro economico.
La prima riguarda l'applicazione del prezzario regionale aggiornato al 2021 che prende le mosse da una delibera della Regione Toscana approvata a fine novembre e quindi di nuovi prezzi alle singole voci del computo metrico. Il secondo motivo, come accennato, riguarda le recenti disposizioni Covid e, in particolare, le misure da adottare sul cantiere per far fonte alla pandemia in atto da quasi un anno.
Il quadro economico dell'opera, alla luce delle nuove necessità, viene incrementato di 2 milioni e 180 mila euro, di cui 890 mila euro quota parte per i maggiori costi dovuti al Covid, e 1.290.000 euro che incrementano la voce "importo lavori e somme a disposizione".
I 19 milioni e 700 mila euro complessivi sono finanziati, nel dettaglio, per 14 milioni e 450 mila euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; per 1 milione e 650 mila euro dalla Regione Toscana che in alcuni capitoli vede la partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca); per 620 mila euro dall'amministrazione provinciale con fondi propri del bilancio 2020/2022; per 1,9 milioni di euro mediante un mutuo già contratto con la Cassa depositi e prestiti sempre da parte della Provincia; 890 mila euro sempre a carico dell'ente di Palazzo Ducale che trovano copertura finanziaria grazie ai fondi assegnati dallo Stato quali risorse a ristoro di maggiori oneri derivanti dall'emergenza sanitaria; i restanti 1 milione e 290 mila euro saranno coperti da un mutuo inserito nel bilancio di previsione 2021-2023 in corso di formazione da parte della Provincia.
Dal punto di vista dell'iter progettuale, Palazzo Ducale ha aggiornato i pareri degli enti interessati con una nuova Conferenza dei servizi che si è conclusa lo scorso 15 luglio durante la quale il progetto ha ricevuto il parere favorevole di tutti gli Enti competenti, compreso quello della Soprintendenza delle belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara sia per quanto riguarda gli aspetti archeologici, sia per quelli di natura paesaggistica; ed inoltre lo scorso 6 agosto il Consiglio comunale di Lucca ha approvato la variante urbanistica necessaria all'avanzamento dell'iter tecnico, atto divenuto esecutivo il 28 ottobre, data di pubblicazione sul BURT.
L'Ufficio tecnico della Provincia – anche alla luce di queste modifiche per le norme anticovid - perfezionerà il bando per la gara di appalto internazionale che adotterà la formula dell'Offerta economicamente più vantaggiosa (Oepv): in sostanza chiedendo alle imprese di presentare una proposta tecnica tesa a migliorare le caratteristiche e il pregio dell'opera, con un bando che definirà criteri stringenti che tengono conto di vari aspetti dell'appalto in base al rapporto prezzo/qualità.Dopo il bando di gara internazionale - la cui pubblicazione è prevista per il me se di febbraio - la Provincia nominerà una Commissione giudicatrice per poi assegnare i lavori e quindi aprire i cantieri che rimarranno aperti per due anni.
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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Alessandro Russo in merito alla vicenda della ristrutturazione della scuola di via San Nicolao a Lucca:
"È da marzo 2020 che tutti – autorevoli editorialisti della carta stampata e della televisione, forze di governo e forze di opposizione, sia a livello nazionale che a livello locale – fanno nobili proclami su quanto sia necessario dare «priorità alla scuola». A questi appelli, come è noto, ben poco di concreto è seguito, perché gli unici interventi che avrebbero potuto garantire una ripresa della scuola in sicurezza sarebbero stati la riduzione delle classi pollaio (con il connesso aumento del personale e degli spazi scolastici) e il rinforzo del trasporto pubblico: interventi che fra l'altro avrebbero avuto conseguenze a lungo termine perché avrebbero migliorato non solo il valore formativo della scuola (è o dovrebbe essere facilmente intuibile a tutti la differenza tra insegnare a una classe di 15/20 studenti, e insegnare – parlo per esperienza diretta – a classi di 30 o 32 studenti), ma anche le condizioni di vita di tutti i pendolari (non solo degli studenti), che già prima della pandemia erano costretti ad aggiungere alla fatica quotidiana del lavoro o della scuola, anche quella di viaggi disagevoli su mezzi pubblici, o su mezzi privati (che andavano a peggiorare le già deteriorate condizioni ambientali). Ma tutti questi interventi proclamati a parole si sono sempre fermati di fronte alla questione centrale delle ingenti risorse necessarie a metterli in atto, e in alternativa si è preferito illudersi di fare qualcosa per la scuola baloccandosi con proposte inconcludenti come i banchi a rotelle, il plexiglass, le entrate scaglionate, le lezioni in cinema, teatri e musei o all'aperto e via fantasticando.
E tuttavia, proprio alla luce di queste considerazioni, e della situazione in cui ci troviamo, risulta stupefacente il disinteresse della politica e il silenzio dei mezzi di informazione attorno alla vicenda della ristrutturazione della scuola di via San Nicolao a Lucca. Si tratta di uno spazio scolastico enorme, che fino al maggio 2018 aveva ospitato – oltre a una scuola materna – anche una cinquantina di aule di due istituti superiori (quelle del Liceo delle scienze umane Paladini e dell'Istituto professionale Civitali) che – con procedura d'urgenza – sono state fatte sgomberare per permettere lavori di ristrutturazione possibili grazie a fondi europei. Secondo il piano originario, i lavori dovevano cominciare all'inizio del 2019, ma siamo nel 2021 – epoca in cui i lavori si sarebbero dovuti avviare al termine – e non si è visto ancora nulla. Come è stato riferito dal presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini, i soldi vinti nel 2018 non sono arrivati subito e questo ha fatto perdere molto tempo. A questo ritardo adesso si sta aggiungendo il blocco dovuto al vaglio da parte della Soprintendenza.
Che nella situazione attuale in cui versano le scuole italiane, e in particolare le scuole superiori, ci siano già 1) una imponente struttura scolastica vuota, 2) il progetto per recuperarla e 3) i fondi per realizzare il recupero, ma che questo recupero sia bloccato dalla burocrazia, credo che sia – semplicemente – scandaloso (e faccio notare, fra l'altro, che la presenza della scuola in quella zona del centro storico di Lucca aveva anche importanti ricadute sulle varie attività commerciali del circondario). Credo dunque che, nella situazione in cui ci troviamo, la Soprintendenza sia chiamata a dare una risposta chiara e trasparente al riguardo, e soprattutto a terminare il vaglio del progetto nei tempi più rapidi possibili.
Penso di poter prevenire una possibile obiezione: il vaglio implica un lavoro lungo e impegnativo e le forze a disposizione della Soprintendenza sono poche. La mia risposta a questa eventuale obiezione è secca: la Soprintendenza dia subito la precedenza assoluta a questo vaglio, anche a costo di trascurare momentaneamente altri lavori. Questo sarà un ottimo banco di prova per vedere quanti, fra quelli che l'hanno proclamato finora, ritengano davvero che sia necessario dare «priorità alla scuola». Le scuole non si riaprono solo con nobili proclami".