Riceviamo e pubblichiamo questo intervento della presidente della commissione provinciale pari opportunità Paola Mazzoni dopo i recenti casi di cronaca nazionale:
"Le cronache nazionali riferiscono, purtroppo, con grande tristezza che un'altra giovane ragazza è stata uccisa (il riferimento è al recente episodio avvenuto a Caccamo in Sicilia - ndr). Non ci è ancora dato di sapere per certo se sia stato il suo giovane fidanzato, tuttavia chiunque sia stato ha deliberatamente ucciso e poi bruciato (speriamo non in vita) questa sfortunata giovane.
Oltre alla violenza sulle donne che continua a crescere nonostante in tanti modi chi si occupa di parità di genere e di violenza sulle donne non smetta mai di essere presente sui giornali, nei programmi televisivi e sul territorio, al fianco di chi ha bisogno non si riesce ad invertire questa scandalosa 'abitudine' del massacro.
Nel periodo del lockdown si è registrato un netto incremento di violenza di genere e sui minori, si tratta di violenza domestica: l'isolamento e la convivenza forzata hanno portato per le donne e i loro figli una maggiore esposizione alla violenza. Sono ormai troppe le donne che perdono la vita tra le mura domestiche o per gelosia o per 'amore'. Nessuna forma di violenza volontaria è accettabile. Occorre l'impegno di tutta la comunità nel sensibilizzare l'educazione al 'No alla violenza' sin dai primi anni di scuola, ma soprattutto in ambito familiare. Occorre insegnare che la diversità non è un limite, e che si può costruire un percorso al rispetto della differenza. Anche i divorzi sono aumentati durante le convivenze forzate e anch'essi con le relative immaginabili conseguenze.
C'è troppa violenza. Non si può solo stare a guardare e aspettare la prossima disgrazia, bisogna intervenire. Occorre sviluppare progetti con le scuole fin dalle materne proprio per educare alla parità, a contrastare gli stereotipi di genere e alla non violenza di ogni genere. Alla base di queste violenze in età adolescenziale, la prima analisi va fatta sui genitori. Quindi anche in questo caso, essere a conoscenza di quello che accade o è accaduto dentro le mura domestiche. E' altrettanto vero che siamo in un periodo, nel quale i ragazzi sono 'martellati' da mille stimoli non sempre positivi".