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Casinò digitali sempre più popolari: +31% di iscrizioni nel 2025
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Come il settore del gioco d’azzardo sta sostenendo l’economia italiana
Il settore del gioco d’azzardo rappresenta una componente significativa dell’economia italiana. Negli ultimi anni, la sua incidenza è cresciuta non solo in termini di gettito fiscale ma anche per quanto riguarda l’occupazione e l’indotto generato in ambiti collaterali

Lucca dietro le mura: segreti, fantasmi e colpi di scena
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Come Localizzare una Foto Inviata su WhatsApp: Guida Passo per Passo
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Sport notturni: cosa si nasconde dietro la febbre delle attività dopo il tramonto
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De Bruyne Tentato dal Trasferimento al Napoli tra le Voci di un Addio dalla Premier League
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In Italia, negli ultimi mesi, si è assistito a una rapida diffusione dei vaccini (le persone ad aver completato il ciclo vaccinale hanno superato la percentuale del 77%), e ad una ripresa economica che, seppur graduale, sembra ormai chiaramente indirizzata. Gli economisti appaiono molto fiduciosi, tanto da ipotizzare una crescita del Pil nell'ordine del 5,7% per i prossimi mesi, e del 4,5% per il 2022. Le stime del 2020 sono state superate; tuttavia, il fatto che il Coronavirus non sia stato ancora debellato, rende la situazione potenzialmente mutabile, esponendola a una serie di rischi.
Politiche di sostegno e problemi di reperibilità delle materie prime
L'eco degli effetti della Pandemia non consente al Governo italiano e, più in generale, a quelli di tutta Europa, di abbandonare la strada del sostegno economico. D'altro canto, il mercato del lavoro appare ancora lontano dalla normalità. Ecco perché è importante non perdere di vista le politiche adottate dalle Banche centrali. Uno dei problemi più evidenti degli ultimi tempi è quello della reperibilità delle materie prime. I prezzi di tali materie, proprio a causa delle quantità limitate, sono aumentati notevolmente. Tutto questo è l'inevitabile conseguenza, tra l'altro, di una domanda in ripresa. Alcuni settori hanno sofferto più di altri; si tratta, in particolare, di:
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settore metalmeccanico
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industria automobilistica
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settore dei semiconduttori
L'inflazione: quali misure adottare per frenarla?
Il rialzo dei prezzi si è manifestato in maniera più marcata negli States, in Canada e nel Regno Unito. Fortunatamente, la situazione è apparsa meno preoccupante nel Vecchio Continente e in Asia. Da qui è nato l'invito ai governi, da parte dell'Ocse, di redigere quadri di bilancio che possano indicare in modo inequivocabile quale percorso seguire nel medio termine. L'obiettivo deve essere uno: la sostenibilità del debito. Le indicazioni favorirebbero anche un eventuale aggiustamento in corsa delle politiche economiche. Il risultato ottenibile? Una maggiore fiducia da parte dei cittadini. La situazione vissuta negli ultimi anni ha comunque decretato è il successo dello shopping online, come valida alternativa ai negozi tradizionali, e la prontezza degli utenti nell'utilizzarlo quotidianamente.Ciò ha spinto sempre più aziende, incluse quelle impegnate nella fornitura di articoli per l'industria, a offrire prodotti e servizi in Rete, ottimizzando siti già esistenti o ricreandoli daccapo.
Passi importanti verso un futuro sostenibile
La ripresa economica ha evidenziato un'altra necessità, ossia la tanto agognata "rivoluzione verde". Sono ben 44 i Paesi ad aver promosso leggi e protocolli in proposito. Il tempo a disposizione per modificare la rotta attuale è poco, e molte persone ritengono la svolta ormai tardiva, considerando impossibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Eppure, rispetto per la natura e innovazione tecnologica sono fattori cui non è possibile rinunciare pensando al futuro dell'economia. L'home working ha raggiunto i suoi picchi proprio nei mesi successivi al lockdown, e non ha coinvolto solo gli studenti impegnati a seguire le lezioni attraverso la Dad. E ora che gran parte dei lavoratori è tornata a raggiungere fisicamente il posto di lavoro, molti hanno manifestato il desiderio di continuare con una sorta di "hybrid work", combinando lavoro in sede e da casa. Sempre parlando di sostenibilità, ha sorpreso il gran numero di e-bike vendute, utilizzate anche per gli spostamenti casa/lavoro in ambito urbano.
Utile sarebbe certamente un'ulteriore spinta alle vaccinazioni a livello globale, e una più equa distribuzione dei vaccini che coinvolga anche i Paesi poveri. Non solo la scomparsa del virus sarebbe più veloce, ma si avrebbero effetti positivi anche a livello economico. Inizialmente è stato indicato come le prospettive di crescita del PIL siano decisamente positive. Fondamentale, nel trainare l'Italia fuori dal tunnel, è stato l'export. I risultati raggiunti hanno già superato quelli registrati prima che il Covid manifestasse i suoi primi effetti. E la riconversione digitale della manifattura ha dato modo alle imprese di effettuare quel salto atteso da anni.
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Tra le figure più vicine a Napoleone per costanza e sincero affetto, trova senza dubbio un posto d’onore Eugène de Beauharnais, figlio del visconte Alessandro de Beauharnais e Giuseppina Tascher de la Pagerie nato a Parigi il 3 settembre 1781. Altezza Imperiale, viceré d’Italia, arcicancelliere di stato dell’Impero francese, principe tedesco.
L’incontro fra Napoleone ed Eugène è casuale, ma porterà a risvolti significativi che cambierà radicalmente la vita di entrambi.
Napoleone vuole bene a Eugène come un figlio, gli dedica molto tempo. Prova affetto per lui già dal primo incontro, quando, all’età di ventisette anni, Bonaparte restituì al tredicenne Eugène la spada del padre visconte, morto sul patibolo sotto il periodo del terrore.
È un principe valoroso, leale e fedele, tanto che Napoleone lo nominò viceré d’Italia, a soli ventiquattro anni, dopo il 26 maggio1805, quando venne incoronato Re d’Italia con la corona
Ferrea nel duomo di Milano. Dopo il matrimonio con Josephine Napoleone lo adotta come figlio il 12 gennaio 1806. Bonaparte dirà di lui: «un pilastro sotto il trono e un dei più abili difensori della patria».
Il 14 gennaio 1806 Eugène di Beauharnais, viceré d'Italia e principe di Venezia, sposa a Monaco la principessa Auguste Amalia Ludovika di Baviera, figlia del re di Baviera Massimiliano, per volere di Napoleone. Eugène dona alla moglie la Villa Mirabellino a Monza. Questo regalo di nozze viene molto gradito da Amalia soprattutto per la quiete e per l’intimità sprigionata dal contesto della natura. Lei farà della villa la sua residenza preferita durante il soggiorno in Italia, e questa verrà poi denominata villa Amalia.
Il matrimonio con Amalia annovera il viceré d'Italia tra le più importanti monarchie europee. Il vero valore di questa unione fu che Amalia era molto legata a Eugène, per l’amore romantico che provava verso di lei e per entrambi fu un matrimonio felice. Ne è prova quando Napoleone divorziò da Josephine ed Eugenio, addolorato, per sostenere la madre voleva rinunciare a tutti i titoli, in quanto non si sentiva più in quel rapporto di figlio verso Napoleone. Amareggiato scrisse una lettera ad Amalia in cui le comunicava che intendeva rinunciare a tutti i titoli, e sua moglie con una profondità di sentimenti rispose:
«Non è l’erede dell’Imperatore che ho sposato e che amo, ma è Eugenio de Beauharnais».
Eugène è instancabile e combatte sempre lealmente a fianco di Napoleone, il quale ha assoluta fiducia in lui e si distingue in vari campi di battaglia in Europa. Nel 1809 si forma la quinta coalizione antinapoleonica. Eugène comanda l’esercito in Italia e, dopo aver sconfitto al Piave gli Austriaci, raggiunge l’esercito a Vienna. Eugène si distinse per la sua condotta eroica nella battaglia di Ostrovno combattuta tra il 25 ed il 26 luglio 1812 e, Napoleone non mancò di elogiarlo con queste parole: «Durante la campagna di Mosca tutti abbiamo commesso dei falli. Non vi è che Eugenio, il quale ne è immune».
In una lettera sua sorella Hortense lo descrisse con i seguenti aggettivi appropriati: «Coraggioso, fedele, aperto, generoso, allegro, indulgente, equilibrato, mite, flessibile, razionale, comprensivo, completo». Chi meglio di una sorella conosce il carattere autentico di un fratello?
Il primo re di Baviera, Max Joseph I, scrisse pochi giorni prima della battaglia delle Nazioni le toccanti parole al suo adorato genero Eugène: «Spero, mio caro Eugène, che tu ed io non saremo meno devoti l'uno all'altro per questo, e che forse potrò provarti con i fatti che la mia tenera amicizia per te è ancora la stessa. Cesserà solo con la mia vita. Ti abbraccio in spirito un milione i volte. Il tuo fedele padre Max Joseph».
Il suocero cercò più volte, con proposte allettanti, di allontanarlo da Napoleone, ma con nobile lealtà che da sempre lo contraddistingueva, Eugène rispondeva di essere sicuro che il re di Baviera «preferirebbe sempre un genero borghese, ma onest’uomo, a un re traditore».
Dopo la caduta dell’Impero, Eugène e Amalia si trasferiscono in Baviera, con i titoli di Duca e Duchessa di Leuchtenberg e si dedicano alla costruzione di uno splendido palazzo a Monaco di Baviera, dove il principe Eugène colloca l’importante biblioteca ed espone la collezione di dipinti ereditata dalla madre Josephine per renderla disponibile alla fruizione pubblica.
Il principe ha ereditato dalla madre Josephine il gusto per il bello e lui stesso, come la madre, amava contornarsi di preziosi pezzi d’arte. Eredita anche il magnifico servizio ordinato da Josephine dopo il doloroso divorzio da Napoleone. Si tratta di una prestigiosa manifattura parigina di porcellane Dihl e Guerhand, composto da duecento pezzi per i ricevimenti a Malmaison. A questo si aggiunge quello che lui stesso aveva fatto realizzare prima della scomparsa di Josephine. Identico a quello della madre ha un fondo oro. La sola differenza è che al centro al posto della corona imperiale, i piatti del servito di Eugene hanno il semplice monogramma E.
L’eccezionale qualità dell’oro e i raffinati decori rendono questo servito uno dei più prestigiosi manufatti artistici dell’epoca Impero.
Una serie di solo otto piatti da dessert è stata recentemente battuta all’asta a cifre elevatissime. Possiamo oggi ammirare una serie questi piatti presso il museo nazionale al Castello a Malmaison.
La morte prematura di Eugène avvenuta il 21 febbraio 1824 colpisce profondamente la principessa Amalia, la quale esprime con parole toccanti tutto il dolore per la perdita del suo amato marito: «[...] quando ho riconosciuto le qualità belle, buone e brillanti di Eugène, mi sono considerata felice di essere sua moglie. Ora la morte mi ha privato del mio Eugène, per il quale ho vissuto per 18 anni, con il quale ho condiviso dolori e gioie e che era il mio amico, il mio sostegno, il mio orgoglio. Conosco tutta la portata della mia disgrazia, il mio dolore non è cospicuo, ma la ferita nel mio cuore è tanto più profonda, Niente, proprio niente, nemmeno i miei poveri figli potranno mai sostituire il nobile uomo per me!».
Solo la partenza definitiva di Amalia nel 1851, portò la tanto agognata consolazione. Nella cripta principesca della chiesa gesuita di San Michele a Monaco, giaciono ora nei loro sarcofagi, uniti per sempre.
Renata Frediani
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