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Riceviamo e volentieri pubblichiamo sperando nella risposta dell'organizzazione della manifestazione, la protesta di un genitore in merito all'esclusione di una band emergente:
Gentile direttore Grandi,
nel rallegrarmi di questo evento musicale che apre uno spiraglio nel forzato isolamento imposto dal Covid 19, segnalo la delusione di vedere esclusa la band di cui fa parte mio figlio ventiduenne, studente del Conservatorio Mascagni, assieme ad altri tre coetanei.
La sensazione è che nel novero di gruppi emergenti ci siano nomi già noti con cd pubblicati, eccetera. Questi giovani avevano fatto domanda di.partecipazione e non hanno avuto neppure una risposta con cui si spiegasse la non ammissione all'evento.
Non mi sembra che questo sia il modo di incoraggiare i giovani e ritengo che gli organizzatori e l'amministrazione comunale dovrebbero prenderne atto per il futuro, dando prova di imparzialità e buona educazione.
Giovani generazioni senza attributi: come faranno a combattere il fanatismo dei talebani del futuro?
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Caro direttore,
seguo con ansia la baraonda afghana, non tanto per me che sono vecchio e non ho lunghi orizzonti prima di rendere l’anima a Dio, ma per figli e nipoti che abbiamo fatto vivere in un Nirvana di pace e benessere, con ogni diritto concesso e ogni desiderio appagato, il tutto a gratis: nessun impegno per meritarlo, nessun sacrificio per ottenerlo. Gli abbiamo tagliato gli attributi e ora gli lasciamo in eredità un mondo nel quale chi ha pochi attributi soccombe, figuriamoci chi non ne ha!
Ieri la nuova ISIS ha parlato con l’unica lingua che conosce: la morte dispensata a caso. Il mezzo consueto: i kamikaze che si immolano per la gloria di Allah.
Le vittime sono equamente distribuite: soldati USA, miliziani talebani, soprattutto inermi e incolpevoli civili. Biden difende le sue strategie, peraltro incomprensibili: combatteremo, puniremo, ma nel frattempo lasciamo in fretta e furia l’Afghanistan.
L’Afghanistan dei nostri giorni mi ricorda per un verso gli ultimi giorni del Vietnam, per altro verso il Muro di Berlino: ora la gente vuole scappare dal paradiso islamico come allora voleva scappare dal paradiso comunista.
Ma mi ricorda anche l’inglorioso 8 settembre ‘43 italiano: tutti a casa. Lo scioglimento dell’esercito italiano fu in tutto simile a quello odierno dell’esercito afghano. Ne nacque la guerra civile le cui conseguenze si fanno tuttora sentire pur a quasi ottanta anni di distanza.
Rammento a me e a chiunque ne abbia interesse due numeri afghani:
vita media anni 45. Pil pro capite 600$/anno. In Afghanistan si vive poco e male. Da sempre in balia di centinaia di clan che si combattono fra di loro.
I Talebani sono quasi tutti afghani anche se non tutti gli afghani sono talebani: a guardare i fatti pare però che la (stragrande) maggioranza afghana non si oppone al loro sistema.
I Talebani presero il potere in Afghanistan nel 1996 e lo tennero fino al 2001 macchiandosi di ogni misfatto: perfino l’ONU li ha classificati fra le organizzazioni terroristiche.
La guerra anti talebana fu iniziata nel 2001 da Bush padre per catturare Osama Bin Laden e i terroristi islamici che trovavano nel regime talebano rifugio e aiuti. In 10 mesi i talebani furono sconfitti ma sopravvissero nelle zone più impervie di un Paese impervio e nel vicino Pakistan affrontando condizioni di vita impervie, a proposito di attributi. Si mantennero invadendo di oppio e derivati il mondo intero e con l’aiuto dei correligionari sunniti: Arabia Saudita, EAU, e Pakistan (unici Stati che riconobbero il loro governo). I successori di Bush, compreso l’icona pacifista Obama, continuarono la guerra anche dopo l’esecuzione dell’odioso Bin Laden, fino ai giorni nostri nei quali, prima Trump patteggiò con i Talebani il ritiro delle truppe occidentali (riconoscendoli come interlocutori validi e affidabili!) e infine oggi con Biden che ha pronunciato appunto il “tutti a casa” di colpo e senza condizioni. l’U.E.? Non pervenuta.
L’auto flagellazione degli occidentali è motivata da queste ultime decisioni, ma gli afghani hanno avuto 20 anni per adottare almeno parte del modello offerto dagli occidentali con un impegno militare costato la vita a oltre 3590 soldati e 3800 “contractor”, cioè “soldati di ventura” moderni addestrati alla ”arte della guerra”, ma anche con imponenti aiuti economici e tentativi di proposte “culturali” antitetiche a quelle talebane.
Tutto inutile, gli esiti sono addirittura beffardi: gli armamenti occidentali sono ora in mano ai Talebani, le minoranze che avevano raccolto pur timidamente le proposte occidentali sono alla mercé di questi delinquenti, la nostra credibilità internazionale è scesa sotto lo zero a vantaggio di Cina, Turchia, perfino Iran! A parziale rappresentanza dei “valori occidentali” è rimasta la Russia! Corriamo il concreto pericolo che in mezzo alla povera gente che scappa dall’inferno afghano si mischino fanatici islamici (non islamisti, come prova a distinguere la narrazione della sinistra e di Papa Francesco) che a comando spalmeranno di morte e di terrore le nostre vite.
Sarebbe l’ultima trincea per le democrazie liberal o socialdemocratiche dell’occidente: la capacità di difendere almeno se stesse, dimenticando le manfrine interne, le preoccupazioni degli esiti elettorali di domani o di dopodomani. Con solenni promesse e proclami usati come uniche pallottole contro un nemico che usa pallottole vere e mortali.
Con grande cinismo politico gli attentati di ieri possono essere considerati una variabile di sistema perché mettono in discussione la capacità di governo dei Talebani. A nord del Paese il figlio del comandante Massud (avvelenato dal Al Qaeda, col probabile consenso dei Talebani) cerca di predisporre una esile linea di resistenza: vedremo se USA e alleati lo aiuteranno.
Nell’intero Paese le mortifere cellule ISIS sono una minaccia costante anche per i Talebani: quando si spara nel mucchio le identità della vittime sono del tutto trascurabili. I talebani non hanno quel futuro facile che immaginavano. Scenderanno a più miti consigli? Vedremo una alleanza di comodo fra Occidente e Talebani? Quali condizioni l’imbelle e irenista Occidente vorrà imporre ai Talebani?