Rubriche
Le nuove tecnologie nel settore del fitness
Il mondo del fitness, come ogni altro settore, negli ultimi anni ha subito una drastica trasformazione a causa dell’introduzione di nuove tecnologie sviluppate per rendere l'allenamento più efficace, innovativo e personalizzato
Inter, infortunio Calhanoglu: sospiro di sollievo per il centrocampista turco
Il centrocampista nerazzurro ha evidenziato una lieve ricaduta muscolare durante la partita con la nazionale turca: da capire se potrà essere convocato per Verona o verrò lasciato a riposo
In ripresa il mercato italiano della cannabis legale dopo lo stop politico
Il governo ci ha provato più volte ad arrestare l’ascesa della cannabis light, ma ogni volta il TAR lo ha bloccato ritenendo infondato l’accanimento verso il CBD, trattandosi di una sostanza non stupefacente
Come guadagnare 1 milione di dollari potrebbe essere più realizzabile di quanto pensi... ed è legale
BitconeMine è la piattaforma di servizi di cloud mining di criptovaluta più avanzata che utilizza la tecnologia di intelligenza artificiale per il mining. BitconeMine utilizza l'ASIC integrato nel…
Giocare alle slot online: cosa sapere sulla tassazione dei bonus in Italia
Immagina di giocare alle slot online, dove ogni giro non si limita solo al divertimento e alla speranza di vincere, ma introduce anche l’importanza di conoscere come le vincite vengono tassate
Lezioni private Lucca: esperienza e professionalità per ogni esigenza
Una delle soluzioni più ricercate da chi desidera migliorare il proprio rendimento scolastico, acquisire nuove competenze o approfondire una passione con l’aiuto di un professionista sono le lezioni private Lucca
Fortnite World Cup: milioni in palio per i migliori giocatori del Battle Royale
Negli ultimi anni, i tornei di videogame sono diventati un fenomeno di massa e uno dei titoli che ha saputo conquistare milioni di giocatori e spettatori è Fortnite, sviluppato da…
Lavorare con le Onlus: cosa sapere
Ci sono settori che, oltre a portare gratificazioni a livello professionale, ricompensano anche dal punto di vista umano e personale. Stiamo parlando…
Serie A, Verona-Inter: gli scaligeri ospitano i nerazzurri
La squadra campione d’Italia d’Inzaghi fa visita a quella di Zanetti allo Stadio Bentegodi nel pomeriggio di sabato 23 novembre, match valido per la 13^ giornata di Serie A
'Tripletta' di incidenti sulla via Pesciatina nelle ultime 24 ore
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa dettagliata 'denuncia-segnalazione' in merito agli incidenti avvenuti nelle ultime ore sulla via Pesciatina con relativo rischio di tragiche conseguenze
- Scritto da Redazione
- Rubriche
- Visite: 14
Non sarà un'avventura, cantava Lucio Battisti, ed è quello che ho sperato anch'io quando ho preso la decisione di provare a vivere almeno sei mesi l'anno in Portogallo. Una decisione che già da qualche tempo mi frullava nella testa e che qualche amico, che già l'ha intrapresa, mi ha consigliato a provare.
Non è stata certo una scelta facile, perché chi, come me, secondo la versione di mio figlio Matteo "è ora diversamente giovane", deve e dovrà cambiare usi e abitudini. E' difficile farlo quando siamo giovani e spensierati, figurarsi farlo adesso che sei un pensionato con moglie, figli e un nipote.
Io, poi, non è che sia, come si suol dire, un grande "uomo di casa", di quelli che se manca per qualche giorno la moglie si arrangiano e vanno avanti. Io, un po' per carattere, un po' per la fortuna di avere una moglie che in cucina è una regina, mi limito ad un piatto di pasta semplice e poco più. Ma anche questo diciamo "disagio culinario" sarà, con quello di tener presentabile la casa e di organizzarsi le piccole cose quotidiane, la sfida che dovrò e voglio provare a vincere.
Salendo sull'areo, non nego che ho avuto la voglia di dire: ma chi me lo fa fare, io torno indietro e non nego neppure le lucciole nelle stomaco e qualche lacrima vigliacca. Poi, però, ho messo i bagagli in stiva e sono partito.
In Portogallo ho scelto di abitare a Vila Real do Sant'Antonio, l'ultimo paese portoghese prima del confine con la Spagna, nel sud del paese, nell'Algarve, terra di pescatori e di amanti del surf. I primi giorni sono volati per cominciare a capire come muovermi e come organizzarmi anche nelle piccole cose: il supermercato, dove prendere un caffè, dove fare due passi. Insomma tutte quelle cose che si affrontano quando si cambia non solo città, ma, addirittura, nazione.
Il portoghese non è una lingua facile, tutt'altro e anche se musicale non si capisce quasi nulla al volo. Quindi col traduttore google mi porto sempre dietro un'amico fedele, silenzioso, ma che non sbaglia mai. Quando, poi e negarlo sarebbe una bugia, mi viene la nostalgia di casa, grazie alla tecnologia chiamo e come per incanto mi pare di essere nella stanza accanto ad Angela o a Matteo invece che a chilometri di distanza.
Mi sono prefisso di fare quelle cose che non ho mai fatto finora, e di migliorare su tutti quei limiti che mi porto dietro da anni. Ce la farò? Sinceramente non lo so, ma sicuramente ci proverò anche per orgoglio personale. Non voglio tornare indietro da sconfitto, magari con un bel pareggio.
Non ho fatto un programma su quanto starò qui, la prima ipotesi condivisa con i miei è di arrivare a dicembre 2021 per tirare le somme e fare un primo bilancio. Troppo, poco, non lo so, intanto sono partito e adesso guardiamo dove arrivo.
Il direttore, nonché mio cugino, mi ha chiesto di tenere una specie di diario o se vogliamo essere più ambiziosi, una specie di rubrica, di pagina aperta, su cui scrivere a ruota libera quello che accade in questa parte di mondo. Ho detto che ci provo e che se non annoio nessuno e se lo spazio c'è sempre, sarà uno stimolo quasi quotidiano per avere un impegno a cui non macare.
Una cosa da fare sicuramente dopo il mio primo rientro e la nuova ripartenza dall'Italia, sarà portarmi dietro il decoder per vedere un po' di Tv italiana, che se a volte può non essere di grande qualità aiuta almeno a farti passare qualche ora in compagnia di chi, quando parli, capisci.
Non mi sento come gli emigranti anni fa, non sento il notturno dall'Italia, commuovendomi all'inno di Mameli, ma magari vedere qualche film o qualche trasmissione mi farà compagnia.
Ora basta, altrimenti mi gioco tutte le carte e le cose da dire. Per il momento un abbraccio a tutti e grazie per questa opportunità. E siccome qualcosa ho imparato: "Obrigado"
- Scritto da Redazione
- Rubriche
- Visite: 26
Nonostante la storia recente della Lucchese non sia certamente quella di una grandissima squadra, ancora oggi nella memoria degli appassionati di calcio nati negli anni '80 rimbomba forte il ricordo di quando una coppia di attaccanti senza freni faceva tremare i campi di Serie B. Stiamo parlando dei due goleador Roberto Paci e Massimo Rastelli, due attaccanti capaci di combinarsi alla grande e rimasti nell'immaginario collettivo del calcio di provincia per i loro goal e le loro prestazioni. Paci, nato in Emilia, e Rastelli, campano, si ritrovarono insieme a Lucca nell'estate del 1990, quando immediatamente scoccò la scintilla tra entrambi ai primi allenamenti. Se, infatti, Paci era un eccellente bomber d'area di rigore, Rastelli era bravissimo a girargli intorno da seconda punta e l'intesa fu subito assoluta. Paci, nato a Bologna ma praticamente adottato dalla città toscana, fu sicuramente il giocatore della Lucchese più importante di sempre, soprattutto per via degli 137 centri che è stato capace di mettere a referto con la maglia rossonera.
I gemelli del goal di Porta Elisa, il noto stadio della città di Lucca, vissero insieme ben cinque stagioni facendo sognare i tifosi rossoneri con una possibile promozione in Serie A, la competizione nella quale la grande favorita, anche l'anno prossimo, è la Juventus da quanto dicono le quote delle scommesse di Planetwin365 più recenti. Durante la convivenza nello spogliatoio dell'emiliano e del campano la squadra toscana sfiorò in due occasioni la promozione in Serie A, arrivando in entrambi i casi al sesto posto e sfiorando così la grande ascesa. Erano anni in cui la concorrenza era importante in Serie B, con squadre come il Foggia di Zdenek Zeman, il Verona di Mauro Sandreani e altre corazzate della serie cadetta a fare da schiacciasassi. Il secondo posto della stagione 1990-91 fu frutto di una stagione importante per la Pantera, che sotto la guida dell'esperto Corrado Orrico e i 13 goal di Paci riuscì a mettere in saccoccia ben 40 punti e arrivò a sole due lunghezze dal quarto posto occupato dall'Ascoli. Quella bella annata convinse i tifosi della Lucchese che fosse possibile sognare, nonostante per vari anni i rossoneri non riuscirono a ripetere quelle grandi prestazioni. Nella stagione 1993-94 toccò invece a Rastelli, oggi conosciuto dopo essere esploso come allenatore, essere il capocannoniere con nove reti totali in un campionato nel quale la squadra allora guidata dal sanguigno Eugenio Fascetti arrivò decima in classifica.
Ma la mistica del calcio di provincia aveva ancora in serbo per la Lucchese un'annata straordinaria, ossia quella 1995-96 quando Paci tornò a Porta Elisa dopo pochi mesi alla Reggiana. In quella stagione i due attaccanti rossoneri trascinarono la loro squadra nuovamente al sesto posto della serie cadetta con 54 punti totali, solamente sette in meno rispetto alla Reggina, l'ultima a riuscire a essere promossa in Serie A. In seguito a quell'ultimo exploit, le strade dei due bomber si separarono, e la Lucchese ne risentì non poco. Da quell'epoca i rossoneri non tornarono più a sognare la promozione in Serie A, e ancora oggi i tifosi rimpiangono quello storico tandem d'attacco.