Anno XI 
Giovedì 3 Luglio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da Redazione
Sport
03 Maggio 2020

Visite: 124

La pandemia da Covid-19 lo ha costretto a rivedere il calendario di progetti già fissati per 2020 e 2021. In primis la possibile partecipazione alle paralimpiadi di Tokyo. E, poi, alla preparazione per la scalata all'Everest. Impresa che programma da tempo in grado di farlo entrare nei record: sarebbe il primo uomo al mondo con amputazioni agli arti superiori e inferiori a raggiungere il Tetto del Mondo.

Uno come Andrea Lanfri, però, non lo si scoraggia facilmente. Anche in quarantena, seppur alla soglia della fase 2 che dovrebbe permettergli di potersi tornare ad allenare a pieno regime, almeno in pista, l'atleta ne ha "combinata" una delle sue. «Davanti casa ho uno spazio verde, con alcuni olivi e frutti. Ho preso le misure e sono 58 metri. E, visto che dovevo testare le nuove protesi dell'Ortopedia Michelotti, ho pensato di percorrere una mezza maratona nel giardino»

A conti fatti si tratta di circa 363 passaggi in quei 58 metri (qui la "prova" del risultato finale https://connect.garmin.com/modern/activity/4870312650?share_unique_id=6), non certo su una pista di atletica completamente piatta e liscia alla quale Andrea Lanfri è abituato. «Ci sono un sacco di buche, radici e insidie di vario genere in questo spazio, correrci con due protesi non è cosi scontato e banale, ma in quarantena avevo bisogno di fare un allenamento non solo di resistenza fisica, ma anche mentale – racconta il campione lucchese -. Farlo per più di 3 ore non è stato per niente semplice. Mi ero allenato nei giorni scorsi su distanze più brevi, alla fine le protesi e il corpo hanno reagito bene e ho pensato di provare a fare una mezza maratona».

Lanfri, che sta trascorrendo con la fidanzata Natascia e il suo fedele cane Kyra il periodo di quarantena a casa nel compitese, non ha mai smesso di allenarsi anche sul fronte arrampicata e alpinismo. «Ho attrezzato casa con corde, moschettoni, imbragatura, caschetto e l'ho trasformata, anche se con un pizzico di immaginazione, in una parete da scalare, ho anche rispolverato la vecchia trave per le trazioni – racconta ancora Andrea Lanfri -. Non c'è il senso di libertà e sfida di affrontare un'arrampicata, ma in questo periodo difficile per tutto il paese non posso lamentarmi».

Per Lanfri, che ha sconfitto la meningite cinque anni fa ma porta ancora oggi le cicatrici di quella dura battaglia, sa quanto sia importante il ruolo di medici e infermieri. «Ho passato mesi in ospedale, un lungo cammino nel quale medici e infermieri, per molto tempo, sono stati tra i pochi contatti che potevo avere all'ospedale di Lucca – racconta Lanfri -. Ma in quel periodo stavo già pensando a come reagire, guardavo al futuro. E spero che gli italiani possano resistere per riuscire a rialzarsi più forti di prima, un po' come è successo a me».

Lanfri ha dovuto rivedere il suo intenso calendario di impegni. Le paralimpiadi di Tokyo sono rinviate di un anno, così come altri impegni legati al mondo dell'alpinismo. «Dovevo andare sul Monte Kenya e sul Kilimanjaro per allenarmi in previsione dell'impresa Everest, ma credo programmerò qualcosa in Italia. Grazie anche al sostegno dei miei partner, oltre alla Grivel come sponsor tecnico ci sono anche Ossur per le protesi, La Sportiva per l'abbigliamento di montagna e Italiana Assicurazioni che mi supporta da tempo, quando si potrà voglio salire il Cervino, Marmolada, Gran Paradiso, Monviso e Montebianco. Un progetto da 20mila metri di dislivello.

Questo progetto voglio condividerlo con il mio amico e compagno di "gamba" Massimo Coda. Formando così una cordata unica al mondo! Poi una non stop su e giù tra Catania e l'Etna, con bicicletta, scalata e poi corsa, un particolare triathlon dal nome "From 0 to 0" su idea dell'atleta e amico Nico Valsesia e del suo "From 0 to". Riuscire a coprire il maggior dislivello nel minor tempo possibile, e tornare al punto di partenza percorrendo una o più maratone in base alla distanza dal mare della montagna che scalerò. La preparerò prima qui nelle mie zone, partendo Marina di Carrara per arrivare in vetta al re delle Apuane: il Monte Pisanino, tutto no stop. Insomma, un calendario da rivedere ma nel quale cercherò di non perdere quanto di buono fatto nei mesi scorsi, unendo i nuovi progetti nati in questa quarantena».

Pin It

ULTIME NOTIZIE BREVI

La lucchese Sarah Martinelli si è laureata all'Università di Firenze in Scienze della Formazione primaria con una tesi sui bisogni…

Redatto il verbale della conferenza regionale dei servizi del 18 giugno: “Quando serve tutto questo tempo per redigere…

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Grande partecipazione all’iniziativa “I Centri al Centro”, la…

Un appuntamento di confronto in merito alle azioni da realizzare nei prossimi mesi per la sicurezza idraulica…

Venerdì 4 luglio dalle 18 nella casa del popolo di Verciano sarà presentata la raccolta firme per…

Importante premio per Geal: secondo la classifica stilata dall’Autorità nazionale di regolamentazione per l’energia reti e ambiente la…

Spazio disponibilie

“Un festival jazz in cui la parola jazz esplode in tutti i molteplici aspetti che compongono questo genere”:…

“Vera sostenibilità è realizzare un prodotto il più vicino possibile a tutti i comparti che servono per produrlo”:…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie