Geologa di professione, inesauribile trascinatrice e finalizzatrice che non perdona con il suo mancino che fa la differenza nel volley. La camiglianese Debora Vanuzzo, non mette al primo posto dei suoi interessi il volley, ma sicuramente questo sport fa parte della sua vita e rimarrà per sempre la sua valvola di sfogo al di là della sua professione.
Dopo un anno di assenza dal parquet ha una gran voglia di tornare a giocare in quello sport che l'ha resa popolare sui parquet e taraflex regionali dalla B2 alla D, distinguendosi sempre per impegno e volontà, che assieme alle sue qualità le hanno consentito di raggiungere risultati ambiti, come nella stagione 2018-19 quando con Montebianco Pieve a Nievole ottenne la promozione in serie C da miglior opposto del campionato. Nel periodo di inattività ha avuto pazienza, una pazienza che però stava in lei per esaurirsi, nell'attendere la squadra a lei più congeniale e ne siamo convinti che riuscirà anche in serie C e per l'ennesima volta a migliorarsi diventando un punto fermo del gioco della squadra di coach Eleonora Panaiotti.
Ma perché Peccioli?
"Nonostante le molte richieste avute in estate dalla B2 alla C sia nel pistoiese, sia nel lucchese, ho scelto la squadra pisana perché ha insistito a lungo per avermi e poi per convenienza essendo il palasport a 15 minuti di auto dalla West Systems di Pontedera dove lavoro occupandomi del monitoraggio ambientale".
Da costante lettrice della Gazzetta di Lucca non potevamo esimerci dall'occuparci di lei, quando ci è arrivato il suo messaggio che ci annunciava la sua scelta perché oltre tutto Debora a 26 anni sta entrando nella massima espansione della sua carriera e vederla giocare rappresenta sempre uno spettacolo che scaturisce dai suoi gesti tecnici e dalla sua coordinazione nell'avventarsi sul pallone con quel suo mancino penetrante.
PECCIOLI CON LA VANUZZO FA UN SALTO DI QUALITA'
Con Peccioli, il forte opposto camiglianese sembra aver ritrovato quella sensazione di benessere e la quiete mentale e psicologica che fanno parte di lei e che ha sempre esternato dopo le partite. La "signora del volley", l'aveva battezzata l'ex presidente di Lucca Volley Bruno Ricci, per quel suo modo elegante di esporsi con gli sportivi e con gli addetti ai lavori: un soprannome che le si addice e che più volte è di attualità quando si parla di campionati regionali della Toscana.
Qual è stata la persona che l'ha convinta affinché lei accettasse questo trasferimento?
"Più di una - risponde felice della domanda - dall'allenatrice Eleonora Panaiotti, al D.S. Rodolfo Casati allo stesso presidente Franco Panaiotti. Poi a darmi la convinzione definitiva sulla mia scelta è stata la chiamata di una delle due palleggiatrici Martina Mezzetti che già conoscevo per avervi giocato assieme a Borgo a Buggiano nella stagione 2015-16 se non vado errata. Un altro nome che conoscevo è quello della banda Alessia Fiaschi. Mi hanno tutti gratificando insistendo perché accettassi questo passaggio e con Peccioli cercherò di dare il meglio di me stessa per poterci inserire nelle prime posizioni del campionato e perché no? magari puntare alla serie B".
Lei ha già giocato in B2 vero?
"Sì, con la Nottolini da giovanissima, nella stagione 2012-13 terminando il campionato a metà classifica. Le squadre che finora mi hanno dato più soddisfazione?
Sicuramente Montebianco per la promozione in C, ma anche il biennio di Borgo a Buggiano, quando in entrambe le occasioni siamo arrivate ai play-off di serie C sfiorando il bersaglio della promozione. Ora voglio fare qualcosa di importante con Peccioli Volley."
Cosa le manca di più in questo suo lungo periodo di inattività, prorogato anche in questa stagione a causa del covid?
"L'adrenalina. La condivisione con il pubblico di un momento di festa ed il pathos che si crea in tribuna. Ringrazio i tifosi della Pieve per i cori che facevano alla nostra squadra e li porterò sempre nel mio cuore".
Riuscirà a connettere lavoro e sport?
"Ci sono sempre riuscita ed a maggior ragione nel prossimo campionato dal momento che raggiungo in poco tempo il palasport appena esco da lavoro".
Un lavoro che svolge nella funzione che ha sempre desiderato vero?
"Si, penso di essere fortunata esercitando il mio lavoro di geologa per il quale mi sono laureata. Spesso la West Systems mi manda anche in trasferta e la cosa non mi preoccupa, anzi...aumenta la mia esperienza. Recentemente sono stata inviata a Lodi per un monitoraggio ambientale stando fuori di casa tre giorni. Negli week-end chiederò all'azienda invece di farmi possibilmente stare a casa per infondere tutte le mie energie nel volley".
Intanto quello che continua a preoccupare è la riorganizzazione delle società vollistiche che sono tenute a rispettare protocolli sempre più complicati per i nuovi decreti anti covid. Anche in Italia i contagi continuano a salire, non si può negare che la paventata seconda ondata di contagi sia in piena ascesa. La partenza dei campionati di B1 è rimandata all'weekend di Befana, ma anche per la serie C non è che il ripristino dell'attività sia meno complicato.
"Sono preoccupata - conclude Debora - fino a pensare che i sacrifici di noi atlete si rivelino inutili ed è meglio non pensarci".