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Scritto da Redazione
Sport
10 Aprile 2020

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Trentasette anni di passione per lo sport e il fitness. Non occorre certo dover fare le presentazioni quando si parla del centro Ego Wellness Resort di Sant'Alessio che, negli ultimi quattro decenni, ha affiancato assiduamente i cittadini lucchesi nella cura del corpo e della propria salute.

Una vicinanza che, come era inevitabile, è stata troncata dalla diffusione del Covid-19 in risposta alla quale il governo ha previsto la chiusura di tutti i centri Fitness e quelli sportivi. La misura, resa necessaria dallo stato d'emergenza, ha riportato alla luce la carenza normativa e la mancanza di tutele per il settore ben nota a chi, come il titolare della Ego, Renato Malfatti, vi opera da così tanto tempo.

Per questo motivo, la palestra, insieme con alcune tra le più importanti aziende italiane operanti nel campo fitness, sport e salute, ha aderito alla stesura e alla divulgazione di una lettera aperta consegnata al presidente del consiglio dei ministri, al ministro della salute e a quello dell'economia. "Il nostro settore non è adeguatamente riconosciuto – spiega Malfatti – mentre, al contrario, richiederebbe maggiore attenzione proprio perché la questione centrale su cui lavoriamo, con impegno e costanza ogni giorno, è la tutela della salute dei cittadini. Occorre anche tener presente – prosegue – che lavorare sul proprio corpo, attraverso la pratica corretta e regolare di esercizio fisico, è fondamentale per rafforzare tutti i livelli di vitalità come ad esempio il sistema immunitario dell'organismo: aspetto da non sottovalutare soprattutto di fronte al dramma sanitario che stiamo vivendo".

Dalla lettera inviata ai rappresentanti governativi emerge, infatti, come ci sia bisogno, appena terminata questa emergenza, di istituire un tavolo che definisca in maniera univoca una legge sul settore che, al momento, non chiarissima. In riferimento all'attuale situazione, poi, vengono richieste delle misure mirate: l'istituzione di un comitato congiunto con il ministero della salute, per pianificare una riapertura delle strutture in totale sicurezza, e l'estensione e il potenziamento degli ammortizzatori sociali per tutti i collaboratori, compresi gli istruttori, fino alla totale e completa riapertura.

Parliamo, infatti, di un settore che ha un forte impatto sia economico che sociale nel nostro paese, quantificabile in 25 mila aziende, 12 miliardi di fatturato, 18 milioni di clienti e oltre 120 mila posti di lavoro: "in gioco – si legge nella lettera – non è solo una fetta fondamentale dell'economia italiana, ma anche la salute, la qualità della vita dei nostri concittadini e la sostenibilità del sistema sanitario nazionale".

Ma non è solo tempo di richieste e previsioni e Malfatti lo sa bene: "restare accanto alla comunità che ci è stata vicino in tutti questi anni – sottolinea – per noi è stato prioritario fin dall'inizio. Per questo ci siamo organizzati per sfruttare il web e i social come canale per arrivare ai nostri frequentatori, mantenendoli attivi e facendogli compagnia". Tutto lo staff della palestra, infatti, fin dall'inizio della quarantena, si è reso disponibile per registrare brevi video, diffusi sui principali social network, nei quali si danno indicazioni sul fitness, consigli alimentari e legati allo stile di vita o si danno indicazioni per gestire al meglio questa quarantena forzata. Un impegno per la collettività a tutto tondo che ha visto la palestra attivarsi anche per una raccolta fondi da destinare all'acquisto di migliaia di mascherine per l'ospedale San Luca.

Ma quali prospettive per il prossimo futuro? "La sicurezza dei clienti e dei dipendenti – spiega il titolare – è al centro della nostra politica da sempre e in un momento come questo lo è ancora di più. Fortunatamente disponiamo di una struttura molto grande che ci consentirà di tornare al lavoro in serenità adottando tutte le misure necessarie. Tra l'altro – prosegue – abbiamo molto spazio all'aperto e, in vista della riapertura, un'opzione sarà anche quella di utilizzare maggiormente l'esterno per alcune delle nostre tante attività". Accanto a questa possibilità, Malfatti spiega come, oltre all'utilizzo di dispositivi di sicurezza (mascherine e guanti), la struttura prevederà sistematiche operazioni di sanificazione degli spazi e attuerà un eventuale ridimensionamento numerico di ogni attività e corso per garantire il rispetto delle distanze.



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