Cinquanta milioni di euro a fondo perduto. Partita dalla sezione lucchese della Federazione ciclistica, la lettera con la presentazione del progetto sul velodromo che dovrebbe sorgere a Capannori e la richiesta del finanziamento. Il presidente, Pierluigi Castellani, ha scritto alla Commissione Europea, al Ministero dello Sport e, a cascata, a Regione, Provincia e Comune, oltre al Coni, il massimo organismo sportivo. Ivano Fanini, noto imprenditore capannorese, scopritore di talenti e patron del team più longevo al Mondo, Amore &Vita, mette a disposizione 20 mila metri quadrati di terreni, altri 120 mila confinanti verranno espropriati dal Comune in via bonaria. Certo, l'obiettivo è ambizioso, ma si cercherà di realizzarlo. Uno che ci proverà sarà Luca Menesini, ex sindaco di Capannori (quando era primo cittadino premiò Ivano Fanini come Ambasciatore), ex Presidente della Provincia di Lucca e adesso è stato eletto nuovo Presidente del Gruppo Pse, Partito Socialista Europeo. "Dall'esperienza di Lucca, nel cuore della Toscana, mi batterò per un'idea di Europa più giusta e forte, vicina ai cittadini e alle loro realtà" – ha dichiarato Menesini. Il velodromo sarebbe un vantaggio per tutti. Tutte le componenti del ciclismo lo hanno già confermato. Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione ciclistica italiana e Saverio Metti, ora vice presidente nazionale della federazione e prima presidente del Comitato regionale toscano (ora sostituito nella carica dall'avvocato Luca Menichetti). "Una struttura aperta ed apribile, altamente innovativa, - si legge nella missiva – che incentiverà la pratica del ciclismo ma che contribuirà allo sviluppo economico della comunità perché potrà ospitare concerti ed altre manifestazioni. Puntiamo – si legge nel documento – ad una possibilità per le generazioni future, con un impianto all'avanguardia, dotato di spazi commerciali e di spazi per l'ospitalità degli atleti, creando vantaggi per l'economia locale e posti di lavoro. Siamo convinti che la Commissione Europea condivida il nostro impegno per la promozione dello sport e dello sviluppo sostenibile e chiediamo che la richiesta di finanziamento venga presa in considerazione". Il soggetto che ha pensato e ideato questo progetto è Ivano Fanini che nella lettera è presentato per i suoi titoli: 12 Mondiali, 76 nazionali con le sue squadre, vittorie di tappa a Giro e Vuelta. Un impianto per rilanciare la pista, per convincere i genitori a far praticare ciclismo ai figli in sicurezza, dopo gli innumerevoli incidenti sulle strade, che sarebbe baricentrico per il Centro Italia, vicino all'aeroporto di Pisa, sfruttabile anche da società del Sud e dalle oltre 300 affiliate in Toscana, visto che l'unico presente attualmente in Italia è nei pressi di Brescia. Il dettaglio del progetto. Pista in legno di 250 metri, archi di pendenza minima e massima conformi agli standard dell'UCI (Unione Ciclistica Internazionale); tribune per 10 mila spettatori seduti, che potranno diventare 18 mila compresi quelli in piedi durante manifestazioni indoor quali concerti, riunioni di boxe, tennis, arti marziali, danza; aree multifunzionali; spazi ricreativi e per negozi, ristorante e centro fitness; efficienza energetica grazie alle fonti rinnovabili e all'esterno spazi verdi e pista ciclabile.