Arrampicarsi sulle pareti rocciose e cascate ghiacciate è un'emozione che soltanto Riccardo Bergamini a Lucca può descriverci. Le sue imprese hanno poche eguali in Italia ed il suo amore per la montagna e per le sue alte cime sono non soltanto pregevoli gesti atletici, ma anche frutto di tecnica e coraggio oltre che di una grande preparazione. Lunedi ha prenotato il suo volo Milano-Nuova Delhi. Dall'India partirà poi per raggiungere la capitale del Nepal Kathmandu. Due giorni dopo un aereo di linea interno lo porterà fino ai 2600 metri per iniziare a fare trekking e salire fino ai 4800 metri del campo base da dove sceglierà un nuovo percorso alla scoperta di una montagna da lui stesso non ancora conosciuta. Dopo le precedenti imprese dello scorso anno in Pakistan, quindi nuove cime e rinnovate sensazioni dalle forti emozioni lo attendono per mettere in pratica il suo concetto del tempo e della pazienza grazie alla sua forza mentale, prima ancora che fisica.
NEL 2009 INIZIO' IL SUO PERCORSO DALLE ANDE AL NEPAL
La sua passione e le sue abilità Bergamini iniziò a mostrarle nel 2009 all'età di 33 anni. Aveva sempre avuto l'aspirazione di alpinista e così iniziò a circondarsi di amici che condividevano i suoi intenti, per la verità pochi e trovati lungo i tracciati alpini. Le sue prime avventure iniziarono a Primavera quando si cimentò a scalare le Ande peruviane, le famose montagne della Cordillera Bianca. Sempre nel 2009 la sua seconda avventura in Autunno e la prima di una lunga serie con il Nepal, la nazione con la quale ha avuto più frequentemente rapporti grazie alla sua affascinante catena montuosa dell'Himalaya. Da allora ha stabilito dei record difficilmente superabili come quello di essere il primo toscano ad essere salito in vetta ad oltre 8000 metri senza l'utilizzo delle bombole di ossigeno in Tibet e Nepal ed essere l'unico toscano ed uno fra i pochi alpinisti al mondo che scala senza l'utilizzo di respiratori artificiali.
Ma che preparazione necessita fare imprese del genere?
"Molti giorni prima dell'appuntamento-dice l'alpinista-devo curare l'aspetto muscolare, l'elasticità e la mobilità articolare. Eseguo esercizi di potenziamento per gambe, braccia e schiena dedicandomi tutti i giorni alla corsa e a lunghe camminate a diversi ritmi in salita ed anche la componente mentale è fondamentale: per questo motivo mi alleno spesso sulle Alpi Apuane. È fondamentale comunque una buona preparazione aerobica e muscolare."
IL RISCHIO NON MANCA NEL SUPERARE I SEGRETI DELLA MONTAGNA
Maturare sul campo l'esperienza è fondamentale per l'alpinista lucchese al quale non serve soltanto corda, piccozza, bussola e cartina topografica che deve necessariamente avere nel suo zaino, ma la conoscenza della montagna con il conseguente inconveniente che può verificarsi in qualsiasi momento sono aspetti da non trascurare.
"I maggiori pericoli-sottolinea- possono venire dai temporali quindi è bene consultare il bollettino meteo prima di iniziare l'escursione, dalla formazione dei crepacci che possono raggiungere anche 20-30 metri di profondità e poi quando si trova un pendio innevato ci vuole il massimo della prudenza perchè con i nostri movimenti si rischia di provocare una valanga. Un rischio che per me, pur usando le massime precauzioni, vale la pena di affrontare perchè è molto più alto il livello di gioia nello stare a contatto diretto con la natura ed assaporare il silenzio. Per fare queste escursioni dobbiamo innanzitutto avere fiducia in noi stessi ed avere ripeto una grande preparazione fisica e mentale."
Da 14 anni protagonista di escursioni memorabili Riccardo Bergamini è stato nei mesi scorsi intervistato anche dai giornalisti di TG1 e da TG Rai regionale sul tema dei cambiamenti climatici, un argomento che sta a cuore a tutti, soprattutto perchè le temperature medie globali hanno subito forti oscillazioni. Chi meglio di lui, protagonista sulle scene dalle più grandi alture del mondo poteva essere utile con le sue dirette testimonianze alle prove scientifiche? Rappresenta ormai da tanti anni una eccellenza dello sport lucchese, ragione per cui l'amministrazione comunale di Lucca per volere del sindaco Mario Pardini e dell'assessore allo sport Fabio Barsanti il 21 aprile all'Auditorium San Romano nel corso della "Giornata della Terra" ha riunito 200 studenti in un incontro speciale con l'alpinista che ha raccontato i suoi viaggi nei luoghi più inaccessibili del mondo, attraverso l'ausilio delle immagini registrate delle sue imprese. Sono andati in onda anche servizi sulle Alpi Apuane ed i paesi che si spopolano e tornano a vivere, specialmente nei Borghi, in estate con l'arrivo dei turisti stranieri. Il 16 luglio scorso la sua prossima spedizione in Himalaya è stata presentata per la curiosità di molti appassionati anche al Teatro Brancaccio di Roma. Fra le manifestazioni correlate non poteva certo mancare una ennesima iniziativa da parte del Comune di Lucca andata in onda dal 5 al 15 ottobre con una mostra fotografica delle sue imprese che si è tenuta al Palazzo Pretorio per la soddisfazione dei circa 3000 visitatori, mentre dal 26 ottobre al 6 novembre verrà allestita una mostra presso il Palazzo Bernardini nel loggiato dove ha sede Confindustria Nord Toscana. Intanto il Comune di Lucca, grazie all'alpinista lucchese, ha stretto un patto di amicizia con una scuola del Nepal. E' un primo approccio di comunicazione e di esperienze che potrebbero avere un seguito nei prossimi anni.
QUALE CIMA SCALERA' QUESTA VOLTA?
Ormai ci siamo. L'ennesima sua spedizione è alle porte. Una volta raggiunto nei prossimi giorni il campo base Bergamini, e qui sta la curiosità di molti, sceglierà la prossima meta. Riparandosi in caso di necessità in qualche rifugio perchè in Autunno sull'Himalaya i cambiamenti climatici sulle grandi alture sono improvvisi, già attivi e spesso causano un incremento del rischio idrogeo-logico, Bergamini siamo sicuri riuscirà a stupirci ancora una volta e quando verso la metà di novembre tornerà a Lucca ci porterà tanti nuovi inediti documenti. Gli sportivi ed i cittadini lucchesi lo seguono da tanti anni: è anche per questo che nel 2017 gli fu consegnata all'Hotel Country Club di Gragnano la sfinge d'oro del Premio Fedeltà allo Sport. Abituato alle imprese, una la fa tutti i giorni della vita, è padre di 8 figli. Un grande esempio in un mondo dove le nascite sono in continuo calo e quasi una persona su quattro ha più di 65 anni. Ci vogliono i cambi generazionali e diversi Bergamini in un contesto evolutivo demografico.