Con la scomparsa di Paolo Rossi se n'è andato un national symbol dell'Italia. Il campione che più di ogni altro ha fatto gioire una nazione intera lasciando un patrimonio di ricordi in ognuno di noi ed i suoi gol ai mondiali di Spagna 82 resteranno scolpiti nella storia dello sport italiano. Il suo sorriso e la sua umanità hanno conquistato tutti e chiunque lo ha incrociato è rimasto folgorato dalla semplicità con la quale si esponeva perché esternava il suo animo buono e genuino, anche dopo aver consentito con i suoi gol all'Italia di ritornare ad essere campione del mondo a distanza di 42 anni. È stato il primo giocatore, poi eguagliato da Ronaldo, a vincere nello stesso anno mondiale, titolo di capocannoniere e pallone d'oro. Oltre al campione che era si faceva apprezzare per il suo straordinario senso dell'umorismo, dialogando con tutti in maniera associativa, come una persona qualsiasi e ad ogni dialogo univa un po' di ironia accompagnata da quel sorriso spontaneo che rafforzava la fiducia perché si notava in lui quell'azione istintiva che lo ha reso la stessa persona da campione del mondo quando è riuscito a salire ai vertici della sua popolarità, come quando da ragazzo sognava di sfondare nel calcio. La sua mimica facciale scatenò tanto entusiasmo anche in una memorabile serata in occasione della nona edizione del Premio Fedeltà allo Sport che si tenne il 2 maggio 2005 all'Hotel Guinigi di Lucca, quando accorciò la distanza relazionale fra semplici sportivi ed un campione della sua popolarità, prestandosi a firmare autografi ed invitandoli con il sorriso ad entrare in contatto con lui, confermando la sua semplicità e la sua modestia, che lui considerava la forma della vera grandezza.
QUELL'EDIZIONE DEL 2005, UNA PAGINA STUPENDA DA IMMORTALARE NELLA STORIA DI LUCCA
Quell'edizione del Premio Fedeltà allo Sport rimarrà per sempre fra i ricordi più belli dei 350 sportivi lucchesi presenti, ma anche dei personaggi dello sport che furono premiati in una edizione ricca di campioni olimpici. Le istituzioni lucchesi erano rappresentate dall'allora presidente della Provincia Andrea Tagliasacchi e dal vice presidente Dott. Antonio Torre, dall'allora assessore allo sport del Comune di Lucca Lido Moschini e dall'allora Sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti, con il delegato allo Sport Silvano Boni ed il consigliere Fabio Orlandi, oltre all'immancabile socio onorario del premio Francesco Franceschini, attuale presidente del Real Collegio, tessitore dei collegamenti con le stesse istituzioni. Fra i momenti più sentiti ci fu il tanto atteso incontro fra Pablito e l'ex presidente della Lucchese Egiziano Maestrelli, uno fra i presidenti più amati dell'ultracentenaria storia rossonera grazie ad una doppia promozione dalla C2 alla serie B, categoria conservata per un decennio fino a sfiorare la serie A. Anche lo storico presidente rimase colpito dalla simpatia di Pablito ed in privato gli argomenti sfociarono sulle loro origini toscane ma anche sui temi della vita sociale legati allo sport. Da pratese, come Paolo Rossi ha sempre tenuto a mettere in evidenza le sue origini, raccontò quando suo padre Vittorio giocava alla destra del Prato e gli trasmise la passione per il calcio. Maestrelli scherzò con lui ricordando, anche se non era più presidente della Lucchese, che in quella stagione il 3 ottobre i rossoneri vinsero al termine di una partita rocambolesca e ricca di gol 4-3 proprio contro i lanieri. Pane per i denti del giornalista lucchese Emiliano Pellegrini, speaker della serata che alternò ai suoi microfoni il Prof. Enrico Castellacci, prima che spiccasse il volo come medico della nazionale di calcio italiana, Tony Carruezzo (miglior cannoniere rossonero anche in quella stagione), Francesco Bellucci, il rossonero dal passato più decorato in fatto di presenze in serie A, il massaggiatore Alvaro Vannucchi, oltre all'attuale Direttore Generale Mario Santoro che collaborò con l'organizzazione per far venire appositamente nella sede delle premiazioni la copia della Coppa del Mondo dal museo del calcio di Coverciano, che Paolo Rossi rialzò fra la commozione generale ricordando il più bel momento sportivo degli italiani.
LIVIO BERRUTI: " FIERO DI ESSERE ACCOSTATO A PAOLO ROSSI CON L'ORO OLIMPICO DI ROMA DEL 60"
Una standing ovation al momento della premiazione di Paolo Rossi. Gli consegnò ufficialmente la sfinge d'oro, coniata dall'artista lucchese Giampaolo Bianchi che ha colorato il premio nelle ventidue edizioni con le sue litografie, il vice presidente della Provincia Antonio Torre. Una giovanissima Alessia, figlia dello sportivissimo ed indimenticato Giuliano Lombardi, portò con le sue mani la copia della Coppa del Mondo a Paolo Rossi prima che questi l'alzasse in aria come in quel magico 11 luglio del 1982 al "Santiago Bernabéu". Fra i momenti più significativi dello sport che è riuscito ad influenzare la cultura e la società ci sono sempre state le Olimpiadi. In quella manifestazione del 2005 furono premiati diversi olimpionici. Si presentò in forma smagliante il torinese Livio Berruti che disse: " Sono onorato di essere accostato a Paolo Rossi in uno dei momenti più significativi dello sport italiano, quando vinsi l'Olimpiade a Roma nel 60. A volte abbiamo avuto modo di incontrarci a Torino, mia città natale e di residenza, quando lui giocava nella Juventus con la quale ha vinto tutto, società che ho sempre apprezzato per la sua eleganza". Il "profeta" di Torino vincendo l'oro olimpico sui 200 metri piani di Roma nel 60, verrà per sempre ricordato come primo europeo della storia ad aver spezzato il dominio americano nel settore della velocità. Gli altri olimpionici premiati: Guido Messina, oro ad Helsinki nel 52 nell'inseguimento a squadre e cinque volte campione del mondo nell'inseguimento individuale, scomparso il 10 gennaio di quest'anno all'età di 89 anni, lo schermitore Salvatore Sanzo, attuale presidente regionale del Coni, ed allora fresco vincitore dell'oro olimpico ad Atene nel fioretto a squadre, Andrea Benelli, oro nel tiro a volo ad Atene 2004, il piemontese Giovanni Pellielo 11 volte campione del mondo e 3 volte argento olimpico, il c.t. della nazionale di Tiro a Volo Albano Pera. Un cast di grandi campioni di diverse discipline sportive che comprendeva anche l'ex allenatore del Napoli ed ex giocatore del Milan Alberto Bigon, la cestista fiorentina Marianna Balleggi ( campionessa europea azzurra di Brno 95) , l'ex attaccante di calcio Nicola Zanone, mentre, impossibilitato ad essere presente il presidente del Siena Calcio Paolo De Luca, rivelazione del campionato di serie A, ritirò il premio l'addetta stampa della società bianconera. Fra gli ospiti l'ex compagno di squadra di Paolo Rossi nella Juve ed in Nazionale Romeo Benetti , l'ex campione belga di ciclismo Roger De Vlaeminck soprannominato "Monsieur Roubaix" ed il presidente di Amore & Vita Ivano Fanini
IVANO FANINI: "DUE VOLTE PAOLO ROSSI HA FATTO VISITA ALLA MIA SEDE"
Negli anni successivi al 2005 Paolo Rossi a volte faceva visitare il suo apparato locomotore ad Enrico Castellacci, recandosi all'Area 51 di Lunata dove il noto ortopedico dava appuntamento a diversi atleti ed ex calciatori. Quindi divenne amico del presidente di Amore & Vita Ivano Fanini che ha la sede della sua squadra ciclistica a due passi dal centro fisioterapeutico. " Non posso dimenticare una persona così straordinaria- dice l'imprenditore lucchese-mi parlava della sua passione per la bicicletta e delle sue partecipazioni a diverse manifestazioni evocative come l'Eroica, in particolare nella zona del Chianti. Aveva una bicicletta Bianchi ed indossava con la stessa marca il suo abbigliamento. Bianchi gli faceva ricordare il mito del ciclismo Fausto Coppi. Ora purtroppo è scomparso anche il mito del calcio che, come Fausto Coppi, ha lasciato un patrimonio di testimonianze e di immagini che lo faranno vivere per sempre nei ricordi degli sportivi e degli amici che hanno avuto il piacere di conoscerlo". Anche i soci onorari ed il presidente onorario del Premio Fedeltà allo Sport Stefano Gori hanno ognuno ricordi e testimonianze da esternare. Ci vorrebbe un libro per raccoglierle tutte nel riassunto di una serata unica nella storia dei premi lucchesi.
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