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Scritto da Redazione
Sport
21 Giugno 2022

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Le imprese di Andrea Lanfri, il primo italiano con pluri-amputazioni a salire in vetta all'Everest, sono state al centro della conviviale del Panathlon International Club di Lucca, che si è svolta lunedì 20 giugno alla Trattoria Stefani di S. Lorenzo a Vaccoli.

Grazie alla sua voglia di lottare e di vincere, dal 2015 il grande atleta lucchese ha dimostrato che nella vita tutti gli ostacoli, anche quelli apparentemente insormontabili, possono essere affrontati con coraggio e determinazione e quindi superati. 

I suoi racconti hanno colpito ed emozionato i partecipanti alla serata e il presidente del Club Guido Pasquini, insieme ai vicepresidenti Carla Landucci  e  Lucio Nobile, ha premiato Lanfri, socio e amico del Panathlon di Lucca.

Andrea ha sottolineato che l'obiettivo raggiunto il 13 maggio 2022, quando alle 5.40, ora nepalese, ha toccato il cielo con "tre dita" raggiungendo gli 8.848 metri della cima dell'Everest, gli ha fatto provare una felicità diversa da tutte le altre, perché ha rappresentato l'occasione per ricambiare  tutti coloro che lo hanno aiutato in questa impresa, alcuni dei quali presenti nella platea del Panathlon e ringraziati personalmente.

Questa straordinaria impresa di alpinismo è stata  ottenuta in compagnia dell'amico fraterno Luca Montanari: era stata preparata fin dal 2019, era stata messa in stand-by a causa dell'emergenza Covid-19 ed è diventata splendida realtà in questo 2022.

Lanfri, commentando anche un suggestivo video con le immagini salienti della sua spedizione in Nepal, ha condiviso vari episodi, anche inediti. Ha raccontato i momenti critici, i dubbi (legati ad esempio al maltempo, sempre in agguato), le giornate passate sotto la neve con una temperatura percepita di -35°, i tratti bellissimi ma pericolosi da percorrere "a passo lento", ma anche la minuziosa preparazione nei tre anni precedenti (ha dovuto cambiare drasticamente metodologia di allenamento) e il lavoro per migliorare la tecnica di utilizzo delle protesi su ghiaccio e neve. 

Ed ha anche scherzato sulle problematiche affrontate:

"Ce ne sono state tante e sono riuscito a superarle. Con le protesi ho sicuramente qualche difficoltà in più, ma anche qualche vantaggio: per esempio, rispetto ai miei compagni di  avventura, non rischiavo il congelamento dei piedi...".

I record però non si limitano alla conquista della vetta. Andrea Lanfri, che prima dell'alpinismo si è dedicato all'atletica leggera conquistando numerose medaglie a livello mondiale, il 1° aprile 2022 ha anche corso sulle lame, particolari protesi per correre, il "miglio più alto al mondo" nella zona del villaggio di Gorakshep (5164 m s.l.m.), con il tempo di 9 minuti e 48 secondi. Un primato da Guinness che è riuscito a battere al secondo tentativo: "Ho dato tutto in quella corsa e non è stato semplice perché il terreno su cui ho corso, il più pianeggiante che ho trovato sopra i 5.000 metri,  era comunque irregolare e disomogeneo". 

E Lanfri non si ferma all'Everest:"Con il progetto My Seven Summits, che ho iniziato dalla montagna più alta, voglio arrivare in cima a tutte le vette più alte dei continenti. A fine agosto ci sarà quella del continente africano, il Kilimangiaro, poi il Monte Bianco per l'Europa, che ho già scalato nel 2020, continuerò con il Monte Vinson del continente antartico, seguirà il Denali dell'America del Nord, quindi l'Aconcagua dell'America del Sud, il Puncak Jave e il Monte Kosciuszko dell'Oceania. Le avventure continuano, non è finita qua".

Tutte imprese che ama raccontare agli altri, lo fa spesso anche nelle scuole a ragazzi che lo ascoltano "a bocca aperta":

"Quando lavoro per una nuova sfida – dice - condivido la mia esperienza per motivare le persone a superare le difficoltà della vita, piccole o grandi che siano, per dimostrare che i limiti non sempre sono reali. Partecipo volentieri agli incontri nelle scuole e mi rende felice che un mio intervento possa essere di aiuto a qualcuno che ha solo bisogno di capire che davvero tutto è possibile".

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