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Scritto da Redazione
Sport
20 Dicembre 2020

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Reagire alla disabilità e migliorare la propria qualità della vita creandosi obiettivi e rendendosi autonomo anche se portatore di handicap. Ce lo insegna Stefano Gori, il pluricampione italiano paralimpico delle specialità di atletica, che, attraverso lo sport, riesce a vivere bene la sua quotidianità, sia in famiglia, sia sul lavoro, esercitando una professione che lo soddisfa dedicando il tempo libero ad inseguire sempre nuovi traguardi attraverso lo sport, per poi trasmettere le sue esperienze di vita e le soddisfazioni nel mantenere fede alle sue aspettative, agli alunni delle scuole dislocate nelle diverse regioni italiane. Riesce a farci capire quanto sia per lui importante sentirsi utile alla società ed essere anche di esempio ai giovani che sempre più numerosi lo ammirano, mantenendo sempre sotto controllo le sue capacità che lo hanno portato a migliorarsi a livello motorio conquistando nelle varie discipline dell'atletica (dalle gare veloci , a quelle dei salti) più di 80 titoli italiani fra Cip, Fispes e Fispic. che hanno fatto di lui un campione unico nelle varie categorie paralimpiche.

"I sacrifici-ci insegna il non vedente-sono gli stessi che riguardano i normodotati. Pur essendo affetto dalla cecità, sono riuscito a tirare avanti coniugando il sacrificio al piacere, con tanto duro lavoro e costanza negli allenamenti. Senza questi, come alle tante rinunce, non è possibile superare le difficoltà che inevitabilmente si trovano nel percorso. Senza sacrifici e sofferenze non si va da nessuna parte, sia che si tratti di normodotati, sia di portatori di handicap."

I suoi insegnamenti e le sue testimonianze, ma anche le sue strategie e dinamiche adottate nella vita sportiva gli hanno consentito di ricevere l'onorificenza di Ambasciatore di una quarantina di comuni italiani. Attestati di benemerenza ai quali Gori tiene molto, soprattutto perché gli danno la consapevolezza di essere riuscito con tanto impegno a trasmettere le sue esperienze ai giovani ipovedenti, ma anche a scuotere tutti coloro che, da portatori di handicap, trovano maggiori difficoltà a reagire.

GORI, UN FIUME IN PIENA

Stefano è un "fiume in piena". Pratica sport da quando era ragazzo e , da mancato calciatore come promettente terzino fluidificante, l'insorgere della retinite pigmentosa lo ha indotto a scegliere una nuova disciplina sportiva. Atleta polivalente, spiccava con ottimi risultati a livello podistico fino a sfociare nelle specialità di atletica leggera. Non ha perso l'appuntamento con la vittoria, allora come oggi quando all'età di 60 anni sta facendo un pensiero al ritiro dall'attività agonistica che gli ha aumentato il bagaglio di esperienza da trasmettere ai giovani come relatore nelle scuole. A livello agonistico anche in questo travagliato 2020, ha portato punti importanti alla sua nuova squadra del G.S.H. Sempione 82 della provincia di Verbano-Cusio-Ossola presieduto da Elisabetta Saccà nel vincere il titolo italiano per società. Una società cresciuta grazie anche all'ex presidente Angelo Petrulli, scomparso tre anni fa, figura storica piemontese che ha avvicinato centinaia di disabili allo sport e promosso un gemellaggio con l'Unione Italiana Ciechi UIC Pisa, della quale Gori è un membro del consiglio ed ex atleta.

IVAN BORSERINI: STEFANO È UN TORNADO"

Sono molti gli insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori che conoscono l'atleta paralimpico lucchese. Una conoscenza avvenuta nelle scuole quando Stefano è stato invitato come relatore nel promuovere la diffusione delle attività sportive superando anche le difficoltà incontrate nelle discipline paralimpiche. Ivan Borserini, insegnante di educazione fisica all'Istituto di istruzione Superiore "Luigi Castiglioni" di Limbiate in provincia di Verbano-Cusio-Ossola commenta: " Conobbi Stefano in occasione di un meeting internazionale di atletica per non vedenti che organizzavo in Lombardia. Da li è iniziata un'amicizia che abbiamo consolidato relazionando con i ragazzi in diverse scuole una ventina di anni fa im Garfagnana. Tre anni fa a Barga abbiamo presentato un libro sulla disabilità in un liceo scientifico di Barga dal titolo Maurizio l'Albatros dove sono autore assieme allo stesso Maurizio e S.Patellaro". Attualmente Ivan Borserini ricopre l'incarico di delegato provinciale CIP di Monza e Brianza. Continua il suo commento:

"Stefano è un tornado, non si ferma mai. Ed è ancora molto reattivo in pista, nonostante l'età. Difficile trovare per lui anche delle guide adeguate. Io ad esempio non riesco a stargli a fianco con la cordicella. È molto più veloce di me. Ha una potenza muscolare da fare invidia ai giovani, ai quali serve molto la sua pratica sportiva anche come esempio e stimolo nel sollecitarli a dare il meglio di loro stessi.".

SARA SAVIGNAGO: "I MIEI ALUNNI DI OULX AFFASCINANTI DAI RACCONTI DI STEFANO GORI"

Un 'altra testimonianza sulle relazioni instaurate del velocista con gli alunni delle scuole viene da Oulx in provincia di Torino. A parlare è l'insegnante di Educazione Fisica Sara Savignago, docente all'Istituto di Istruzione Superiore Luigi Des Ambrois:

"Stefano attraverso lo sport-dice la professoressa-ha continuato a darsi motivazioni ed a realizzarsi. Con lui assieme ai miei alunni parliamo di inclusione e poi Stefano ci dimostra le sue qualità esercitandosi in palestra dove è velocissimo. Abbiamo anche provato a correre con lui. Questa esperienza diretta piace molto ai ragazzi che rimangono incuriositi ed a volte anche increduli delle sue capacità. Dal momento che gli spostamenti fra regioni restano sempre difficili a causa del covid gli proporremo di fornire delle lezioni di didattica a distanza nelle scuole di Ulzio, Bardonecchia e Sestriere, dove l'atleta interviene spesso esternando le sue sensazioni.".

MIRIAM PERINO: "STEFANO È MOLTO PROPOSITIVO"

Sempre dalla provincia di Torino gli insegnanti si soffermano commentando l'operato dell'atleta lucchese. Anche l'insegnante di educazione fisica Miriam Perino si è espressa a favore. La professoressa insegna al liceo statale Norberto Rosa di Susa e all'Istituto comprensivo di Oulx, Bardonecchia, Borgone e Susa. "Conobbi Gori-dice-alle Paralympic Day. Nel 2006 ci fu il suo primo incontro con i miei alunni. Era lui che si proponeva telefonandomi e trovando sempre disponibilità da parte dei Presidi delle rispettive scuole. Ha un entusiasmo eccezionale. Ha relazionato ogni volta rispondendo esaurientemente ad ogni domanda che gli incuriositi alunni gli rivolgono su temi sociali e sportivi. Le sue presenze e le sue esternazioni si sono succedute negli anni un po' in tutte le scuole di Sant'Antonino di Susa, Bussoleno, Susa e Borgone. Le sue relazioni sfociano spesso anche sulla sua vita privata ed anche i genitori dei ragazzi gli mostrano ammirazione. Stefano è ormai diventato una figura familiare dalle nostre parti".

GIULIO BALDACCI: "GRAZIE A GORI HO CONOSCIUTO SPORT SENZA BARRIERE"

L'ex dipendente comunale di Gallicano Giulio Baldacci, che conobbe Stefano in occasione del suo matrimonio celebrato pubblicamente nella casa comunale di Gallicano dall'allora Sindaco Maria Stella Adami, è entrato a collaborare nel grande mondo sportivo delle paralimpiadi grazie al pluricampione.

" Sono stato responsabile dell'Ufficio Cultura e Sport di Gallicano a stretto contatto dell'allora Assessore Francesca Taddei-dice l'oggi pensionato-e grazie a Stefano conobbi le specialità paralimpiche e la grande organizzazione di Sport Senza Barriere, di cui l'atleta è un autorevole rappresentante. Una manifestazione che promuove l'inclusione tra atleti con disabilità e normodotati. Grazie a Stefano arrivarono nel nostro territorio comunale diversi campioni portando il messaggio dell'Associazione nelle scuole medie inferiori. I diversi incontri si sono succeduti negli anni, allargando questa iniziativa. Questo grande movimento sportivo valse a Stefano il conferimento del titolo di Ambasciatore e la presenza annuale come Testimonial della manifestazione comunale di più alta risonanza a livello mediatico che è la Fiaccolata. Quest'anno si terrà il 20 dicembre ma a causa del covid per non creare assemblamenti si svolgerà soltanto in maniera simbolica. Stefano ha messo in pratica le sue idee. È un innovatore e nel suo piccolo guardava già lontano nei primi anni 2000. Grazie alla sua collaborazione Gallicano ha esteso le sue conoscenze con gli sport paralimpici con manifestazioni di basket, tennis, tiro con l'arco e Torball, dove venivano coinvolti anche diversi allenatori. Anche se sono in pensione collaboro sempre a queste iniziative sportive del territorio comunale".


IL PATRON DI AMORE & VITA FANINI: "STEFANO GORI È UN ATLETA STRAORDINARIO"

Nelle prime edizioni del Premio Fedeltà allo Sport di Lucca si conobbero Ivano Fanini, patron della squadra ciclistica professionistica Amore & Vita, e Stefano Gori, presidente onorario della manifestazione. Due personaggi che hanno a comune la passione per lo sport. La loro amicizia si è consolidata nel tempo. Dice Fanini:

"Stefano è un atleta straordinario. Lui riesce a impersonare il mio motto che vuole lo sport come raggiungimento della felicità fisica e psicologica. Rappresenta un circolo virtuoso dove con il divertimento si finisce per allenarsi con costanza. Con impegno e fatica sia nel ciclismo, sia nell'atletica si possono ottenere grandi risultati e Stefano ci unisce anche tanta motivazione come piace a me quando ingaggio giovani corridori. È difficile praticare ciclismo per i non vedenti, altrimenti Stefano avrebbe ottenuto grandi risultati anche in questa disciplina".

FRANCESCO RISTORI: "L'IMPEGNO DI STEFANO GORI HA COINVOLTO ANCHE IL COMUNE DI CAPANNORI"

Francesco Ristori, ex impiegato comunale di Capannori, da poco in pensione, ha instaurato da tanti anni un rapporto di fiducia con Stefano Gori. "Verso la fine degli anni '90-dice-veniva indetto un premio dall'amministrazione comunale di Capannori e Stefano , sempre sensibile a dare riconoscenza ai valori dello sport, collaborò portando grandi personaggi come testimonial. Su tutti ricordo l'ex c.t. della nazionale italiana di calcio Marcello Lippi. Poi, grazie soprattutto al lavoro dell'allora assessore allo sport ed alla polizia municipale Giuseppe Bandoni, nacque nei primi anni duemila "Tutti in Gioco", una manifestazione sportiva tutt'ora esistente, che ha lo scopo di non fare differenze tra normodotati e diversamente abili. Una aggregazione che interessa le società sportive del territorio e la scuola. Sono invitati a partecipare centinaia di ragazzi che si cimentano in varie discipline sportive facendo amicizia, all'insegna della solidarietà. L'amministrazione comunale di Capannori ha sempre manifestato apprezzamento per l'impegno di Stefano Gori e per il suo progetto diffuso da nord a sud dell'Italia nelle scuole nel dare dimostrazione che si possono superare le barriere e le difficoltà della disabilità. Per dare sostegno a questo impegno, a spese del Comune di Capannori , a Stefano viene fornita auto ed autista per raggiungere le scuole dove viene invitato a relazionare con gli alunni."

STEFANO GORI: "MI IMPEGNERO' SEMPRE PER TRASMETTERE AI GIOVANI UM MESSAGGIO DI FIDUCIA"

L'impegno di Stefano vuole far capire ai normodotati e soprattutto ai diversamente abili che nessuno deve fare la vittima, anche coloro che sono afflitti da una disabilità grave, perché tutti con impegno possono superare le difficoltà ed assaporare il gusto della vita.

" Il mio costante impegno-dice Stefano-è per sedimentare in tutti, soprattutto nei giovani, la gioia di muoversi, per essere autonomi, per crearsi degli obiettivi che si possono concretizzare superando qualsiasi handicap. Io sono una persona felice, ho ottenuto attraverso lo sport grandi soddisfazioni e probabilmente ci sarei riuscito anche vedendo, dal momento che prima di perdere totalmente la vista giocavo bene a calcio. Mi sento una persona realizzata e mi impegnerò nel resto della vita per dare conforto e sicurezza ai portatori di handicap ma anche a coloro che pur essendo normodotati non riescono a superare le proprie insicurezze. I giovani devono crescere rendendosi autonomi il più possibile, formando una famiglia ed assaporando il gusto della vita, della libertà e dell'uguaglianza. Appena i DPCM ce lo consentono, riprendo il mio viaggio nelle scuole, da quelle elementari a quelle superiori. Sono passati 20 anni da quando iniziai il percorso nella scuola elementare di Fornoli in provincia di Lucca, grazie all'interessamento di Roberto Barbi. Fra gli ultimi episodi che mi hanno fatto sentire protagonista due anni fa portai in una tappa la fiaccola dei Giochi Special Olympics nazionali a Bardonecchia assieme all'ex campione olimpico di sci Piero Gros. Mi sono esercitato nelle scuole mostrando il percorso che si può fare anche da non vedente con il bastone bianco a zig zag fra i paletti ed ho coinvolto ragazzi normodotati nelle palestre a correre bendati senza guida in slalom fra i birilli. Dimostrazioni pratiche che anche i disabili possono superare qualsiasi barriera e che non deve esistere in loro uno stato di emarginazione sociale, civile e lavorativa".

Foto Roberto La Vigna

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