Sembrava un brand meeting come tutti gli altri, e invece no: al contrario che in così tante grandi aziende, tutti coloro che sono coinvolti nelle attività di U-Boat e di Fabiani Gioiellerie sono non numeri ma persone, e persone legate da rapporti veri e genuini. Così, quello che si è tenuto presso la sede dell’illustre marchio di orologi di Italo Fontana, nell’affascinante villa di campagna di Gragnano, è stato innanzitutto un momento di coesione e divertimento, ancor prima che un incontro di lavoro.
“Quello che porta i risultati sono le persone: il consumatore finale percepisce se voi credete in quello che dite - è stato il discorso introduttivo alle persone di tutta Italia riunitesi per partecipare all’incontro - Voi siete qui perché questo marchio d’orologio crede in voi, e voi dovete sentirlo quando vendete un orologio. Se lavoriamo bene, il risultato, il fatturato, viene di conseguenza”.
U-Boat, una marca dalla storia relativamente breve, ma non per questo priva di significanza e importanti successi: questa storia comincia nel 2000, quando Italo Fontana ritrovò alcuni disegni del nonno, cui nel 1942 era stato commissionato dalla marina militare un orologio mai realizzato; ispirato da questi disegni, Italo Fontana creò il suo primo progetto di orologio. Dopo questo inizio, una catena ininterrotta di progressi e continue innovazioni: dal 2006 con la crescita esponenziale della marca, indossata sempre da più celebrità tra cui Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone, al 2009 con la creazione dell’orologio più grande mai realizzato prima, fino all’invenzione nel 2013 del sistema di rilascio della corona sull’orologio e, nel 2022, alla realizzazione di orologi dedicati a Firenze e Roma.
“I punti fondamentali di U-Boat sono quattro: identità e unicità del design, made in Tuscany e originalità, qualità e materiali e innovazione. Ognuno di voi deve cercare l’eccellenza in ciò che fa, fino all’ultimo facchino che porta i pacchi: non importa cosa fai, ma come lo fai”.
Questi sono coloro che vendono gli orologi; ma qual è il profilo di chi acquista un orologio U-Boat? Semplice: un individuo alla ricerca di qualcosa di unico e distintivo, caratterizzato da uno smart look dall’eleganza informale e moderno, attento alla qualità e ai dettagli e che ama distinguersi. “Chi compra l’orologio si identifica con ciò che rappresenta: non è schiavo di un sistema che lo impone con la comunicazione”. Anche se il cliente tipo dell’orologio è un uomo di età compresa tra i 25 e i 50 anni, la fascia dei più giovani non deve essere trascurata, ma anzi messa in primo piano e valorizzata: questo è realizzato grazie a Darkmoon, orologio pensato per dare la possibilità di acquistare un orologio U-Boat al ragazzo che sogna di possederlo.
I numeri sono stati i protagonisti della seconda parte dell’incontro, forse più “noiosi” ma fondamentali per dimostrare fattualmente quanto espresso nel primo momento che si potrebbe definire più sentimentale, addirittura romantico: quello che mostrano è un trend di continua crescita, non solo anno dopo anno ma addirittura mese dopo mese, ben ripartita tra le varie famiglie di orologi tra cui non spicca solo Darkmoon, che pure emerge come famiglia trainante sia a volume che a fatturato, ma anche Classico e Sommerso, che permettono di aumentare lo scontrino medio sfruttando il forte appeal di marca che hanno, e ancora Chimera, prodotto premium che non ha solo il prezzo medio più elevato, ma anche lo stock turn più alto.
Dopo ulteriori informazioni tecniche su argomenti come le caratteristiche di ogni famiglia di orologi e i layout espositivi (nonché la promessa, sicuramente stimolante, che grazie alla posizione di U-Boat come sponsor del Lucca Summer Festival 2023 a chi avrà venduto più prodotti nel mese di dicembre verranno regalati due biglietti per il concerto di Ed Sheeran), l’incontro è terminato con un motto al contempo semplice e significativo: “Una catena è forte quanto il suo anello più debole”. “Un gruppo, un team, è una catena collegata dove tutti devono dare un apporto per mantenere il sistema: tutti gli elementi del gruppo devono mantenere un livello adeguato di performance, o la catena si sfalda. Solo tenendo a mente questo possiamo ottenere la migliore performance possibile, come squadra”.
Foto Ciprian Gheorghita