Quando vai a cena e, soprattutto, in serate nelle quali può anche fare capolino, ad un certo punto e dopo qualche calice di buon vino, la malinconia, ebbene, in questi casi il patron del Lucca Summer Festival Mimmo D'Alessandro è un maestro di vita in grado di scaldare, nonostante faccia tutt'altro che freddo, anime e cuori con i suoi straordinari aneddoti di una esistenza travolta e coinvolta dal mare della musica in tutte le sue forme.
C'è ben poco da dire e anche da fare quando sei davanti ad un mostro sacro che ha trascorso 50 anni della propria più o meno tormentata parentesi terrena alle prese con i più grandi artisti del pianeta. C'è solo da ascoltare in religioso silenzio. E così è stato anche ieri sera, per la cena senza finalità particolari se non quella di stare insieme tra persone amabili e di buongusto, svoltasi con semplicità nel patio della tenuta Albaclara a Gragnano, luogo di residenza e di lavoro di Italo Fontana, questo genio, unico, nato e cresciuto al Piaggione, luogo notoriamente e da sempre dimenticato non solo da dio, ma, soprattutto, dagli uomini, dal quale è fuggito, se così vogliamo dire, in cerca di miglior fortuna. Riuscendovi, evidentemente, alla grande.
Per quanto Mimmo ami deliziare i commensali con un timbro di voce dolce e suadente, una calata partenopea inimitabile, una serenità e una leggerezza incredibili, Italo, al contrario, ascolta e, nel frattempo, pensa. E' davvero straordinaria la capacità che ha quest'uomo di essere sempre avanti col pensiero, proiettato sul domani ancor più che sull'oggi tantomeno sullo ieri. Per lui conta tutto ciò che nessuno ha ancora inventato, tutto quello che serve e che manca, che non c'è e potrebbe nascere. La sua azienda di orologi, U-Boat, lo vede nella feste di creatore, ispiratore, designer, tutto fuorché conti e numeri, libri contabili e marketing. Per quelle cose - dice - ci sono altre persone deputate. Che lavorano, è bene dirlo, all'interno della tenuta nel laboratorio storico e negli uffici dove, ognuno, ha a disposizione una postazione propria nella quale può ricreare, volendo, l'ambiente che più gli aggrada, Non esiste stanza d'ufficio che non abbia, allegato, un bagno e, probabilmente, si tratta di un caso più unico che raro. Il refettorio dove il personale si ritrova a pranzo come in tutti gli ambienti di lavoro, assomiglia più ad un cottage di alta montagna, dove non mancano le comodità. Di sicuro chi sta a queste latitudini per lavorare, ci sta non bene, di più. E, abbiamo conferma. ci resta a lungo.
Il menu della serata è semplice, mozzarelle di bufala, gorgonzola cremoso, formaggio di capra, pecorini vari e prosciutto di cinta senese provenienti dalla Cacioteca di Franco Pieracci in via Fillungo, una bottiglia Magnum di champagne Philipponnat, bibite varie, focaccine ai cereali e gallette di mais. Salutisti tutti a quanto pare, almeno quando non si sta al ristorante. Dimenticavamo i pomodori canestrini dell'Ortofrutta Centrale in piazza San Salvatore.
Qualcuno potrebbe domandarsi il motivo di questi incontri, invero piuttosto frequenti, tra il promoter del Lucca Summer Festival e il fondatore della maison di orologi U-Boat. Al di là di quelli che potranno essere gli sviluppi di una eventuale collaborazione, il fatto è che a mano a mano che i due si conoscono emergono affinità. Al tavolo c'è anche Albaclara Fontana, 22 anni, figlia di Italo e di Laura Cagnoni ex moglie, ma preziosa collaboratrice aziendale. E' lei, infatti, che si occupa del marketing. Ebbene, come ha fatto notare D'Alessandro, anche la sua ex moglie è da sempre uno dei punti di riferimento dell'azienda che organizza concerti in tutta Italia.
Non solo. La giovanissima Albaclara è una amazzone nel senso che non solo gareggia, ma acquista e vende cavalli che alleva nella sua struttura ad hoc realizzata all'interno della tenuta di Gragnano. Mimmo D'Alessandro, lo scopriamo soltanto in questa circostanza, è stato, in passato, un grandissimo appassionato di cavalli, li ha comprati, li ha allevati presso le scuderie di San Rossore, li ha fatti correre, li ha montati anzi, per dirla tutta, agli inizi degli anni Duemila a seguito di una brutta caduta si è anche fratturato due vertebre e ha rischiato la paralisi. Lo ha rimesso in sesto l'amico e professore Enrico Castellacci. La felicità più intensa l'ho provata montando a cavallo: è una sensazione unica, indescrivibile, avverti lo stretto contatto con un essere vivo con il quale devi essere in perfetta sintonia. Queste le parole del più famoso tra i grandi organizzatori di eventi musicali del pianeta.
D'Alessandro ha girato l'Europa e anche il mondo per vedere, comprare e assistere alle vicende dei suoi cavalli. E' stato alla Royal Ascot, la corsa di cavalli preferita dalla famiglia reale inglese e ha ammirato la passione della regina madre per questa manifestazione. Stiamo parlando di cavalli da corsa poiché la corsa e la purezza dello stile, l'eleganza dei movimenti, la definizione della muscolatura e la possenza fisica, lo hanno sempre attratto spingendolo, ad un certo punto, a diventare proprietario di una piccola scuderia alla quale si era dedicato anima e cuore. Ha conosciuto e, anche, udite udite, avuto come fantino in una sola corsa, nientepopodimeno che Lanfranco Dettori, il più famoso al mondo.
Col tempo e l'aumento degli impegni, quel rapporto quotidiano coi cavalli, quello starci insieme e viverne le ore della giornata, avevano finito per lasciare il posto alla cura di altri e, alla fine, tutto si riduceva ad arrivare, salire sulla sella e cavalcare un po'. Da qui la decisione, soprattutto a seguito della caduta, di regalare i cavalli che aveva e rinunciare.
Italo Fontana è profondamente lucchese, ma per quanto il suo ospite ama raccontare, lui, al contrario, osserva e ascolta. Il Lucca Summer Festival gli è sempre piaciuto, all'estero ha percepito dai suoi stessi clienti quanto esso sia conosciuto e apprezzato e la possibilità di incontrare il suo fondatore e mettersi a tavolino per fare quattro chiacchiere è stato da sempre un sogno destinato, finalmente, a diventare realtà. Fontana e i suoi orologi sono sui mega cartelloni pubblicitari all'esterno degli aeroporti di Pisa e di Firenze, a New York c'è una apposita boutique aperta a Manhattan pochi mesi fa, partecipa a mostre in giro per il mondo come, ad esempio, a settembre, a Shangai. Non conosce nemmeno il numero dei concessionari che ci sono, per il suo marchio, in giro per il mondo. E' un uomo che sogna di realizzare ciò che gli altri non hanno mai pensato di costruire. Le sue lampade stilizzate a forma di donna sono rimaste famose, le sue poltrone e i suoi divani formati dalle dita delle mani pure, l'innovazione portata negli orologi con quella corona montata a sinistra invece che a destra e tutto perché, quando andava in modo, si domandò la ragione di tenere la corona a destra che dava sistematicamente fastidio lasciando il segno sulla pelle del polso. Fontana vive in un mondo al di sopra del mondo e ogni tanto, più o meno spesso, scende per incontrare gli altri, ma la sua mente è alla costante ricerca di cose da inventare cui nessuno ha mai pensato.
E' incredibile come un uomo come Mimmo D'Alessandro, che ha conosciuto e fatto esibire i più grandi nomi della musica mondiale, sia, in realtà, innamorato folle della musica delle proprie radici, la musica melodica napoletana. Ma non solo. Sapete qual è la sua canzone preferita? Il nostro concerto di Umberto Bindi. E così dicendo ce la fa ascoltare cantata dall'autore boicottato per la sua omosessualità che Mimmo difende a spada tratta per tutte le umiliazioni e violenze subite, poi da Claudio Baglioni, quindi da Morgan e la versione è, indubbiamente, più accattivante e moderna, con un arrangiamento diverso. E poi ancora Mina, Renato Zero e altri che si sono cimentati con un pezzo che per questo napoletano verace cresciuto in povertà e assurto alle soglie del paradiso terrestre, è, realmente, straordinario.
Ma non è tutto e ormai questo promoter che per tutto il pomeriggio è stato stressato-massacrato dai giornalisti delle principali testate per via di una sciocchezza maturata in previsione dei due concerti che si terranno a San Siro di Taylor Swift, ha preso saldamente in mano le redini della serata e, una volta che i commensali si sono ridotti a tre per la dipartita della giovane amazzone, ecco una carrellata di cantanti e motivi da far venire i brividi. A partire da Peppe Barra, nato a Roma nel 1944, ma cresciuto a Napoli, uno dei protagonisti della Nuova Compagnia di Canto Popolare, autore di una bellissima versione napoletana di Bocca di Rosa che lo stesso De André gli chiese di riadattare e interpretare. Ebbene, una voce bellissima, trascinante, coinvolgente, un trasformista d'eccezione.
Poi è la volta di Sergio Bruni che, come Maradona, a Napoli e per i napoletani, è intoccabile. Il papà di Mimmo era un grandissimo appassionato di questo artista nato a Villaricca nel 1921, alle porte del capoluogo partenopeo. Ebbene, addirittura, da piccolo il Nostro era convinto che il papà fosse Sergio Bruni senonché restò profondamente sorpreso e anche deluso quando, vedendo Sergio Bruni alla Tv, si rese conto che non era il padre. Aneddoti a parte, incredibile il racconto di come, al cimitero dopo la loro morte, per caso le tombe del genitore di D'Alessandro che tanto amava il suo cantante e quella di Sergio Bruni, siano affiancate. A volte il destino ci mette la mano...
C'è un altro talentuoso artista napoletano, non certo adatto, come dice Mimmo, alle nostre latitudini quelle di chi scrive, bensì di chi ama e conosce la canzone napoletana: Mauro Nardi, relativamente giovane, ha 69 anni, rappresentante del filone neomelodico napoletano. Ma D'Alessandro non dimentica un altro mito della musica che ha anche portato ad esibirsi in piazza Napoleone, Enzo Avitabile, uomo affabile e persona di grande cultura non soltanto musicale. E che dire di Gigi D'Alessio e di Nino D'Angelo?
Dopo due ore di lezione, ci siamo fatti una vera e propria cultura in materia e rammentiamo quando, tanti anni fa, il bomber della Lucchese Francesco Di Gennaro, aveva l'auto piena di cd di musica e canzoni napoletane che sentiva e cantava a squarciagola quando era alla guida. Niente da fare: per i napoletani la musica, la loro musica è una seconda pelle che li tiene avvolti e avvinti e li protegge da tutte le intemperie.
La visita all'azienda, chiusa per ferie, ma riaperta per l'occasione, è immancabile e per il promoter napoletano è la prima volta. Ne valeva la pena. Qui si 'allestiscono' i prototipi per gli orologi del futuro. Qui si conservano tutti i modelli prodotti fino ad oggi. La genialità di Italo Fontana non ammette discussioni. C'è e si vede. Fuori, c'è un cielo stellato e un bel fresco che, sulle colline di Gragnano, regala momenti di autentico benessere. Una serata diversa dalle tante che abbiamo avuto occasione di trascorrere, nel corso della quale abbiamo appreso cose che non sapevamo e conosciuto ancora di più persone che pensavamo, erroneamente, di conoscere almeno un po'. Com'è ricco ogni singolo individuo e come ricca è la sua storia fatta di incontri, esperienze, gioie e dolori.
Se son rose fioriranno recita un detto popolare, ma tra U-Boat e Lucca Summer Festival siamo già a buon punto.
Prima della dipartenza, però, c'è anche tempo per un dono: due bottiglie di Sassicaia, una del 1985 e una del 1988. Sono pezzi rari, in particolare la prima, di valore e di spessore. Mimmo D'Alessandro resta basito, noi che, invece, conosciamo mister U-Boat, un po' meno. Italo Fontana è così, di lucchese ha molto, ma certamente non la proverbiale assenza di generosità tipica della gente di questa valle di lacrime.