Si erano cercati a lungo senza mai incontrarsi da vicino, poi, improvvisamente, ecco l'idea condita di affetto e riconoscenza, con cui uno, Italo Fontana, fondatore del marchio di orologi artigianali U-Boat, ha scelto di regalare all'altro, al secolo Mimmo D'Alessandro, per i 25 anni del Lucca Summer Festival, un orologio Capsoil personalizzato, quadrante azzurro e blu come il mare che bagna Napoli, la città di nascita del promoter della manifestazione musicale più famosa d'Italia. Una simpatia reciproca sorta spontaneamente tra persone tutt'altro che facili al primo impatto. E anche il proposito, più ancora della promessa, di rivedersi prima o poi. E, una volta terminata la rassegna musicale, quel poi si è tramutato in un prima e, complice il solito direttore (ir)responsabile delle Gazzette, i due imprenditori si sono dati appuntamento per questa sera in un luogo magico e speciale, il roof-top dell'albergo Principe di Piemonte completamente rimesso a nuova luce e altrettanto splendore, dove il direttore Max Venturelli aveva allestito in un angolo in cima al tetto, un tavolo per quattro persone, vista mare è dire poco, con un tramonto da perderci la testa e anche qualcosa di più. Completava il quartetto Andrea Taddeucci, braccio destro di Fontana e dottore commercialista con studio in via dei Bichi, una traversa di via dei Salicchi a S. Marco.
Una serata in pieno relax, senza gli assilli dei concerti o le telefonate assillanti dell'ultim'ora. Un'aria così fresca che più fresca sarebbe già stato autunno inoltrato. Uno staff con Anna Coloma che ha coccolato i commensali al punto che sono stati proprio gli ultimi a lasciare il sito in cima al più bell'albergo di tutta la costa versiliese.
Una stima reciproca che in questa circostanza è stata ancora accresciuta da alcune ore trascorse intorno ad una tavola a chiacchierare e degustare dei massimi, ma anche dei minimi sistemi. Con Mimmo D'Alessandro, questo incredibile impresario di se stesso e della canzone, il degno successore di Sergio Bernardini per il quale ha lavorato e dal quale ha imparato moltissimo, capace di raccontare ancora decine di aneddoti su artisti ed eventi della sua longeva carriera artistica passata a conoscere e a far esibire sui palchi di tutta Italia i più importanti musicisti del globo. Illuminante, ad esempio, quello relativo all'anno di grazia 1987: Ero riuscito ad accaparrarmi le prestazioni di David Bowie, ma non avevo una lira. Così andai dal direttore della banca a Focette, quella Banca Toscana di cui si ammira ancora l'insegna, e gli dissi che avevo urgente bisogno di fare un assegno di 600 milioni di lire. Mi guardò sbigottito. Gli spiegai che nell'arco di pochi giorni gliene avrei portato tre volte tanti. Era l'epoca in cui i direttori di banca avevano una autonomia gestionale e, soprattutto, se si fidavano, concedevano aiuto. Fu così per me e, infatti, non appena potei annunciare i concerti al Campo di Marte di David Bowie, rastrellai con i biglietti oltre due miliardi di vecchie lire che portai al direttore entusiasta di essersi fidato.
Italo Fontana è nato e cresciuto al Piaggione. Così come Mimmo non ha avuto fama e prestigio così, di punto in bianco, ma ha dovuto sudarseli e lavorare sodo. Ci sono stati momenti in cui, racconta il patron di U-Boat, dormiva in automobile con altre due persone perché non aveva altro, ma non ha mai mollato e ha sempre creduto che, un giorno, ce l'avrebbe fatta a raggiungere i propri sogni. E così è stato. I suoi orologi sono opere d'arte, conosciuti, apprezzati e venduti in tutto il mondo, manifesti giganti con l'immagine di Fontana e delle sue creature sono ben visibili agli aeroporti di Pisa e Firenze, ma lui si sente a tutti gli effetti lucchese, la sua azienda è, come la sua residenza, a Gragnano sulla via Pesciatina. Ama Lucca di un amore forte, passionale, che lo spinge a cercare in un modo o nell'altro di fare qualcosa per la sua città. Mimmo D'Alessandro è stata una sua fissa per molto tempo, il Lucca Summer Festival altrettanto. Mancava solamente l'occasione per sedersi ad un tavolo e confrontarsi, raccontarsi, magari anche confessarsi in parte, ma senza griglie né preconcetti.
Tutti e quattro i commensali hanno al polso un orologio U-Boat, tre sono Capsoil, ossia l'ultimo arrivato in casa U-Boat, un orologio il cui meccanismo è immerso in un liquido alimentare, una specie di paraffina, che fa sì che il quadrante fornisca un effetto bussola a colui che lo guarda. Un effetto che aumenta o diminuisce a seconda della temperatura esterna. Il quarto orologio è un U-Boat Classico in tungsteno, il più famoso tra gli orologi U-Boat perché è quello cosiddetto indistruttibile che si può anche rigare con una lama senza nemmeno scalfirlo. Ovviamente non vale la pena provarci almeno per come la pensiamo noi.
Mimmo D'Alessandro sta già lavorando al programma del 2025. Il 2024 non è al completo, ma ci sono già grossi nomi in ballo e il calendario si annuncia ricco di artisti altisonanti. La cosa, però, che esalta D'Alessandro al solo parlarne, è la notizia che l'anno prossimo, per due giorni consecutivi allo stadio San Siro, si terrà il concerto della cantautrice americana Taylor Swift, capace di incassare, con il suo ultimo tour, oltre un miliardo e mezzo di dollari, cifre inverosimili eppure autentiche. Il racconto di come il promoter napoletano sia riuscito a centrare questo straordinario risultato, è qualcosa che andrebbe consegnato alla storia della musica in Italia.
Fontana ascolta ad orecchie e occhi aperti, nonostante sia uno degli uomini più in vista sotto il profilo economico e non soltanto della nostra città, è molto riservato e attento a non disturbare. E' per questo che mai una sola volta ha cercato D'Alessandro per assistere ad un concerto lui che, onestamente, è invitato ovunque e non riesce ad andare dappertutto. I due si studiano, probabilmente, ma c'è ben poco, a nostro avviso da studiare, insieme hanno fatto molto in una sorta di scala di valori realizzativi della propria esistenza. Hanno entrambi coronato i propri sogni, ma non hanno ancora smesso di sognare: c'è qualcosa da poter fare per rendere ancora più lucchese ciò che sa già di Lucca da 25 anni, un quarto di secolo.
Il menu è a portata di pesce, con Mimmo D'Alessandro notoriamente refrattario alla carne e, infatti, si tufferà su una sogliola nemmeno particolarmente robusta. A tavola questo napoletano verace tira fuori dal cilindro tutta la sua arte oratoria e la conseguente capacità di attirare attenzione e anche ammirazione. E' uno che si è fatto da sé, che, in fondo, è effettivamente libero di poter dire di no quando vuole senza dover per forza dire di sì. Il vino è un Pinot Nero della Toscana, di Montepulciano per l'esattezza, tenuta Valdipiatta. Si beve benissimo anche col pesce, anzi, ci sta benissimo. In questo luogo assolutamente unico per via di un panorama che non conosce eguali, paradossalmente, si vede e si gode meglio e di più di come si mangia e si beve e, state tranquilli che si mangia bene e si beve altrettanto: a cominciare da un mare caldo Maitò e dal polpo con bietoline dell'orto, pomodorini e olive taggiasche. Quindi spaghetti Sciué Sciué alla Maitò selezione di cinque pomodori, basilico e parmigiano reggiano vacche rosse, spaghetti alle arselle e linguine al gambero rosso stracciatella di Andria e polvere di pistacchio.
Dalle parole si passa ai numeri, si ritorna alle parole, si riprende con i numeri: costi e ricavi, entrate ed uscite, considerazioni più o meno azzardate. Ce n'è per tutti, ma tra Mimmo D'Alessandro e Italo Fontana è scoccata una scintilla, se, poi, è destinata a concretizzarsi, lo si vedrà nel corso del tempo.
Chiusura, ma non poteva essere diversamente, da Galliano, accolti a braccia aperte o quasi da Francesco Vannozzi, figlio di Galliano, per l'immancabile budino appena sfornato. Foto di rito e un arrivederci alla prossima.