Il sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari, ha deciso di non rinnovare la tessera del Pd, segnando così una netta presa di distanza dal suo stesso partito. Una scelta che arriva in un momento di forte tensione politica, legata all’iter verso l'autorizzazione – non ancora rilasciata – per l’impianto sperimentale di riciclo di pannolini e tessili a Salanetti.
La scelta del primo cittadino rispecchia il crescente malcontento nel circolo Pd di Porcari che quest’anno, in risposta alla vicenda dell'impianto, ha registrato numeri vicini allo zero: "Solo i tre iscritti che hanno ruoli di rappresentanza hanno rinnovato la tessera, per poter continuare a difendere il territorio ogni volta che sarà possibile", sottolinea Jurji Filieri, segretario del circolo.
La principale accusa mossa al Pd riguarda la totale assenza di confronto. “La voce del nostro Comune è stata completamente ignorata. Il progetto è stato deciso da altri – denuncia Filieri – senza alcuna consultazione, né con i cittadini né con le istituzioni locali”.
Amara è la riflessione sull’atteggiamento di un’amministrazione dello stesso colore politico: “È sorprendente – continua Filieri – che chi condivide i nostri valori non abbia mai sentito il bisogno di confrontarsi su una scelta tanto impattante per il nostro territorio. Eppure le occasioni non sono mancate”.
In questo modo anche la sostenibilità ambientale, cavallo di battaglia del Pd, viene messa in discussione. “Il rispetto per l’ambiente non è solo uno slogan – sottolinea il segretario del circolo –, ma una questione di salute e qualità della vita. Non possiamo accettare un impianto di cui ancora oggi non si conoscono gli effetti, come dimostrano le ripetute richieste di documentazione integrativa da parte degli enti preposti”.
Di fronte a questa situazione, il Pd di Porcari ribadisce comunque il proprio sostegno all’azione del sindaco e della giunta nella battaglia contro l’impianto. “Tuttavia il distacco tra la base e il partito appare ormai evidente: la scelta di Fornaciari di non rinnovare la tessera è un segnale chiaro e destinato a lasciare il segno”, conclude Filieri.