Si terrà venerdì 28 febbraio dalle ore 19:30, il prossimo appuntamento del Salotto Artistico Letterario di Villa Le Sughere, in via Conti 14 al Marginone di Altopascio, in una serata dedicata alla poesia con la presentazione del libro di Renzia D’Incà: "Io non sono il mio sintomo" edito da I Quaderni del Bardo (IQdB) per la collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani. La serata avrà un’introduzione a cura dello storico e professore universitario Franco Donatini, converserà con l’autrice la scrittrice Gioia Maestro a cuoi seguiranno le letture di alcune poesie da parte degli attori Letizia Pardi e Fabrizio Cassanelli.
Sinossi. Una raccolta di poesie che evoca «il lungo cammino della passione umana tra speranze e lacerazioni», in un mondo che è in realtà un palcoscenico fatto di protagonisti ma soprattutto di comparse. La verità, che in fondo è l’obiettivo primario dell’uomo, risulta inaccessibile. Così come è impossibile vivere una vita consapevole, in una condizione esistenziale alienante e priva di riferimenti. Come «quel vecchio che vive in condominio e non sa che ora è che anno è». Una poesia dopo l’altra si vede e si sente passare un’esperienza complessa, inattesa e sofferente, ma anche sorprendente, drammatica, allegra, desiderata. Tuttavia, mentre l’autrice si guarda, controlla, constata, non c’è certezza che l’apparenza sia sostanza. Le parole affermano una verità, ma gli occhi e i suoni subito, insieme, la mettono in dubbio, e in certi momenti la contestano. Le variazioni sono inseguite, e mai risolutive. Sembra un gioco del dire e del dubitare, in realtà è l’analisi dello scompenso tra realtà e finzione. L’Io si espone, e subito dopo si nega. Sembrerebbe tutto semplice, ma il gioco diventa ossessione. La ricerca della verità, che in fondo è l’obiettivo primario, risulta impossibile. La verità c’è, ma non è identificabile nella trasposizione. Le direttrici sono due: una esterna, evidente, l’altra parallela e sottostante, appena percettibile ma invisibile. L’autrice sperimenta un doppio linguaggio: la linea del sentimento è nello stesso tempo, in un percorso collaterale, anche la sua negazione, inconsapevole, però sull’onda della volontà di conoscere l’invisibile (dalla nota di Ottavio Rossani).
Renzia D’Incà è nata a Belluno e vive a Pisa dove si è laureata. Giornalista dal 1985 ha collaborato con quotidiani e riviste nazionali e come critico teatrale per Hystrio, Rocca, Rumor(s)cena, Articolo21. È consulente in Teatro e Comunicazione per enti pubblici e privati. Ha condotto ricerche universitarie per la rivista Ariel e svolto tutoraggio di Master universitario di Teatro e comunicazione teatrale per l’Università di Pisa. Ha pubblicato in poesia: Anabasi con prefazione di Ugo Ronfani, L’altro sguardo prefazione di Dino Carlesi, Camera ottica prefazione di Mariella Bettarini, Il Basilisco postfazione di Luigi Blasucci, L’Assenza prefazione di Concetta D’Angeli, Bambina con draghi prefazione di Paolo Ruffilli. È inserita nella rivista Italian Poetry della Columbia University. Come saggista teatrale ha pubblicato il volume collettaneo Il teatro del cielo per il Premio Fabbri 1997, Il gioco del sintomo su un’esperienza di teatro e disagio mentale, La città del teatro e dell’immaginario contemporaneo, Il Teatro del dolore. Come autrice teatrale sono stati rappresentati Ars amandi-ingannate chi vi inganna (regia di Alessandro Garzella), e Passio Mariae (regia di Paola Marcone) con video di Giacomo Verde. Collabora come performer con musicisti, tra i quali il maestro Claudio Valenti, cattedra di viola al Conservatorio di Lucca, che hanno composto brani inediti sui suoi testi ispirati al Il Basilisco e L'Assenza.