Gli studenti i veri protagonisti dell’incontro “Fede&Games: quando il gioco sostiene il dialogo” promosso dall’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso e quello della Pastorale Sociale dell’Arcidiocesi di Lucca che si terrà a Lucca il 2 novembre alle ore 10in occasione della manifestazione internazionale Comics&Games.
Non poteva che essere così: ripartire dai giovani per interrogarsi sui linguaggi che il gioco utilizza per sostenere il dialogo interculturale e interreligioso su temi molto importanti come la sostenibilità.
E proprio per questo alcune delle studentesse della 3AL del Liceo Chini di Lido di Camaiore, sono state invitate dalla commissione Fede&Games a presentare il loro gioco ideato durante l’ora di religione insieme alla loro insegnante, Luisa Locorotondo. Sono Soemi Lombardi, Alice Cantini, Anastasia Maria Laura Gorecka, Madalina Niculina Catoiu ed Emili Poli che hanno pensato ad una caccia al tesoro sulla Convivenza pacifica e hanno provato a formularla sulla base di 5 pilastri, ovvero cinque grandi conflitti che hanno lasciato un insegnamento all’umanità. L’intuizione è stata di Soemi che di fronte alla proposta dell’insegnante di lavorare sul tema gioco e sostenibilità ha pensato subito alla guerra: un azzardo che è riuscita a coniugare con il tema della speranza. Cosa possiamo impare dai conflitti? Quali sono gli insegnamenti positivi che possiamo trarre da momenti di orrore per costruire una società più giusta e pacifica?
Alla realizzazione del gioco hanno partecipato anche Martina Tognetti, Asia D’Andrea, Benedetta Baldoni, Vanessa Bachelli. Un gioco tutto al femmile sulla pace che è già di per sé un messaggio ben preciso ad una società basata ancora troppo spesso sulla logica della competizione e contrapposizione dialettica.
“I giovani stanno vivendo un’epoca di grandi conflitti e molto spesso sono lasciati soli. La scuola ha il dovere di aiutarli nella comprensione di queste grandi tragedie del passato, ma anche del presente, fornendo loro gli strumenti per liberarsi da schemi che supportano una cultura della violenza e della morte. Nella mia ora di lezione cerco di dare gli strumenti culturali e spronare le ragazze e i ragazzi a sviluppare uno spirito critico che li aiuterà ad essere protagonisti della società del domani. L'entusiasmo con il quale le studentesse hanno progettato la caccia al tesoro è segno che ci può essere una trasformazione, una vera e propria metamorfosi, verso un dialogo dialogico che vede l’altro non come un tu al quale contrappormi, e neppure un tu inteso come la proiezione del proprio sé, ma come un sé che mi aiuta nella comprensione di chi siamo. Un sé altro con la propria dignità e le proprie convinzioni esistenziali e religiose".