Anno XI 
Lunedì 25 Novembre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO
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Scritto da silvestro galluzzi
Cronaca
16 Settembre 2024

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Gli abitanti di Antraccoli sono in rivolta per il fatto che, in una corte del paese, precisamente in via dei Paladini 37, la Misericordia di Lucca ha preso in affitto una abitazione per creare un CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria), in grado di poter ospitare fino a 40 migranti richiedenti asilo. 

I residenti della corte e delle abitazioni vicine, quando si sono resi conto di quello che si stava progettando, dato che prima nessuno si era dato premura di metterli al corrente delle intenzioni della Misericordia di Lucca, hanno chiesto un incontro con la stessa, sia per essere messi a conoscenza del funzionamento del CAS, sia per manifestare le proprie preoccupazioni. A questo incontro ha partecipato un residente della corte, il Preposto e due dipendenti della Misericordia. Mentre da una parte la Misericordia ha cercato di sminuire le preoccupazioni manifestate dal residente dall'altra, spiegando come funziona un CAS, ha fatto emergere ancora più chiaramente come la vita degli abitanti della corte e delle abitazioni vicine verrebbe inevitabilmente stravolta. Infatti con 40 persone senza occupazione, ospitate in una abitazione che non ha un giardino autonomo, che non parlano la nostra lingua, che cambiano continuamente, che hanno usi e costumi differenti da noi, che non avranno una sorveglianza H24, la corte subirebbe una sorta di invasione, anche se pacifica. Non osiamo pensare a cosa potrebbe succedere se tra queste persone capitasse una cosiddetta “mela marcia”. I primi a risentirne sarebbero sicuramente i bambini, che non potrebbero giocare in libertà come fanno adesso. Ne risentirebbe sicuramente una persona affetta da disabilità mentale, per la quale la corte rappresenta la sua libertà di muoversi autonomamente e in sicurezza. Tutto il quartiere subirebbe una sorta di degrado.

E' stato quindi chiesto un incontro con il Prefetto. In Prefettura, le quattro persone invitate, sono state ricevute dalla Vicaria (ora trasferita in altra sede) e dal responsabile immigrazione. Durante l'incontro, che è stato interlocutorio, veniva comunicato il numero dei migranti che potevano essere ospitati nel CAS, cioè 40 (cosa che fino a quel momento nessuno aveva avuto la bontà di comunicare).

Nel frattempo la voce si è sparsa nel paese di Antraccoli creando preoccupazione in buona parte degli abitanti, perciò è stato deciso di chiedere aiuto al Sindaco di Lucca, anche se non competente in materia, presentando una petizione popolare corredata da circa duecento firme di cittadini residenti ad Antraccoli. Nella petizione viene anche invitato il sindaco di Lucca a partecipare ad una assemblea pubblica, da tenersi nella corte di Antraccoli in questione in data ancora da definire.

A seguito di questo, la Prefettura di Lucca ha invitato nuovamente ad un incontro i cittadini per il giorno 4 settembre. Nel corso di tale incontro, a cui era presente il Prefetto, i referenti la petizione hanno fatto presente, oltre alle motivazioni della protesta, che questa contrarietà al progetto non deriva da un sentimento razzista. Al contrario hanno proposto, che nell'immobile, invece di un CAS venga ospitata una famiglia con bambini di immigrati regolari che lavorano e che vogliono integrarsi con la popolazione residente. A questa proposta il Prefetto ha risposto che l'assistenza a questa tipologia di migranti non rientra nelle competenze della Prefettura. I referenti la petizione, oltre a ringraziare il Prefetto per la disponibilità dimostrata, Lo hanno invitato ad effettuare un sopralluogo della corte, cosa ritenuta indispensabile per comprendere le ragioni delle loro preoccupazioni. L'incontro è terminato con l'impegno del Prefetto ad indire una nuova riunione, dopo che sia l'ASL che i Vigili del Fuoco, avranno dato il loro parere sull'adeguatezza o meno dell'immobile ad ospitare un CAS.

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