Anno XI 
Domenica 13 Ottobre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO
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Scritto da aldo grandi
Cronaca
10 Aprile 2024

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Erano molti anni - e che anni - che non ci recavamo alla festa della polizia. Covid, tanto lavoro, distrazioni di vario genere, qualcuno andato e mandato al posto nostro ci avevano tenuto lontano da un evento che abbiamo seguito, per cronaca o per piacere, dai primi anni Novanta, quando la cerimonia si teneva alla caserma di Borgo Giannotti o anche nel cortile di Palazzo Ducale, sempre, puntuale, con un bel rinfresco e brindisi augurali. Così, in questo anno di (dis)grazia 2024, non che i precedenti lo siano stati di meno, abbiamo volutamente, per scelta, per solidarietà, per vicinanza, per affetto, per stima, recarci personalmente ad assistere al 172° anniversario della fondazione del corpo della polizia di stato e lo abbiamo fatto con uno spirito diverso da tutte le altre volte. Perché? Semplice, perché dopo aver letto, negli ultimi tempi, le tonnellate e perdonateci il francesismo, di merda che sono state rovesciate addosso a questi uomini in uniforme che hanno svolto, sempre, comunque e dovunque, il loro compito oneroso e scarsamente gratificato sotto il profilo dell'apprezzamento unanime e collettivo, era il minimo che si potesse fare. I recenti fatti di Pisa, le accuse pervenute da istituzioni che, invece di parteggiare per i dementi e criminali che attaccano i cordoni degli agenti solo per massacrarli, che li offendono, li deridono, gli sputano addosso, dovrebbero condannarli senza se e senza ma, sono la dimostrazione, insieme a quanto sta accadendo oggi negli atenei universitari italiani e nelle piazze delle metropoli, che qualcosa si è incrinato e che il mondo, concedetecelo, non solo va al contrario, ma proprio alla rovescia.

E bene ha fatto, questa mattina, il questore di Lucca Edgardo Giobbi, entrato nella sala accompagnando il prefetto Giusi Scaduto, a sottolinearlo nel suo discorso di presentazione. Una introduzione necessaria, che ha trasmesso l'amarezza e, in parte, il senso di impotenza ingiusta di fronte agli attacchi provenuti e provenienti da enti che sono generalmente deputati alla formazione e alla educazione oltreché alla preparazione delle nuove generazioni. Noi che conosciamo personalmente esponenti della polizia intervenuti a Pisa e non solo, che abbiamo seguito, spesso, le manifestazioni dei cosiddetti 'studenti' e antagonisti scesi in strada per contestare il sistema, possiamo dire che non dubitiamo della buona fede della polizia avendo visto personalmente con i nostri occhi e ascoltato con le nostre orecchie le provocazioni sistematiche urlate e adottate verso chi faceva semplicemente il proprio dovere. 

Questi dementi, forse, pensano che l'Italia non sia quel paese democratico che è, ma, magari, uno di quei paesi sudamericani che negli anni Settanta vissero la tragedia della dittatura e la degenerazione delle forze militari e di polizia. Ma qui non siamo in Argentina o in Paraguay o in Cile o in Brasile. Siamo in un paese dove la polizia garantisce il rispetto della legalità anche quando, a noi, tornerebbe comodo il contrario. E fa bene a farlo. Altrimenti, come ha ben osservato il questore, il rischio per la società di perdere quella uniformità di comportamento delle istituzioni è reale e pericoloso.

Un anno importante, questo che si è andati a celebrare questa mattina, un anno dove, ha ribadito Giobbi, per tante ragioni c'è ben poco da stare allegri e la parola 'guerra', purtroppo, è tornata a fare capolino. Sono stati letti i messaggi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quello del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e, infine, quello del capo della polizia Vittorio Pisani il quale ha evidenziato, sul finire del messaggio, come la percezione di sicurezza del cittadino sia sempre inferiore a quella reale garantita dallo stato. Ma che, tuttavia, continua ad essere il punto di riferimento dell'operato della polizia che deve pensare al benessere della comunità.

Dopo l'intervento del questore che non ha dimenticato di ringraziare le altre forze di polizia presenti con il comandante provinciale dell'Arma Arturo Sessa e il comandante della Guardia di Finanza Marco Querqui, sono stati premiati coloro che, tra il personale di polizia, hanno meritato di ricevere i riconoscimenti previsti. Hanno affiancato il questore nella consegna dei 'diplomi' sia il prefetto sia il procuratore capo Domenico Manzione e il presidente del tribunale Gerardo Boragine. 

Sono anche intervenuti tre rappresentanti di altrettante associazioni-situazioni per testimoniare la bontà e la gratitudine per l'operato della polizia lucchese: l'associazione La Luna che opera in difesa delle donne, l'associazione Il Melograno che tutela le persone anziane e il fratello di un ragazzo salvato durante una inondazione del 2019 da un poliziotto in borghese. Presente in prima fila anche il vescovo monsignor Paolo Giulietti. Il questore ha anche ringraziato per la presenza di numerosi poliziotti in quiescenza tra i quali abbiamo riconosciuto l'ex questore Maurizio Manzo. Presente anche l'associazione nazionale della polizia di stato e presenti i rappresentanti dei comuni della provincia di Lucca. Per la città di Lucca in prima fila il presidente del consiglio comunale Enrico Torrini e il vice sindaco Francesco Minniti. Il sindaco Mario Pardini, trattenuto per impegni giù presi, è arrivato sul finire della cerimonia e si è trattenuto.

Possiamo elencare alcuni dati statistici relativi all'anno che va dal 1 marzo 2023 al 1 marzo 2024: quasi centomila le persone controllate, 32 mila i veicoli controllati, 190 i fogli di via obbligatori, 152 persone arrestate, oltre mille quelle indagate, sequestrati circa 60 chili di droga, una ventina di armi detenute abusivamente, e molto altro ancora. Un plauso il questore lo ha voluto dare a chi opera nei nuovi servizi relativi al rilascio del passaporto, un evento che sta riscuotendo enorme richiesta e particolare successo. Anche con l'apertura dello sportello per gli abitanti della Mediavalle e Garfagnana.

La parte musicale, con l'esecuzione dell'inno di Mameli e dell'inno europeo, è stata curata dalla voce di Andrea Pardini, dal pianista Lorenzo Tambasco e dalla tromba di Fabrizio Delle Vedove, tutti e tre studenti del conservatorio Luigi Boccherini di Lucca.

Foto Alcide

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