Preliminarmente, sotto il profilo tecnico, non so se la carica che ha messo fine alla vita di Haniyeh fosse già lì da tempo, e ci credo comunque poco: ad una residenza abituale del target quando si trovava a Teheran non avrei creduto. La prima precauzione di chi può essere fatto fuori è cambiare itinerari e locations. Ritengo più vicino alla realtà che il colpo sia partito da lontano, e condotto a bersaglio con “illuminazione laser” da un luogo relativamente vicino.
In quanto alle reazioni, indurrebbe al sorriso, se non fosse per le migliaia di vite umane soppresse dal 7 ottobre 2023 ad oggi, la posizione di una parte che da ProPal, sembra essersi più trasformata in PayPal.
Si parla infatti, ora che Haniyeh è stato eliminato, o – per Israele – giustiziato, del pericolo di un’escalation del conflitto.
Mi pare che dopo la mattanza del 7 ottobre, e l’attacco a Gaza con decine di migliaia di morti, e la rappresaglia missilistica iraniana contro Gerusalemme andata a farfalle, e gli Huthi dello Yemen che si mettono a tirare missili contro le navi davanti alle coste meridionali della penisola arabica, e Hezbollah che spedisce missili dal Libano sui campi di calcetto e su altro, e oltre 80 anni di guerra, che l’escalation ci sia stata, o meglio, si vada per cicli.
E poi, dopo che Israele è stato aspramente criticato per aver accettato di uccidere, coi terroristi organici ad Hamas, tanti civili a Gaza, dargli addosso perché ha messo un colpo secco a segno, precisissimo, su bersaglio sicuramente responsabile di stragi, senza coinvolgere amanti, camerieri e segretari, mi pare una gran fesseria.
Resto dell’idea che quella guerra non finirà mai: troppo distanti le posizioni di un lotto di nazioni che semplicemente non accetta che Israele sopravviva, e Gerusalemme che, avvalendosi dei suoi indubbi appoggi a livello planetario nella comunità ebraica, è d’altro avviso. Potrà placarsi in parte con l’eliminazione di Hamas, se (o fino a quando) non rinascerà dalle ceneri di questo qualche cosa di simile.
Ad ogni modo ora che Israele – non nuova a tali exploits, come gli Stati Uniti e la Russia – ha fatto esattamente ciò che, bontà loro, gli consentivano i benpensanti ProPal/PayPal a senso unico, mi sembra pretestuoso dire che potrà succedere il finimondo. A meno che non si pensi che il 7 ottobre non sia già accaduto abbastanza, per continuare ad accadere nei giorni successivi. Hamas sapeva che il suo capo fosse nel mirino, e che Israele non avrebbe rinunciato a sopprimerlo. E non mi sembra che il movimento sia stato disposto sinora a fare sconti al suo nemico. Ciascuno cercava di sottrarsi al colpo dell’avversario, chissà quante volte Israele è giunto vicino al premere il grilletto, e alla fine ha avuto l’opportunità e l’ha colta.
Potrà succedere d’altro e di peggio, è vero, ma non perché Israele ha colpito e giustiziato il suo target. La fantasia e l’odio nei suoi confronti, nell’Islam, sono tali, che non deve essere escluso nulla. Come non era immaginabile ciò che è stato commesso quel 7 ottobre. Potrà succedere qualsiasi cosa perché da entrambe le parti il perdono non è contemplato, è bene lo si comprenda, glielo prescrive la religione, con cui non si viene a patti.
Mi preoccuperei invece – questo sì – del repentino calo di credibilità dell’ONU come strumento di mediazione. Gerusalemme l’ha espresso a chiare lettere, e certe prese di posizione di alti funzionari del Palazzo di Vetro di New York inducono chi è neutrale a pensare. Accadde fra le due guerre alla Società delle Nazioni, antesignana delle NU, di cui gli USA non vollero far parte.
Per non parlare delle prese di posizione a favore dell’Iran, che ospita dei terroristi, li finanzia – e tutto ciò ai nostri Pro-Pay/Pal sembra vada bene – ma bastona le ragazze che fanno sfuggire un ricciolo malizioso dal velo. A proposito, di questo nulla dice il Pro-Pay/Pal, vuoi vedere che gli va bene? Mi piace il ProPal: estremamente tollerante! Vabbè, non lo è con Israele, ma la perfezione non è di questo mondo, rassegnamoci.