La polizia di Stato ha espulso un marocchino pericoloso per la sicurezza pubblica. Nella giornata del 29 agosto, il personale della polizia in servizio presso la questura di Lucca ha provveduto ad espellere dal territorio nazionale un marocchino di 35 anni, riconosciuto pericoloso anche in ambito internazionale, già tratto in arresto recentemente per reati contro la persona ed il patrimonio, accompagnandolo a Casablanca.
La 'risorsa' maghrebina, già accusata di aver causato lesioni ad autista di un mezzo di trasporto pubblico in un’altra provincia, è stato dapprima indagato a Lucca per reati contro il patrimonio e, nel maggio scorso, si è reso protagonista di un grave e violento episodio per il quale è stato tratto in arresto e accompagnato nel carcere di Lucca. Nella circostanza è stato accusato di aver procurato, durante una rapina, armato di coltello, gravi ferite a tre connazionali, uno dei quali ha riportato la deformazione permanente del viso.
Lo stesso era noto alle forze di polizia per essere l’autore di un’aggressione con un coltello avvenuta in Francia, urlando Allah Akbar. A seguito di questo episodio il cittadino marocchino è stato costantemente monitorato dagli investigatori della sezione anti terrorismo della Digos che, in sinergia con l’Ufficio Immigrazione, ha contribuito alla buona riuscita dell’operazione che si è conclusa all’aeroporto di Casablanca, dove l’uomo è stato consegnato alle autorità marocchine.
L’Ufficio Immigrazione della Questura di Lucca, infatti, ha dapprima proceduto al rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno e, ottenuta l’autorizzazione dal Tribunale, ha dato esecuzione al decreto prefettizio di espulsione emesso nei confronti del cittadino straniero, con accompagnamento alla frontiera.
Dopo l’udienza di convalida, tenutasi giovedì mattina innanzi al Giudice di Pace di Lucca, l’uomo è stato rimpatriato nel Paese d’origine con scorta operata da personale operativo e sanitario della polizia abilitato ai servizi di scorta internazionale.
Commento di Aldo Grandi: con un Paese debosciato come l'Italia e con una classe politica digerente come la nostra, l'unica speranza certa è che in Marocco lo tratteranno come merita. Senza sconti e, soprattutto, senza pietà e senza perdono. Alla faccia dell'omino bianco d'Oltretevere e di tutta la Sinistra rosso-fucsia