Sabato 23 settembre. Auditorium dell’oratorio di S. Anna “Giovanni Paolo II”, ore 20. È appena terminata la celebrazione della santa messa delle ore 19. Un esercito di ragazzi, e non solo, inizia l’allestimento di quello che da lì a poco sarà la sala che accoglierà la cena per tutti i partecipanti, i catechisti/accompagnatori e i collaboratori che, prendendosi cura degli ambienti interni ed esterni, hanno contribuito al successo dei campeggi estivi organizzati dalla parrocchia di S. Anna a Foce di Bucino.
La casa di Foce di Bucino è una piccola, e ormai quasi disabitata, frazione dell’Alta val di Turrite nel comune di Pescaglia, lungo la strada che dal paese di Pascoso conduce nella località Alto Matanna. Grazie all’intuizione e alla volontà di don Bruno Tommasi, dal 1978 la parrocchia di Sant’Anna svolge a Foce i suoi campeggi estivi per adolescenti e giovani. Nel corso di questi anni Foce è stata la seconda casa di tanti giovani e non solo, che durante le attività estive hanno imparato a convivere con gli altri, a collaborare nelle faccende domestiche, a cucinare, a prendersi cura del Mondo in cui viviamo. I campeggi a Foce sono anche la prima vera grande occasione in cui gli adolescenti iniziano a conoscere sé stessi e gli altri. “Anche se il preteso di questa cena – dice Fedora Virdis, giovane cuoca a Foce di Bucino – è non mandare sprecato quanto avanzato nel corso dei campeggi estivi; di fatto è l’occasione per ritrovarci tutti assieme dopo le esperienze estive. Nella mia esperienza a Foce ho avuto il piacere di seguire i consigli esperti di Lucia Rosa Pardini e Giovanna Cavalletti, che hanno riposto in me molta fiducia; questo mi ha fatto immenso piacere”.
“Questa cena - dice Serena Bandoni - laureanda in storia, e colonna portante dell’oratorio anche in qualità di catechista ed animatrice del GREST (gruppo estivo che accoglie centinaia di bambini dopo la fine delle scuole), è l’occasione per concludere l’esperienza degli ultimi mesi tutti assieme. I campeggi estivi a Foce sono ripartiti, causa pandemia, nel 2021, ma questi gruppi non si sono mai fermati, e questo è stato importantissimo perché sono la prima attività in cui i più giovani cominciano a comprendere il senso di fare comunità. Poi arriva Foce, il luogo dove nutrirsi, ricaricarsi tutti assieme, e riconnettersi con noi stessi senza tutte le zavorre quotidiane”.
Nel frattempo, la brigata dei giovani cuochi e camerieri lavora alacremente per servire tutti i partecipanti; l’entusiasmo è alto tanto quanto la qualità dei piatti preparati e serviti con cura dalla cucina dell’oratorio. In questo contesto non poteva mancare la presenza del parroco che, dal 6 novembre 2016, è alla guida della Parrocchia di S. Anna, coadiuvato dal novembre 2019 da Don Francesco Parrello, anch’egli presente alla serata. Don Paolo ricorda, già al suo primo arrivo nel mese di novembre 2016, una grande presenza di giovani che si ritrovavano all’oratorio “Giovanni Paolo II” sia per esperienze religiose, ma anche per motivi di amicizia, di gioco e di svago. “Poi siamo arrivati all’estate del 2017 – aggiunge – e quella è stata la mia prima esperienza alla Foce di Bucino. Quattro o cinque giorni alla settimana con vari gruppi di varie età. Lì ho potuto conoscere un ambiente dove i ragazzi si ritrovano, fanno amicizia, e creano rapporti molto forti. I campi estivi a Foce sono come un rifornimento di energie che i ragazzi possono spendere durante l’anno in parrocchia come all’oratorio. I campeggi estivi di Foce sono una tradizione poiché sono 40 anni che questo luogo accoglie i giovani della parrocchia e non solo, siamo passati dai padri e le madri ai loro figli e figlie”.
Monica Franceschini da oltre 20 anni punto di riferimento e figura imprescindibile dell’oratorio, con un sorriso sulle labbra, declina l’intervista per l’emozione.
Ora è tutto sparecchiato e tutti i ragazzi, i catechisti e i collaboratori sono pronti per la classica foto di gruppo, tutti assieme appassionatamente e in attesa di dare il via alle danze!