Un percorso condiviso con i donatori di sangue per il miglioramento del servizio trasfusionale, con l’obiettivo primario di incrementare le donazioni. E’ stato intrapreso a Lucca, grazie ad un’indagine sul “vissuto della donazione di sangue ed emocomponenti” i cui risultati sono stati condivisi nell’ambito di un incontro con alcuni rappresentanti dei donatori che si è tenuto ieri pomeriggio (giovedì 20 febbraio) nella sala Sesti dell’ospedale San Luca.
Durante il confronto il direttore del Centro Trasfusionale di Lucca Rosaria Bonini ha presentato anche i dati di attività, evidenziando che nel corso del 2019 ci sono state ben 425 donazioni in più rispetto all’anno precedente, un risultato positivo che fa seguito ad un altro piccolo incremento registrato nel 2018 rispetto al 2017. Il cambio di tendenza di questi ultimi due anni, dopo un periodo di progressivo calo delle donazioni, è un segnale incoraggiante che testimonia di un buon lavoro svolto da parte di tutte le componenti interessate - dell’Azienda e del Volontariato - e soprattutto della grande generosità dei donatori dei territori di Lucca e Valle del Serchio.
Le donazioni sono quindi tornate ad aumentare, ma è comunque necessario - come ha ricordato anche nel corso nell’incontro la dottoressa Bonini - migliorare altri aspetti, come quelli legati all’indice di donazione ed alla prima donazione differita.
Per raggiungere questo obiettivo, proseguendo nel trend di crescita, può sicuramente essere utile il percorso avviato a Lucca, che punta a far comprendere l’impatto che l’organizzazione può avere sulle donazioni per poter studiare strategie di miglioramento del servizio trasfusionale.
L’indagine è stata effettuata attraverso la somministrazione di un questionario, sia cartaceo che on line, realizzato con passaggi successivi: inizialmente è stato organizzato un focus group con rappresentanti delle associazioni, sono poi stati trascritti i contenuti del focus e lo studio della frequenza delle parole per individuare i temi principali. Prima della somministrazione, il questionario era stato testato su un piccolo campione di donatori.
I dati raccolti ed elaborati sono stati presentati ieri (20 febbraio) dal medico di direzione ospedaliera Sergio Ardis, che ha sottolineato alcuni aspetti del servizio trasfusionale di Lucca particolarmente apprezzati dai donatori, quali la possibilità di prenotare o di donare la domenica.
E’ stata quindi effettuata una particolareggiata analisi dei dati e si è svolta un’ampia discussione, dalla quale sono emersi diversi spunti interessanti. In particolare le associazioni hanno sottolineato come sia importante lavorare sulla comunicazione, che deve essere sempre più personalizzata, sulla narrazione dell’importanza della donazione che deve anche testimoniare la guarigione e sul ruolo del personale sanitario nell’affrontare il dropout (i donatori che “abbandonano”, cioè che non donano da molto tempo).
In ultimo è stata sottolineata l’importanza della motivazione e della necessità, comunque, di “non forzare” il donatore ma di farlo aderire ad un progetto condiviso sulla donazione.
Divenire donatore abituale (colui che dona sangue in maniera periodica) è infatti una scelta consapevole ed importante per se stessi e per gli altri. Le Associazioni dei donatori di sangue di Lucca, Piana, Mediavalle e Garfagnana svolgono da sempre un ruolo fondamentale nel complesso sistema regionale delle donazioni. Coloro che non sono ancora donatori e che sono intenzionati a diventarlo possono rivolgersi con assoluta tranquillità e fiducia, anche soltanto per avere informazioni, alle tante sedi delle associazioni (Fratres, CRI, Croce Verde, AVIS, Autonomi) o direttamente ai servizi trasfusionali degli ospedali di Lucca, Barga e Castelnuovo Garfagnana.