Volge al termine l’occupazione da parte degli studenti del liceo classico “N. Machiavelli” di Lucca, iniziato nella mattinata di mercoledì 22 novembre, per dar voce al risentimento causato da vari problemi che, a detta dei ragazzi, affliggono lo storico plesso in centro storico. Durante i giorni dell’occupazione i ragazzi si sono divisi in gruppi per cercare di trovare una soluzione plausibile alle problematiche riscontrate e da proporre alla dirigente dell’istituto. Nella mattina di venerdì due delegati tra gli studenti, assieme alla preside, si sono recati presso gli uffici della provincia di Lucca e del Provveditorato agli studi per fare chiarezza sulle richieste e le eventuali soluzioni ai problemi strutturali che riguardano alcuni locali della scuola. Nel pomeriggio è seguita l’assemblea con la presenza della preside, del consiglio d’istituto, dei rappresentanti dei genitori e degli alunni. Nel corso dell’incontro si è svolto il confronto che ha trattato tutti i punti al centro della discussione e da cui è risultato il comunicato che conclude questi quattro giorni di protesta ed occupazione e che riportiamo nella sua forma integrale:
“Con questo documento riportiamo l’esito dell’assemblea di ieri, giovedì 23 novembre, nella quale abbiamo stilato una serie di proposte volte a risolvere le problematiche che ci hanno spinto a protestare. L’obiettivo è quello di trovare un punto d’incontro con la dirigente, la Provincia e gli organi competenti, restando però irremovibili su alcune questioni che riteniamo fondamentali.
INFRASTRUTTURE:
Nonostante si riconosca che sono state effettuate delle ristrutturazioni anche ingenti (aula 16 e 8), insieme all’introduzione delle nuove attrezzature, tuttavia non possiamo non segnalare le rilevanti problematiche che riscontriamo quotidianamente. Esse sono:
- Le aule 11,12,13 e 14, nonché l'anticamera della 12, presentano un’applicazione degli infissi ormai logora, che comporta un potenziale pericolo per studenti e professori, essendo questi pericolanti e lasciando inoltre entrare freddo ed Vi sono dunque una dispersione inutile di calore e frequenti allagamenti.
- Il bagno del personale ATA è vittima di frequenti allagamenti con conseguente formazione di muffa.
- Il bagno del terzo piano, il cui soffitto si trova in condizioni gravi, è soggetto ad ulteriori allagamenti e infiltrazioni, soprattutto durante i giorni di forte pioggia. Anche l'aula 16, nonostante la recente ristrutturazione, riscontra le già citate problematiche riguardanti le infiltrazioni e gli allagamenti.
- Il rivestimento della pavimentazione all'interno del Gabinetto di Scienze naturali si trova in cattive condizioni, ed i visitatori, se non avvertiti di prestare attenzione, rischiano infortuni.
Ci teniamo a sottolineare che fino ad oggi non abbiamo visto attuarsi alcun provvedimento. Al fine di avviare un processo di risanamento degli ambienti scolastici, necessario per la nostra permanenza e quella delle generazioni future in questo edificio, chiediamo alla Dirigente scolastica di ascoltare le nostre richieste e di far fronte comune nel sollecitare gli organi competenti per risolvere finalmente queste problematiche.
DIDATTICA SUL MODELLO DADA
A partire da quest’anno nella nostra scuola è stata applicata una didattica sul modello del progetto DADA che consiste nello spostamento degli alunni in aule tematiche, specifiche per ogni materia. Questa scelta si è però dimostrata particolarmente problematica per le seguenti ragioni:
- La distribuzione su tre piani dell’edificio provoca disagi sulle scale durante gli spostamenti, specialmente per quanto riguarda gli alunni con disabilità permanenti o
- Segnaliamo la presenza di barriere architettoniche come i gradini all’ingresso della maggior parte delle aule e la presenza di mezzanini, ovvero aule intermedie fra i piani, inaccessibili tramite l’ascensore.
- Gli studenti con disabilità sono esposti a un pericolo ancora maggiore in casi di incendio o terremoto. Durante questo tipo di emergenza si può infatti presentare la possibilità che questi studenti si trovino ai piani superiori, e, data l’impossibilità di usufruire dell’ascensore, sono costretti ad attendere l’arrivo di un collaboratore scolastico per essere trasportati al piano terra. Tale procedura è inaccettabile in quanto mette a rischio l’incolumità dello studente stesso e del personale ATA.
- In conclusione non troviamo corretto che la decisione di aderire a questo progetto sia stata presa senza interpellare genitori e studenti poiché è un cambiamento che ci coinvolge direttamente e del quale viviamo le conseguenze ogni singolo giorno.
Riportiamo inoltre la testimonianza di una studentessa del nostro liceo che si trova attualmente in sedia a rotelle, la quale ci ha raccontato il suo quotidiano disagio dovuto a questo modello didattico: “Da quando mi sono operata mi sono sentita un peso per tutte le persone che mi stanno intorno a scuola, a partire dal personale ATA, che alcune volte non riesce a venire per spostarmi tra le aule perché chiaramente deve fare altre cose. Durante ogni spostamento prendo tanti colpi al piede anche se capisco che non sia una cosa fatta apposta. Mi sono sentita un peso anche per i miei compagni e per i professori, se fosse stata assegnata un’aula fissa alla mia classe avrei sicuramente vissuto il periodo post intervento in maniera differente.” Per gli studenti come lei, che oggi o in futuro riscontreranno le sue stesse difficoltà, abbiamo elaborato le seguenti soluzioni.
Per ovviare alla problematica evidenziata nel primo punto riteniamo più funzionale che al piano terra siano presenti aule tematiche per tutte, o quasi, le materie, al fine di facilitare e ridurre gli spostamenti di chi ha una mobilità ridotta. In alternativa a ciò, è fondamentale che almeno due aule al pianterreno, vicino all’uscita, siano messe a disposizione delle classi con studenti con disabilità. Sollecitiamo inoltre l'installazione di rampe in corrispondenza delle barriere architettoniche precedentemente citate.
Infine, per un maggiore coinvolgimento, chiediamo l’istituzione di un comitato permanente di monitoraggio costituito da docenti e studenti che si tenga con cadenza da definire, nel quale siano discussi i termini di apprendimento e la soddisfazione generale relativa alla didattica sul modello DADA.
FONDI SCOLASTICI
Data la mancanza di trasparenza riguardo l’utilizzo dei fondi scolastici ci appelliamo alla seguente normativa: l'articolo 23 della Carta dei Diritti e dei Doveri delle studentesse e degli studenti enuncia: "Lo studente, qualora lo richieda, ha il diritto a conoscere tutte le deliberazioni prese dal Consiglio d'Istituto e dal Collegio dei docenti, pertinenti all'attività in cui egli stesso è coinvolto". Pur essendo a conoscenza dei documenti presenti sul sito della scuola chiediamo una più diretta comunicazione tramite circolari nella bacheca del registro elettronico o tramite i nostri rappresentanti e la Consulta studentesca.
In modo particolare per quanto riguarda i fondi del PNRR vorremmo essere informati dettagliatamente per cosa sono utilizzati. Questi soldi, secondo regolamento, non possono essere spesi per interventi di manutenzione straordinaria se non per il 10% dei 238.452 euro destinati alla modernizzazione delle aule. Viste le condizioni in cui versa la nostra scuola, che rendono secondario l’ammodernamento delle aule e l’allestimento di laboratori (ai quali il PNRR riserva 164.644,23 euro), chiediamo che sia data priorità ai fondi destinati al miglioramento delle infrastrutture.
Un’altra questione emersa durante l’assemblea è la mancata chiarezza circa il contributo scolastico che le famiglie sono tenute a versare ad inizio anno: sappiamo che una parte è obbligatoria, quella dell'assicurazione, mentre un' altra è volontaria. Il problema sorge nel momento in cui queste due parti sono unificate in una sola quota da pagare, nonostante, come spiegato, siano due cose distinte.
GESTIONE INTERNA DELLA SCUOLA
Grazie al confronto avvenuto nelle varie assemblee tenutesi negli ultimi giorni siamo giunti a tali conclusioni:
- Vi è una mancanza di comunicazione tra i diversi organi collegiali e tra gli studenti stessi, dovuta alla carenza di spazi adibiti alle assemblee d’istituto.
- Non vi è un luogo messo a disposizione dalla scuola dove gli studenti possano riunirsi nel pomeriggio per confrontarsi e coltivare i propri interessi.
È necessario quindi istituire assemblee circoscritte ad ogni plesso singolarmente, così che la nostra comunità possa discutere in maniera più specifica sui problemi che la riguardano. L'occupazione ha dimostrato che questo tipo di assemblea è facilmente realizzabile all’interno del nostro cortile, dove buona parte degli studenti era presente ed ha avuto la possibilità di intervenire direttamente. Reputiamo inoltre necessario uno spazio in orario extrascolastico dedicato alle riunioni dei rappresentanti di classe sotto il coordinamento dei rappresentanti d’istituto. A questo scopo ed anche per promuovere l’interazione tra gli studenti proponiamo di adibire l’aula 16 allo svolgimento di attività pomeridiane nei giorni in cui è presente il personale ATA, ovvero dal lunedì al giovedì dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
EDUCAZIONE SESSUALE
Più volte nel corso degli anni abbiamo espresso la volontà di essere istruiti in materia di educazione sessuale ed affettiva tramite un corso da svolgersi in ambito scolastico. Viste le recenti proposte avanzate in Parlamento riguardanti l’educazione affettiva nelle scuole ripresentiamo i nostri pareri. Chiediamo che sia allestito un corso che educhi lo studente a conoscere se stesso nella propria intimità sessuale e ad affrontare in maniera matura i quesiti e le problematiche legate al sesso, e che lo renda capace di gestire le proprie emozioni, affinché esse non trascendano nella violenza - come ultimamente siamo abituati a vedere. La nostra idea è quella di coinvolgere il personale del consultorio per l'aspetto sessuale e lo psicologo a disposizione nella nostra scuola per quello emotivo: le dieci ore che abbiamo pensato, incluse nelle trentatré annuali di educazione civica, sarebbero dunque divise equamente, cinque di educazione sessuale e cinque di educazione affettiva. Le 30 ore totali sarebbero quindi distribuite nei primi tre anni del percorso scolastico.
A concludere riteniamo opportuno designare un ulteriore psicologo il cui compito sarà quello di affiancare quello già presente a scuola, così da ridurre i tempi di attesa per ottenere un incontro.
ATTUALITA’
Interessati alle vicende di attualità ed insoddisfatti che queste non siano trattate, se non in pochissimi casi, sentiamo il bisogno che gli insegnanti integrino nel programma scolastico tematiche quali i conflitti ora in atto, i recenti casi di femminicidio, la crisi climatica e gli ulteriori argomenti che potranno presentarsi in futuro, di modo che sia stimolato il pensiero critico, indispensabile per la formazione completa di uno studente.
In conclusione ci teniamo a ringraziare per l’attenzione e invitiamo la Dirigente a collaborare insieme per ottenere al più presto miglioramenti che soddisfino i nostri e i suoi interessi; ricordando, soprattutto alla Provincia, di considerare anche la situazione precaria degli altri studenti del nostro istituto, soprattutto di quelli del Liceo Scienze Umane Paladini che dal 2018 svolgono le lezioni all’interno dei container.