Lorenzo ha quasi 25 anni (li compirà infatti il 15 aprile), si è diplomato all'istituto alberghiero di Barga e ha lavorato come cuoco in alcuni ristoranti, ama le feste ed è molto sensibile: capisce infatti se una persona è triste o ha delle preoccupazioni, prima che gli venga detto. Lorenzo è questo e molto altro ancora: allegro, affettuoso e genuino e, se non ci fossero state le restrizioni, dovute all'emergenza coronavirus, oggi (2 aprile), giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, molto probabilmente, avrebbe festeggiato, come gli altri anni, partecipando alle iniziative di Light it up blue e abbracciando le persone, per far capire loro che non bisogna aver paura ad avvicinarsi a chi soffre del disturbo dello spettro autistico. "Anche lui soffre di questo disturbo – spiega Marianna Ferraro, la mamma di Lorenzo – e chi lo conosce sa che persona stupenda lui sia. Mi ha insegnato molto, siamo cresciuti come famiglia con lui e lui con noi: ci ha fatto comprendere così tante cose che non riesco più a considerare l'autismo come una malattia ma bensì come un modo di essere".
L'autismo è considerato invece come una malattia che comporta gravi disturbi della comunicazione, del comportamento e dell'interazione con gli altri. Pur presentando diverse manifestazioni cliniche le caratteristiche di chi soffre di autismo sono: deficit nella comunicazione e nell'interazione sociale e comportamenti e interessi ristretti e ripetitivi.
"Ogni persona autistica è diversa dalle altre e per questo non si possono fare delle generalizzazioni
, – dichiara Ferraro – sono come dei fiori che hanno bisogno di aiuto e di tanto amore per sbocciare". E, questi due elementi, di certo non mancano a Lorenzo, grazie alla presenza costante dei genitori, dei suoi tre fratelli e di parenti e amici.
"Vorrei dire a chi non conosce l'autismo – continua la signora Marianna – di non avere paura, di avvicinarsi alle persone autistiche perché possono dare molto e hanno bisogno di essere e sentirsi figli di una comunità". Conclude poi dicendo: "Dedico questa giornata al coraggio: infatti basta un abbraccio, uno slancio verso lo sviluppo e la paura svanisce. Resta ancora da fare molto ma spero che tutte le persone possano comprendere quanto sia importante fare un primo passo verso questi ragazzi e le loro famiglie, ascoltare le loro esigenze e accompagnarli nel percorso della vita. C'è bisogno di tutti: la consapevolezza sull'autismo non può né deve durare solo un giorno ma deve far parte della quotidianità".