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Scritto da Redazione
Cronaca
04 Aprile 2020

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di Antonello Rivalsa ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Il dilemma morale indicibile che comincia ad aleggiare è: “Fino a quando potremo permetterci di dire che una vita umana non ha prezzo?” (The Economist) e alla fine, "Il costo del distanziamento potrebbe superare i benefici e sui giovani cadrà gran parte del peso della malattia, sia oggi sia in futuro, con tutto il debito che i loro paesi accumuleranno". "Questo ancora nessuno è pronto ad ammetterlo” (Gianluca Mercuri per www.corriere.it).

A dispetto dell’OMS che non ha mai chiarito che cosa intenda con i termini di pandemia e di epidemia si può però affermare, che in Italia siamo in presenza di una epidemia in quanto interessa in maniera significativa solo alcuni territori e determinate fasce sociali. Niente dolore universale grazie.

È triste dover richiamare i numeri noti di casi e di decessi per ribadire quanto già detto. Un fuori misura collettivo del quale siamo preda tutti. Se uno sconosciuto prende il Covid-19 nessuna informazione (+1), se un personaggio noto, un calciatore, prende il Covid-19 viene comunicato 50 volte in un giorno su tutti i media (percezione +50).

Vi richiamo cosa scrivevo il 15 marzo 2020, 

https://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/2020/03/la-malattia-e-la-cura-e-se-la-cura-facesse-piu-danni-della-malattia/ a proposito degli esperti da social:

Sembra partita una corsa tra esperti a chi prefigura scenari più disastrosi; probabilmente, ha inteso aggiudicarsi il primo posto undisputed il professor Walter Ricciardi, membro dell'esecutivo dell' Oms e consulente del ministero della Salute, che allegramente ha comunicato su tutti i giornali che il Coronavirus potrebbe infettare il 60 per cento degli italiani provocando più di 1 milione di morti, l’avrà fatto per dare una mano al Paese a non piombare nel baratro del terrore irrazionale ed inefficace, e non certo per vivere il proprio quarto d’ora di gloria e fama.”

Questo, al di là del nome citato, è quanto accaduto; schiacciati dalla paura siamo stati e siamo tutt’ora incapaci di misurare le azioni pensando anche al domani. Non è accettabile, razionale e morale che regioni di 5 milioni di abitanti e 2.000 contagiati dal Covid-19 lancino allarmi di emergenza sanitaria. È amorale oltre che falso.

I due grafici che seguono aggiornati al 2 aprile fanno comprendere che non c’è stata nessuna pandemia in Italia ma una epidemia, e solo in alcune Regioni.

Immagine 1

I successivi due grafici illustrano che l’epidemia oltre ad interessare un numero limitato di regioni, non ha riguardato in maniera generalizzata tutta la popolazione, ma solo alcune fasce, quelle fragili. Ma su questo torneremo.

Immagine 2 

Come più volte scritto, ero e sono convinto che in questi casi emergano e sono efficaci quelle risorse, pubbliche e individuali, che anche in passato sono state in grado di arginare questi eventi (mucca pazza, SARS, aviaria e quant’altro). Quali?

  • Un Sistema Sanitario di assoluta eccellenza, soprattutto se si considera che l’epicentro del contagio è stato per “fortuna” - chiedo scusa ai Lombardi per il termine - il Nord e la Lombardia che hanno tra i Sistemi Sanitari migliori al mondo, a dispetto di commentatori ignoranti dell’ultima ora.

  • La possibilità di analisi diffuse come in Veneto (contagiati 10.824 tamponi 133.289)

  • Le buone condizioni igienico-sanitarie e la capacità di adottare comportamenti individuali adeguati, prima tra tutte la distanza di sicurezza.

  • Le misure, queste si giuste, di divieto di assembramenti per sport, spettacolo, lavoro e quant’altro, e gli spostamenti inutili.

Questo ha impedito, come era prevedibile, una pandemia in tutta Italia, non le tante altre misure introdotte alcune delle quali incomprensibili e derivate dalla totale assenza di coraggio di una classe politica inadeguata.

Milena Gabanelli in questi giorni ha detto: ”È antidemocratico richiedere, che come per tutti i mestieri venga inserito il requisito della competenza dimostrata sul campo anche per i politici?” Aggiungerei anche lo studio e l’esperienza richiesti per legge; sarebbe civile e morale.

Invece le misure di governanti improvvisati, che decidono dopo aver consultato facebook e twitter prevedono che mamma e figlia insieme in casa tutto il giorno non possono uscire insieme; la mamma con il cane sì. Padre e figlio insieme in casa ma non insieme in automobile. Aperto il tabaccaio e il negozio di alimentari ma chiuso il negozio di scarpe o di abbigliamenti. Aperto il giornalaio ma chiuso il negozio di elettrodomestici.

Più le misure restrittive si protraggono più sarà lungo e difficile il percorso per tornare alla normalità.

L’elenco delle attività economico-commerciali da non fermare, più volte modificato a distanza di pochi giorni con decreto, poteva essere più esteso e con un livello di dettaglio territoriale maggiore, come potevano essere di intensità minore le limitazioni alla mobilità; non indispensabile il lockdown generalizzato in presenza di comportamenti individuali e misure igieniche corrette da rispettare e far rispettare, come fare la fila con ordine ed a distanza al supermercato.

E questo crea dei paradossi inestricabili; perché no a un lockdown per il fumo che fa dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno in Italia, con oltre il 25% di questi decessi compreso tra i 35 ed i 65 anni di età? C’è una risposta?

Un’unica particolare situazione è stata invece sottovalutata nella fase iniziale e passata quasi sotto silenzio. Le case di riposo per anziani. 

Il grafico successivo mostra, secondo i dati Istat, il numero di anziani, persone fragili, ospitati in case di riposo nelle diverse Regioni.

Immagine 3 

I numeri più rilevanti sono proprio nelle Regioni più colpite; le prime quattro Regioni per numero di anziani sopra i 75 anni nelle case di riposo (ISTAT) sono le prime quattro Regioni che hanno avuto più morti, ed è da verificare se sia dovuto solo ad un ovvio rapporto popolazione/anziani in case di riposo. Gli anziani in una casa di riposo stanno insieme a stretto contatto 24 ore al giorno e sono tutti fragili.

Un numero rilevante di contagiati poi deceduti, soprattutto al Nord, potrebbe provenire da lì e il numero reale, superiore a quello ufficiale non sarà mai noto perché molti potrebbero essere stati sepolti senza tampone.

Quindi un’epidemia in alcune Regioni e per alcune fasce e realtà della nostra società.

Per le pandemie nel mondo consultare il sito, sempre dell’OMS, alla voce SALUTE: https://www.worldometers.info/it/

Non è che tante di quelle barrette verticali interessano meno perché riguardano le aree colorate di verde nella mappa?

Immagine 4

 

 

 

 

 

 

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