Il decreto del presidente del consiglio dei ministri emanato oggi, all’articolo 2 lettera V, dispone la sospensione delle celebrazioni liturgiche – e quindi la celebrazione pubblica della Santa Messa – comprese le esequie, da oggi fino a nuove indicazioni (attualmente il DPCM è in vigore fino al 3 aprile). Le chiese possono rimanere aperte per la preghiera personale, garantendo il mantenimento della distanza di un metro tra i singoli fedeli.
"Il concordato (accordo di revisione del concordato lateranense, art. 2) - esordisce Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca - garantisce alla Chiesa “piena libertà nell’esercizio del culto”; tuttavia, data la situazione straordinaria, in spirito di sincera collaborazione con l’autorità civile, in vista della tutela della salute pubblica e accogliendo le indicazioni della CEI (CS 11/2020), dispongo che fino a venerdì 3 aprile venga ovunque sospesa la celebrazione comunitaria dell’Eucaristia, delle altre azioni liturgiche e delle manifestazioni della pietà popolare; dispongo inoltre che le esequie vengano celebrate, in presenza dei soli stretti congiunti del defunto, secondo la forma indicata in calce. Sono anche sospesi tutti gli incontri e le attività pastorali che comportino raduno di persone. Nei monasteri di clausura, nelle comunità religiose e nelle comunità di vita la celebrazione dell’eucaristia e delle altre azioni liturgiche può avvenire, purché a porte chiuse, cioè in assenza di fedeli non appartenenti alle comunità medesime.
"Chiedo ai parroci e ai rettori di chiese - dichiara -, laddove sussistano le garanzie igieniche stabilite dal DPCM in oggetto, di mantenere aperti i luoghi di culto; se è possibile garantire una presenza costante si esponga l’Eucaristia, non in forma solenne, per l’adorazione privata. Invito i presbiteri a celebrare ogni giorno in forma privata la Santa Messa, seguendo il “Rito della Messa senza il popolo” (Messale Romano, pp. 452-457), se altrimenti impossibile anche da soli (cf. Ordinamento generale del Messale Romano, n. 254)".
"Esorto tutti i fedeli - afferma l'arcivescovo - a non tralasciare la preghiera personale e familiare, anche avvalendosi delle trasmissioni televisive e via web, e a dedicare tempo alla lettura della Parola di Dio, affinché questa particolarissima Quaresima veda crescere, nonostante tutto, il fervore nell’adesione al Signore e nell’intercessione per le tante situazioni di sofferenza che proprio in questi giorni si moltiplicano nel mondo. Incoraggio infine a praticare, pur nella limitazione dei movimenti e dei contatti, le opere della carità fraterna, nel mutuo aiuto tra vicini e familiari, nella compagnia – telefonica e “social” – a chi è costretto in casa, nella dedizione generosa ai propri doveri, soprattutto da parte di chi esercita professioni di tutela della salute e dell’ordine pubblici".
"Affido tutti e ciascuno - conclude - all’intercessione della Beata Vergine e dei santi Sebastiano e Rocco, tradizionalmente venerati nei nostri paesi come protettori dalle epidemie. Che non manchi ad alcuno la fiducia nel Santo Volto del Signore, i cui “occhi sono aperti sul mondo” (Sal 10, 4)".
Forma per la celebrazione delle Esequie da osservarsi fino al 3 aprile 2020
a) Preghiera per la deposizione nel feretro (Rito delle esequie, nn. 37-39)
I riti si svolgono nella casa del defunto o all’obitorio con i soli stretti congiunti del defunto.
b) Ultima raccomandazione e commiato (Rito delle esequie, nn. 72-77) e tumulazione (Rito delle esequie, nn. 88-90)
I riti si svolgono all’obitorio o al cimitero, dinanzi o nei pressi del sepolcro, con i soli stretti congiunti del defunto.