Con la delibera che sarà approvata nella giunta comunale di domani riaprono i principali monumenti comunali. Da sabato 23 maggio saranno di nuovo accessibili al pubblico la Torre Guinigi, la Torre delle Ore e l’Orto Botanico.
L’amministrazione per garantire il rispetto della normativa e della sicurezza ha messo a punto una nuova regolamentazione di accesso che vedrà l’obbligo di prenotazione e l’organizzazione di turni di accesso, non ci sarà quindi la possibilità di acquistare o pagare i biglietti in maniera estemporanea o diretta. In particolare le torri saranno accessibili solo con accompagnatore, i visitatori dovranno indossare correttamente guanti e mascherina e la temperatura corporea sarà testata all’ingresso. I tour alle torri partiranno sempre dalla Torre Guinigi in quanto l’ingresso della Torre delle Ore non ha spazi di attesa adeguati. Ogni turno sulla Torre Guinigi sarà costituito da un massimo di 8 persone, mentre sulla Torre delle Ore saranno 5 per la particolare limitatezza degli spazi disponibili sul percorso di accesso; per ciascuno dei due monumenti è previsto un massimo di 45 minuti per ogni visita. Differentemente dalle torri, grazie agli spazi più ampi sarà consentito un maggior numero di accessi contemporanei all’Orto Botanico e una permanenza dei turni di visita più lunga, fino a un massimo di tre ore, ma anche qui sarà necessario indossare guanti e mascherina.
In attesa dell’avvio del sistema di acquisto dei biglietti elettronici su piattaforma web le prenotazioni potranno essere fatte telefonando ai numeri 0583 48090 e 0583 950596 oppure via email a
“Riaprire i monumenti simbolo della nostra città ci sembra un dovere prima di tutto nei confronti dei nostri cittadini che sono rimasti chiusi in casa due mesi, ma anche per dare un segnale di ripartenza a un sistema economico provato dall’emergenza sanitaria – afferma l’assessore alla cultura e turismo Stefano Ragghianti – siamo coscienti che le norme di sicurezza rendono più complicato l’accesso ma ripartiamo da qua, in sicurezza e con tenacia, per riconquistare pezzetto dopo pezzetto la nostra vita, certi che la bellezza e i simboli della nostra appartenenza restino la medicina più potente per curare le ferite invisibili e profonde che ci ha lasciato questa epidemia”.