La parola d'ordine era discrezione. Massima. Ossia: non se ne doveva parlare. In particolare per una forma di rispetto e comprensione nei confronti di una donna che, in tutti questi anni, aveva reso, con la sua ttività, la città un po' più ricca di cultura. Oggi, però, Serena Mammini, consigliere comunale del Pd, ha lanciato un allarme segnalando la chiusura di un'altra storica libreria: dopo la Ubik, quindi, LuccaLibri della famiglia Ciancarella.
La discrezione, a questo punto, non ha più senso, al di là delle motivazioni che hanno causato la fine e la chiusura di due negozi così rilevanti per la città, c'è da registrare che a Lucca, ormai, resta solamente una libreria che può assurgere ad un ruolo che vada oltre il mero aspetto commerciale. E' la libreria Feltrinelli di via Beccheria.
Forse, adesso, sarebbe il caso che sia Gina Truglio, sia Mario o Talita Ciancarella raccontassero ai lucchesi che cosa è successo e che cosa sta succedendo.