La gente ci scrive, noi pubblichiamo le segnalazioni e ci becchiamo denunce ed esposti. Il mondo va così, del resto, alla rovescia come direbbe l'amico Roberto Vannacci che, come noi, ne sa qualcosa. Ecco in queste immagini quello che è riscontrabile puntualmente ogni giorno a Porta Elisa, dove c'è chi comincia a credere si tratti di un vero e proprio dormitorio. Il problema, lo ribadiamo, non è quello di essere cattivi, ma di respingere un modello di società che sta dilagando ovunque, da Roma a Milano, da Firenze a Napoli, da Torino a Genova e non solo: un modello in cui il degrado, lo stato di abbandono, l'assenza di ogni rispetto per la città e per chi ci vive pagando tasse e pretendendo, giustamente, decoro, sta prendendo piede senza che le autorità amministrative e politiche muovano un dito convinte che, tanto, prima o poi sarà sempre peggio. Certo, se continuiamo a far entrare tutti, è ovvio che da qualche parte dovranno andare. Ecco, questa filosofia che, brutalmente e ironicamente, potremmo dire del laissez faire laissez passer, principio che un tempo era alla base del liberismo economico e, adesso, alla base del permissivismo assoluto.
Continuate pure a denunciarci, non molleremo di un centimetro. Questa società non ci piace così come la vogliono far diventare e ricordate: Lucca è un gioiello che ci invidia, per ora, il mondo intero. E ce lo invidiano proprio perché è completamente diverso dagli altri, perché possiede un forte tessuto connettivo, perché ha un altrettanto robusto senso di identità, perché, in particolare, sente di avere un passato alle spalle dal quale non può e non vuole prescindere. Guai, quindi, a chi vuol far diventare questa città una sorta di favelas a cielo più o meno aperto. No pasarn.
Continuate ad inviarci queste immagini di degrado - questa volta è stato il genitore di una alunna che ogni giorno va e viene dalla scuola media Carducci - e noi, come sempre unico giornale dio vedetta e al di sopra e al di là del politicamente corretto, le pubblicheremo convinti di adempiere ad uno specifico dovere civico. E adesso spetta alla giunta Pardini fare quello per cui è stata eletta.