Una vicenda andata avanti per anni, tra denunce, arresti domiciliari, tentativi di estorsioni e molestie. Protagonisti due ex coniugi che avevano portato avanti un paio di ristoranti del centro storico. La separazione aveva scatenato il finimondo con la donna che, per tutelarsi, aveva più volte dovuto ricorrere alle forze di polizia. L'uomo, alla fine, è stato rinviato a giudizio per i reati di stalking e estorsione e nel pomeriggio di oggi dopo innumerevoli udienze, ò arrivata la sentenza. L'ha pronunciata il giudice monocratico Riccardo Nerucci il quale ha condannato, dopo aver ascoltato la requisitoria del pubblico ministero, l'intervento della parte civile rappresentata dall'avvocato Florenzo Storelli e l'arringa della difesa dell'imputato nella persona dell'avvocato De Luca di Prato, Antonio Di Cecio, 47 anni, alla pena di cinque anni e otto mesi di reclusione più una provvisionale di 13 mila euro e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. La pubblica accusa aveva chiesto una pena di cinque anni e sei mesi di reclusione.
Di Cecio era accusato di aver più volte chiesto soldi alla ex moglie minacciandola se non avesse accettato. Al momento in cui il giudice ha letto il dispositivo della sentenza la difesa è rimasta impietrita, addirittura una condanna più pesante di quella richiesta dal pubblico ministero.