Una donazione importante, generosa e lungimirante, quella effettuata da F.I.D.A.P.A (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari appartenente alla federazione internazionale Business and Professional Women) a favore del personale dell’ospedale S. Luca, che nei giorni scorsi ha consegnato, tramite la presidentessa l’archeologa Elisabetta Abela, duecento tute idonee all’utilizzo nelle sale chirurgiche e nelle terapie intensive.
La donazione è avvenuta alla presenza della presidentessa Abela, del Dott. Sergio Ardis e della biologa la dottoressa Francesca Pacini che ha coadiuvato la complessa procedura burocratica.
Anche in questo difficile periodo in cui le attività di promozione sociale sono state necessariamente sospese, le socie della Sezione di Lucca hanno voluto portare il loro contributo effettivo mettendo a disposizione i fondi necessari a reperire materiali di cui c’era urgente necessità e che erano difficilmente reperibili sul mercato.
L’impegno di F.I.D.A.P.A. Lucca per l’ospedale cittadino inoltre non si esaurisce con questa seppur importante donazione, ma proseguirà anche nella cosiddetta “fase 2”, mettendo a disposizione gratuitamente cento quote per un corso di formazione FAD, intitolato “Abilità relazionali e di comunicazione per operatori della sanità”.
Il corso aiuterà il personale sanitario, prevalentemente femminile, a supportare in modo efficace la comunicazione con i pazienti e i loro familiari, e a renderlo più capace nella gestione dell’ansia e dello stress che questa inedita condizione di lavoro e di vita sta imponendo a chi opera nel settore.
La Sezione F.I.D.A.P.A. Lucca sosterrà l’azienda sanitaria locale nelle spese per l’accreditamento hosting e l’assistenza al corso, suddiviso in due moduli: il corso, inizialmente aperto al personale del territorio lucchese sarà poi esteso a livello nazionale.
La presidentessa Elisabetta Abela ha sottolineato come “poter agire sulla formazione professionale è sicuramente uno dei caposaldi della missione della F.I.D.A.P.A., un movimento di opinione, nato in America ottant’anni fa, per promuovere, sostenere e coordinare le iniziative utili a migliorare la condizione delle donne, e che in Italia oggi vanta oltre 11.000 socie.
In questo momento è importante per un’associazione come la nostra, far sentire la nostra voce con un aiuto concreto a chi ha pagato un prezzo altissimo nello svolgimento del proprio lavoro, e che dà significato al nostro operare insieme”.