L’arcivescovo Paolo Giulietti è stato l’ospite e il protagonista della conviviale di giovedì 14 marzo. Parlando del “Giubileo dei pellegrini”, nel suo intervento ha descritto l’evoluzione storica dei pellegrinaggi e dei pellegrini, a partire dai diari dei primi secoli dopo Cristo.
Fenomeno di spessore antropologico, testimoniato fin dall’antichità, il pellegrinaggio è passato dall’avere come meta luoghi caratterizzati da un'epifania del divino legata alla natura, a luoghi in cui si ricordano eventi storico-salvifici.
L'attuale rinascita del pellegrinaggio ha visto un'ulteriore trasformazione: dalla centralità dell'oggetto (mete, riti, reliquie...), si è passati al primati del soggetto. Ciò che si ricerca è una sorta di trasformazione interiore da conseguire mediante l’esperienza del pellegrinaggio; tale aspettativa si declina variamente, ma accomuna camminatori credenti e laici.
Per questo – ha precisato l’arcivescovo Paolo – il pellegrino non è un turista così come lo si intende di solito e va accolto con attenzione consapevole .
Certamente il pellegrinaggio ha anche ricadute economiche: secondo uno studio del 2018 dell'Università di Galizia, ogni pellegrino ha un impatto economico equivalente a quello di 2,3 turisti ordinari.
Purtroppo i dati di crescita del numero dei pellegrini che percorrono la Via Francigena non sono lontanamente paragonabili a quelli rilevati per il Cammino.
C’è qualcosa che non va, legato alla scarsa comprensione di ciò che il pellegrino si attende di vivere lungo il cammino, e che potrebbe riassumersi in sette esperienze, ampiamente presenti nella diaristica contemporanea e così sintetizzati dall’Arcivescovo Giulietti nel suo intervento: il distacco; la fatica; il silenzio; la solitudine; le compagnie nuove e significative; la lentezza che apre alla meraviglia nel vedere le cose; il rito.
Quando nel pellegrinaggio tutto ciò può accadere, essi diventa un’esperienza di cambiamento profondo che quindi lascia un segno nella persona che lo vive.
Il Giubileo del 2025 sarà il primo dalla ripresa dei pellegrinaggi e per Lucca, che è una delle tappe più rilevanti della Via Francigena, potrà essere un’occasione rilevante dal punto di vista spirituale , culturale ed anche economico.
La Conviviale, vissuta dai soci presenti in un clima di serenità e cordialità, si è conclusa con la consegna all’Arcivescovo del guidoncino del Club e con una preghiera condivisa con Tony Lazzaroni e tutto il personale della Caffetteria della Casa del Boia.
Il giubileo dei pellegrini con monsiglior Paolo Giulietti
Scritto da Redazione
Cronaca
16 Marzo 2024
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