È ormai noto che Greenpeace ha evidenziato la presenza di PFAS nelle acque potabili sia di Lucca che di Capannori: gli PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, sono composti chimici utilizzati fin dagli anni '50 in campo industriale per l'impermeabilizzazione di numerosi prodotti. “Oggi, però, queste sostanze sono ben più note per la contaminazione ambientale prodotta nel tempo a causa della loro natura, che li rende estremamente resistenti ai naturali processi di degradazione- sottolinea la Cgil Lucca- È stata dimostrata anche la loro tendenza ad accumularsi negli organismi viventi, per cui risultano essere tossici ad elevate concentrazioni. Il modo più facile con cui è possibile venire esposti a tali sostanze è per via alimentare o per inalazione/ingestione di polveri”.
Per tali ragioni, la presenza di queste sostanze nelle acque potabili di Lucca e Capannori riscontrata da Greenpeace, seppur accertata in via preliminare e da confermare ulteriormente, rappresenta un grave campanello d'allarme: “Per questo motivo ci siamo attivati per chiedere ai sindaci di tutta la provincia, in qualità di autorità sanitarie locali chiamate ad esercitare poteri-doveri di controllo a tutela dell'ambiente e della salute pubblica, di attivare un campionamento di analisi delle acque per uso civile ed industriale presenti sui propri territori, finalizzato all'individuazione di eventuale presenza di PFAS- dichiara la Cgil- La mappatura potrà servire per organizzare i provvedimenti più adeguati a risolvere eventuali situazioni di criticità”.
PFAS a Lucca e Capannori, Cgil Lucca: “Chiesto ai sindaci della provincia un campionamento delle analisi delle acque”
Scritto da Redazione
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11 Ottobre 2024
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