Un uomo garbato, dal tratto gentile, come solo i fioristi sanno essere. Ecco chi è Mario (il nome è di fantasia), il protagonista di questa storia. Oggi Mario ha cinquantotto anni e da dodici anni dorme sui treni e nelle sale di attesa della stazione ferroviaria di Lucca. Tutto è cominciato quando, come tanti in questo periodo, ha perso il lavoro per la chiusura della azienda dove lavorava con passione e con impegno. Vari sono stati i tentativi per ottenere una nuova assunzione ma purtroppo tutti andati a vuoto. La sua rete al momento del licenziamento è composta dalla anziana madre, ove in assenza di uno stipendio Mario va inizialmente a vivere, e dalla sorella. La madre purtroppo presto decede e la situazione logistica della sorella non permette di ospitarlo costantemente. I risparmi rapidamente terminano e Mario decide di entrare a far parte degli “invisibili”; lascia le poche cose rimaste a casa della sorella e mantenendo la sua dignità e il suo essere uomo sempre ordinato e pulito diviene un “senza tetto” pur continuando a cercare una soluzione abitativa che non può permettersi.
Le Istituzioni lo supportano prima con il reddito di cittadinanza e successivamente con quello di solidarietà. I Comuni di Lucca prima e di Capannori poi, provano a supportarlo per quanto possibile. Accolgono la sua domanda per ottenere una casa popolare ma essendo una persona sola le graduatorie non gli arridono; svanisce anno dopo anno il suo desiderio più grande, quello di tornare ad abitare in una casa.
Attraverso il servizio di Unità di strada coordinato dal Comune di Lucca entra in contatto con le Associazioni di volontariato che operano con regolarità sul territorio (Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa e CISOM - Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta). I volontari di quest’ultima, stabilito il contatto empatico e creata la fiducia tra volontari e Mario, inizia la ricerca. Le richiesta formulate alle Agenzie immobiliari non sortiscono purtroppo esito alcuno per la scarsa disponibilità economica ma anche per la mancanza di un garante che possa assicurare il mantenimento dell’impegno assunto.
Le prime importanti note positive si hanno quando, conosciuta la sorella, i volontari dell’Area sociale del CISOM favoriscono il convincimento di quest’ultima ad assumersi l’incarico di garante per un affitto e il Comune di Capannori garantisce a Mario un solido contributo economico che gli permetterà di giungere senza particolari patemi alla pensione prevista per il febbraio 2025.
La svolta decisiva giunge poco dopo quando la Fondazione Casa Lucca si dichiara disponibile ad affittare un ampio e luminoso monolocale a Lucca munito di una serie di servizi esterni che permetteranno entro il 4 settembre a Mario di avere una “sua casa”. Un ritorno alla normalità fatta di relazioni, di visite, di incontri, di cene, abbandonando la strada, che per un uomo che invecchia è sempre più complessa da gestire.
I volontari CISOM che hanno accompagnato Mario e la sorella alla firma dell’atto vedono lo sguardo di chi sta coronando un sogno, la sua voce alla vista del monolocale che continua a dire “grazie, è tutto molto di lusso” ripagano dell’impegno posto per ridare dignità, un sorriso e un futuro diverso ad una persona speciale: Mario il fiorista.
Ovviamente l’attività del CISOM non si ferma qui, continuerà infatti con i propri volontari a seguire il suo reinserimento, così come continuerà ad essere vicina a tutti i senza dimora ed alle famiglie in difficoltà.
Per coloro che volessero avvicinarsi al mondo del volontariato per sostenere gli ultimi il CIsom informa che è contattabile alla email: