Il prefetto Francesco Esposito ha consegnato la medaglia d’onore concessa dal presidente della Repubblica a due cittadini lucchesi deportati ed internati nei campi di lavoro, Ilario Simoni e Gennaro Guida; per quest’ultimo, già deceduto, è stata ritirata dal pronipote Alessandro.
La consegna è stata l’occasione per ricordare le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, le deportazioni di coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, proteggendo i perseguitati e salvando, a rischio della propria, altre vite.
Protagonisti della giornata, gli studenti; la scelta è stata voluta dal Prefetto per affidare loro, simbolicamente, il testimone della memoria e dell’impegno.
Sono stati i ragazzi che hanno parlato ai ragazzi, conducendo l’intera cerimonia, a cominciare dallo studente che ha fatto da speaker; hanno letto alcuni brani, hanno raccontato la loro esperienza sul treno della memoria, hanno suonato. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” scriveva Primo Levi, questa è stata la base delle riflessioni che gli alunni del Polo Fermi Giorgi e del Carrara hanno effettuato, portando il loro contributo basato sugli studi e sulle ricerche effettuate a scuola sull’argomento. Sono state rievocate le figure di Arturo Paoli, Giusto tra le nazioni per il suo impegno a favore degli ebrei perseguitati durante la seconda guerra mondiale e di don Aldo Mei che fu rinchiuso nella Pia Casa di Lucca e processato per aver dato rifugio ad un ebreo condannato a morte. Molto sentito il racconto dell’esperienza vissuta sul treno della memoria cui hanno partecipato gli studenti grazie ad un progetto che ha visto coinvolte numerose scuole.
Il professor Stefano Bucciarelli ha ricostruito gli eventi storici, facendo riferimento in particolare a quanto accaduto nella nostra provincia e soprattutto a quello che hanno vissuto i deportati a cui è andato il riconoscimento di Mattarella.
Hanno partecipato alla cerimonia anche gli studenti del Liceo Musicale “A Passaglia” di Lucca che hanno eseguito al violino brani di G. Handel ed il canto popolare Shalom alaichem (canto popolare ebraico).
Nel suo intervento il prefetto ha dichiarato “I sopravvissuti a quei tragici eventi sono sempre di meno e sempre meno saranno le testimonianze dirette. Per questo, con il passare del tempo, abbiamo una responsabilità sempre più grande di conservare la memoria e tramandarla alle future generazioni per evitare che nell’oblio possano ripetersi eventi così atroci e disumani. Per fare memoria non basta ricordare ma occorre conoscere, riflettere, acquisire consapevolezza e, da questa conoscenza, trarre le ragioni per rinnovare, con i più giovani, l’impegno quotidiano per la dignità dell’uomo, la libertà e la democrazia”.
Il Presidente della Provincia, rivolgendosi in particolare agli studenti intervenuti, ha sottolineato con forza “l’importanza di fare memoria, di ricordare gli eventi tragici della nostra storia perché la libertà non è scontata. Per molte persone è stata una dura conquista, pagata a prezzo altissimo. Fare memoria, quindi, serve per essere consapevoli, per essere persone migliori, per dare valore al proprio vissuto ed è anche per questo che le testimonianze dirette sono fondamentali, così come lo è conoscere e scoprire la storia degli eventi tragici compiuti in Italia, nel mondo ma anche vicino casa nostra, nei territori dove viviamo e vivono i nostri cari. Ecco che ricordare periodicamente la shoah, la promulgazione delle leggi razziali, l’esistenza dei campi di concentramento e di sterminio, ci aiuta a dare maggior valore alla nostra esistenza e a prendere le distanze da certi tipi di comportamenti che dividono le persone in classi, razze, etnie. La razza è una soltanto: quella umana”.
Al termine i ragazzi sono stati accompagnati dal Prof. Bucciarelli a visitare la Mostra allestita in Sala Accademia 1 “Il banco vuoto – le leggi razziali nella scuola in provincia di Lucca”.