L’Istituto Superiore di Sanità (1.500 dipendenti a tempo indeterminato) e l’Istat (2.400 dipendenti a tempo indeterminato) hanno prodotto dopo un mese di duro lavoro un report “IMPATTO DELL’EPIDEMIA COVID-19 SULLA MORTALITÀ TOTALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE - PRIMO TRIMESTRE 2020” che se proprio non avete niente da fare potete leggere. Ma è deprimente.
È l’esposizione in forma simil scientifica, piena di numeri e grafici spesso inutili, di quanto non il 4 maggio 2020 ma un paio di mesi prima era abbastanza evidente a qualunque essere umano con un Q.I. di 100.
Il che se non dimostra l’inutilità di queste strutture ne dimostra il totale asservimento alla partitica. Si alzeranno la mattina chiedendo al politico di turno: “Dimmi cosa vuoi che dica e io lo dico; e se non riesco proprio a dirlo mi sto zitto.”
Comunque che cosa hanno scoperto ISS e Istat il 4 maggio? Fate attenzione ce lo dicono nel titolo del capitolo a pag. 4 del report: Le “Tre Italie” dell’epidemia Covid-19 evidenziate dalla Sorveglianza Integrata Covid-19.
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Il Covid-19 quindi non ha interessato tutta l’Italia ma ci sono state “Tre Italie”!!
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l’ISS non usa più il termine pandemia ma è ritornato al più adeguato termine epidemia? (solo in una delle “Tre Italie” peraltro). Eppure faceva così fico aprire la bocca e dire Pandemia.
È vergognoso, che quasi 4.000 persone, spesso ottimi tecnici, siano stati il braccio armato – più l’ISS che l’Istat - per sostenere le politiche disastrose di un Governo che è salito sul treno di una Pandemia, che non c’è mai stata, per sopravvivere a sé stesso.
Ed è anche disgustoso leggere il report, quindi vi riporto (copia e incolla) solo un dato di sintesi, preso dalla pagina 8 del report, che evidenzia quando si vuol mentire e non ci si riesce appieno.
Prima riportano un dato tecnicamente sbagliato suddividendo i decessi per fasce amministrative (Nord-Centro-Sud); ipotizzando quindi che qualcuno abbia spiegato al Coronavirus come comportarsi passando dal Nord al Centro al Sud.
Area | Decessi totali 20 febbraio-31 marzo Anno 2020 | Media dei decessi totali 20 febbraio-31 marzo Anni 2015-2019 |
Nord | 56.402 | 32.491 |
Centro | 13.985 | 13.120 |
Mezzogiorno | 20.559 | 19.981 |
Il dato così proposto direbbe che in tutta Italia c’è stato un incremento di mortalità (ah ecco..).
Poi presi da un sussulto di dignità hanno riproposto lo stesso dato ma suddiviso, più propriamente, in Classi di diffusione del Covid-19, visto che di quello stiamo parlando.
Classe di diffusione | Decessi totali 20 febbraio-31 marzo Anno 2020 | Media dei decessi totali 20 febbraio-31 marzo Anni 2015-2019 |
Alta | 49.351 | 26.218 |
Media | 19.743 | 17.317 |
Bassa | 21.852 | 22.057 |
E che succede? nella Classe a bassa diffusione (non nulla quindi, ma bassa) nel periodo Covid-19 del 2020 ci sono stati meno morti di quelli avuti nel quadriennio 2015-2019; e con questi dati hanno crocifisso milioni di persone.
Ci sarebbe molto molto da dire anche sui dati riguardanti la Classe Media di diffusione del Covid-19 e pur non avendo lo stomaco debole preferisco fermarmi qui, basta e avanza per buttare nella spazzatura il report.