Il presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lucca, Umberto Quiriconi, interviene dopo la morte del collega Marco Lera, medico di famiglia, deceduto per Coronavirus.
"L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Lucca è in lutto per la scomparsa del Collega Marco Lera, medico di famiglia e odontoiatra, e partecipa con indignazione al dolore dei familiari per la prematura morte dovuta ad infezione da coronavirus.
Indignazione perché questo decesso è legato a tutta una serie di circostanze ampiamente denunciate da tempo: anni di tagli indiscriminati della spesa sanitaria, sfruttamento di una categoria peraltro fortemente motivata, mancato ascolto dei professionisti, riforme organizzative assurde, inqualificabili ritardi, miope programmazione, arroganza decisionale, progetti disattesi, direttive spesso incongrue e contraddittorie.
Solo dieci giorni fa ho sentito, come Presidente dell’Ordine, il bisogno di esternare, in occasione della morte del Presidente dell’Ordine di Varese, medico di famiglia anch’esso, tutta la rabbia della classe medica, fondamentale in questo frangente, inascoltata ed ignorata nelle richieste di sicurezza tanto per sé che per gli assistiti, poiché paradossalmente, senza dispositivi di protezione individuale adeguati, rischia essa stessa di divenire vettore di infezione.
Nonostante ciò e nonostante le pressanti richieste dei Colleghi, poco o niente si è mosso, l’appello dell’Ordine sembra caduto nel vuoto; solo espressioni di solidarietà e di stima (finalmente), solo promesse di intervento che a tutt’oggi non si è visto se non in modo marginale.
Ciò nonostante tutti i Medici, ospedalieri e territoriali, pur in una situazione di precarietà dal punto di vista della sicurezza, non si sono tirati certo indietro e, come il dott. Lera, hanno continuato e continuano il loro lavoro quotidiano con disdegno del pericolo e quel pizzico di delirio di immortalità che pervade un po’ tutti coloro che esercitano questo lavoro.
Ma non bisogna esagerare! Non bisogna approfittare di ciò, la pazienza ha un limite!
Questa morte esprime l’urlo di dolore di tutta una categoria contro quanto non è stato fatto sin qui, contro i ritardi, contro l’indifferenza di quelle istituzioni che abbandonano i loro professionisti al proprio destino in un momento così grave.
E’ l’ora quindi di un ravvedimento operoso che non deve avvenire domani, ma subito, con la predisposizione, dopo l’ascolto degli interessati, di idonei programmi di tutela dei Medici e degli altri operatori sanitari prontamente operativi.
Questo lutto grida in faccia ai nostri amministratori che sono necessari immediatamente presidi di protezione individuale adeguati alla situazione, che vanno istituite sul momento le Unità Speciali di Continuità Assistenziale per visitare a domicilio i casi sospetti, che devono essere costituiti i triage anche nelle case della salute, nelle RSA, nei poliambulatori pubblici per impedire l’accesso di persone affette, che il tampone va effettuato a tappeto nella popolazione, in primis negli operatori sanitari.
Auguriamoci che questa perdita non sia avvenuta invano, in caso contrario sarebbe come se Marco Lera venisse a mancare due volte. Non sarà facile dimenticare e noi non dimenticheremo!"