Anno XI 
Lunedì 25 Novembre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO
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Scritto da irene decorte
Cronaca
14 Settembre 2024

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Non solo un momento di celebrazione e aggregazione laica e religiosa, ma anche uno dei principali simboli identitari di tutto il territorio lucchese: anche quest’anno ha riscosso grande successo la processione di Santa Croce, con nutrita partecipazione da parte sia religiosa che civile e grandi folle di cittadini che hanno atteso il corteo lungo tutto il suo percorso.

Per me è la terza volta a presenziare da primo cittadino: l’emozione cresce ogni volta- ha dichiarato il sindaco di Lucca Mario Pardini- Oggi tutti i cittadini riscoprono il sentimento della comunità. È bello che partecipino anche tanti comuni della provincia: è un momento di comunità, una festa bellissima della quale invito tutti i cittadini a gioire”.

Una serata di tradizione e storia, quello che piace all’amministrazione- hanno fatto eco gli assessori Mia Pisano e Fabio Barsanti- La celebrazione della Santa Croce è un momento di raccoglimento religioso, laico, identitario di Lucca e di tutta la provincia”.

Due le novità assolute di quest’anno: il maxischermo collocato in piazza Antelminelli e una torre campanaria mobile che, grazie ad un gemellaggio tra i campanari lucchesi e i campanari bolognesi, ha permesso di sentire il concerto di campane anche in piazza san Martino, il cui campanile giace ormai nel silenzio dagli anni ’80.

Scongiurati anche i problemi che si erano potenzialmente prospettati per la serata, dalla minaccia della pioggia alle impalcature di via Duomo, che avrebbero potuto ostacolare il passaggio dello stendardo del Volto Santo ma sono state rettificate per tempo, fino alla questione del mercato antiquario che sarebbe stato allestito la mattina seguente in san Martino, anche questa problematica risolta senza strascichi negativi.

Ha così potuto illuminare la città, come ogni anno, la tradizionale Luminara, portatrice di un significato di grande importanza sebbene non sempre ricordato: la luce che permette di illuminare gli spazi di buio e di tenebra che ci troviamo ad attraversare. Dopo l’avvento delle luci a led, sono tornati anche quest’anno i lumini di cera in piazza san Martino, via Fillungo e via Roma, con l’intenzione da parte dell’amministrazione comunale di ripristinarli su tutto il percorso.

Sancito l’inizio dalla preghiera dell’arcivescovo monsignor Paolo Giulietti (“Nel nome del signore, iniziamo il nostro cammino verso il Volto Santo”), la processione curata per il 24° anno da Paolo Mandoli ha seguito lo stesso percorso rimasto invariato per secoli attraverso il cuore della città, dalla basilica di san Frediano fino alla cattedrale di san Martino, ricordando così la traslazione compiuta dal Volto Santo secondo la leggenda.

Ad aprire il corteo, come da tradizione, lo stendardo del Volto Santo e la croce di fiori, donata da Coldiretti e composta quest’anno da tremila gerbere; di seguito, i vigili del fuoco, la Croce Rossa italiana, la Croce Verde, la Croce Cattedrale, le aggregazioni laicali e la Consulta Diocesana, e ancora una lunga sezione dedicata al volontariato, entro la quale new entry assoluta di quest’anno è stata l’associazione Capannori IV Miglio. Hanno chiuso la prima parte della processione, dopo le diocesi delle aree pastorali di Versilia, Valle del Serchio e piana di Lucca, i due vescovi presenti: monsignor Fausto Tardelli, vescovo di Pescia, e monsignor Giulietti, che durante il percorso si è fermato per una breve preghiera presso il luogo in cui nel 2017 sono morti i due operai Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini, caduti dalla piattaforma aerea mentre montavano i porta-lumini sulla facciata di palazzo Pretorio.

A seguire la parte civile, particolarmente nutrita: oltre al sindaco Pardini con la giunta intera e gran parte del consiglio comunale, presenti tra gli altri il prefetto Giusy Scaduto, il presidente della provincia Luca Menesini e, in rappresentanza della regione Toscana, il presidente Eugenio Giani, l’assessore Stefano Baccelli e i consiglieri Valentina Mercanti, Mario Puppa, Vittorio Fantozzi e Massimiliano Baldini; presenti, infine, gli onorevoli della provincia di Lucca Riccardo Zucconi ed Elisa Montemagni, seguiti dai vari comuni della provincia di Lucca, da due comuni ospiti (Lucca Sicula e Chiesina Uzzanese) e da svariate realtà associazionistiche e civili del territorio.

In chiusura della processione il corteggio storico, composto da Compagnia balestrieri Lucca, Associazione contrade san Paolino, Gruppo sbandieratori e musici città di Lucca, Historica Lucense, Lo Studiorum, Castel Durante, Montecarlo e Coreglia.

La Luminara si è conclusa per il secondo anno di seguito non all’interno della cattedrale, ma fuori, dove sono state posizionate circa 200 sedie (400 in meno rispetto all’anno scorso, per permettere una maggiore partecipazione da parte del pubblico in piedi): questo a causa dei lavori di restaurazione, in corso da dicembre 2022, del Volto Santo, che pertanto si trova attualmente nel transetto sinistro adibito a laboratorio.

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, quei sentimenti che mettono il potere a servizio degli altri, che fanno consistere la grandezza nel farsi ultimi. Di questi sentimenti abbiamo bisogno: intorno a noi vediamo spesso accadere il contrario- sono state le parole conclusive di monsignor Giulietti- Non c’è nessuna comunità dove prevalgono sopraffazione e dominio, tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci sopporti per quello che siamo, che abbia pietà di noi: senza questi sentimenti, ogni convivenza diventa un conflitto in cui il più forte prevale. Il mondo ha bisogno di questi segni di alternativa al linguaggio della violenza e dell’odio”.

Dopo le parole del vescovo, è stato eseguito il suggestivo mottettone Ecco il legno della croce, per quest’anno composto dal giovane Niccolò Bartolini, 28enne che abitualmente dirige e segue i lavori della cappella di santa Cecilia di Lucca e ha legata al suo nome una notevole attività concertistica. La serata è stata sigillata da uno spettacolo di fuochi d’artificio particolarmente affascinante, con fuochi che hanno raggiunto anche i 500 metri di altezza.

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